ᴍʏ ғᴀᴛʜᴇʀ's ғᴀᴜʟᴛ

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sᴏɴɢ: ᴘʀᴏᴍɪsᴇ - ᴀᴛᴇᴇᴢ

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sᴏɴɢ: ᴘʀᴏᴍɪsᴇ - ᴀᴛᴇᴇᴢ

Jimin pov's
«Sono a casa!» Urlai e mio padre spuntò fuori dalla cucina.

«Bene, io devo andare, bada a tua madre.» E notai come si fosse vestito elegante.

Una scintilla si fece spazio nella mia mente facendomi collegare dei punti.
Lui che usciva sempre la sera tardi, tutto d'un punto e che trascurava la casa da ormai un paio di settimane.

«Stai tradendo mamma?...» Domandai nel silenzio non molto sicuro sicuro di voler una risposta.

«Non sono affari tuoi.» Disse scocciato.

«Invece sì, stiamo parlando di mia madre e soprattutto di tua moglie.» Risposi per la prima volta, senza avere paura.

«Sei solo un gay del cazzo che va in giro a succhiare piselli.» Incominciò ad avvicinarsi e io rimasi fermo fronteggiandolo con lo sguardo, poi ritornò a parlare.
«Sei un ammasso di merda proprio come tua madre.» Digrignò i denti.

Le sue parole erano acide e avvelenate, quelle parole che ti colpivano dritto al petto lasciandoti un dolore strano.

«Allora abbiamo una cosa in comune, amiamo succhiare cazzi, vero papà?» E uno schiaffò arrivò sulla mia guancia facendomi sanguinare il naso mentre un pugno finiva sul mio occhio rendendolo rosso.
Sputai del sangue per terra ghignandoli in faccia.

«Ti senti meglio adesso?» Dissi guardandolo mentre lui, con una faccia illeggibile, uscii di casa senza dire niente.

Preoccupato andai a vedere come stava mamma, trascurando totalmente le mie condizioni, aprendo la porta e vedendo mia madre dormire sul letto.
Sospirai di sollievo e la guardai dormire per un po'. Non meritava un trattamento del genere.
Le scrissi un bigliettino dicendole che sarei tornato più tardi e che sarei andato a prendere da cena.

Prima di uscire però mi sciacquai il viso e aspettai che il mio naso smettesse di sanguinare del tutto, per poi prendere le chiavi, il telefono e il portafoglio andando poi verso la porta varcando l'uscio dirigendomi al primo supermarket lì vicino.

Mi alzai il cappuccio e presi un cestino iniziando a mettere dentro un po' d'acqua, della carne, delle verdure, un po' di kimchi e una scatola di gelato.
Andai alla cassa e pagai uscendo di corsa.
Non volevo lasciarla da sola per tanto tempo.

Nella fretta andai a sbattere contro qualcuno facendomi alzare lo sguardo.
«Jimin...?» Jungkook?

Jungkook's pov
Ero uscito per sgranchirmi le gambe dopo aver suonato al pub. Avevo ancora addosso la maglia a maniche corte bianca leggermente trasparente e i pantaloni attillati.
Mi accesi una sigaretta camminando per la via.
Non ero eccessivamente stanco, ma avevo fame e dovevo schimicare quel tiro di canna che mi stava facendo girare un po' la testa.

ᴘᴏᴘᴜʟᴀʀ | ᴋᴏᴏᴋᴍɪɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora