Aggirarmi nella stanza ed osservare mi sembra estremamente noioso, curiosare e toccare tutto è molto più divertente.
Ritorno sullo scaffale dei libri ed osservo attentamente, trovandomi davanti opere che vanno da Siddhartha di Hermann Hesse a letture più leggere come L'aleph. Ma la parte interessante arriva quando, vicino alla finestra ritrovo nello scaffale più nascosto, trovo il libro che mai mi sarei aspettata di vedere nella stanza di un ragazzo così burbero, "Ti ho trovata Adeline", anche se devo dire che lo rivedrei molto in Zade.
Decido di rendermi produttiva e sedermi sulla sontuosa scrivania, in stile Vittoriano Inglese con la superficie in pelle verde oliva, dove vi era appoggiato, sulla sua estremità più estesa, un computer iMac fisso da almeno 27 pollici di colore metallizzato. Completamente demoralizzata dalla ricchezza sulla quale sarei andata ad appoggiarmi tiro fuori il materiale scolastico e inizio a fare i compiti, studiando anche il necessario e occupando così un'ora del mio tempo.
Con gli occhi che bruciano chiudo i libri e mi massaggio le tempie, alzandomi ed aprendo il frigo bar per prendere dell'acqua fredda. Mentre sorseggio la bevanda dalla bottiglia osservo l'ora, ormai sono passate un'ora e trenta da quando il biondino è uscito per andare a fare non so bene cosa. Che poi vorrei sapere per quale motivo mi ha costretta a venire in camera sua se poi si è volatilizzato all'istante.
Sento un richiamo che mi ronza nelle orecchio. E sapete da dove proviene?
Esattamente dalla sua cabina armadio, che mi sta implorando di setacciarne ogni singolo angolo, come posso io donna non approfittare e cedere a questo richiamo?
Entro e mi invade subito un profumo fresco e pulito, ovviamente di uomo con le palle quadrate, è molto grande, sempre fatta di legno scuro e lucido e molto illuminata, non si vedono affatto le pareti, completamente sommerse da scaffali e vestiti, al centro della parete opposta alla porta è occupata da uno specchio colossale che ne occupa la maggior parte, mi avvicino e mi osservo, la maglia ricade morbida sulle mie forme, accentuandomi il seno e incorniciandomi i capezzoli, abbastanza intravedibili, e mi copre fino al filo d'aria che scopre il mio fondo schiena. Mi guardo il volto e noto delle gote particolarmente rosse, delle labbra gonfie e rosate e gli occhi umidi e dalla pupilla dilatata, vedermi in una scena del genere, con in dosso i vestiti di Bakugo, mi hanno fatto un certo effetto.
Adesso comincio davvero ad annoiarmi, quindi prendo un libro e mi butto sul letto. Passano almeno una ventina di minuti cosi fino a quando non mi stufo del silenzio che ingloba la stanza, mi alzo ed il mio sguardo viene catturato dai raggi di sole che mi scaldano la pelle. Osservo attentamente, la stanza ha una visuale completa sul campo d'allenamento Alpha, Ci sono molti ragazzi che corrono, alcuni si dilettano nel salto in alto ed altri sollevano pesi all'aperto. Un alunno particolarmente veloce e robusto cattura la mia attenzione, lo vedo mentre sorpassa i suoi compagni intenti a praticare una corretta leggera e fermarsi quando arriva alla panchina sulla quale deve avere lasciato l'acqua con la sua attrezzatura, ha delle spalle formate, con i muscoli tirati che sembrano star per sguisciare fuori dalla pelle, bagnata dal sudore che lo fa risplendere al sole. I capelli sono cenere e scompigliati, e con questa osservazione mi rendo conto di star contemplando il proprietario della stanza nella quale mi trovo.
Con lo sguardo scendo dalle spalle per osservare la schiena contratta fino ad arrivare alla vita stretta, cerco di sorpassare i glutei sodi da far invidia a qualsiasi donna ed osservo le gambe, muscolose e lunghe, contratte a ogni passo. Una mano ricade sul fianco e mi soffermo con il respiro bloccato, dita lunghe e mano possente, polso stretto e avambraccio grande quanto la mia testa, gomito e bicipite sovrumano. Non riesco a trovare un filo di pelle che non sia tirata su quel corpo statuario. Ritorno sui glutei arrendendomi alla forza di attrazione che essi sprigionano e una forte piccata arriva tra le mie gambe, osservo quella mano pensando a tutto quello che può essere in grado di fare, arrossendo, ed in fine, come se l'universo fosse dalla mia parte, si gira, e di li a poco i miei occhi hanno una perfetta visuale della parte che più adesso bramavo, abbastanza visibile dai pantaloni e sicuramente accentuata dalla mia immaginazione.
Quasi inconsciamente la mia mano finisce sopra il mio intimo, e nel momento in cui il ragazzo in questione si sfila la maglietta per asciugarsi dal sudore, le mie dita prendono vita propria, cominciando a strofinarsi sulla mia intimità.
I movimenti sono sempre più veloci, osservo attentamente ogni movimento del ragazzo che mi provoca vampate di calore, ed inserendo un dito dentro di me mi accascio davanti la finestra e appoggio il mento sul ripiano continuando ad osservare come una maniaca.
Lui corre ed io aumento, si gira di spalle e la visione dei suoi glutei che si muovono mi bagnano ancora di più, arrivando al culmine quando, probabilmente solo nella mia testa, vedo il suo pacco sobbalzare nei pantaloni durante la corsa. Portandomi a chiamare il suo nome come se potesse sentirmi.
Riprendo fiato e decido che ormai l'intimo non è più necessario, mi allungo sul letto con il sedere all'aria.
Per le due ore che mi ha lasciato da sola ne pretendo altre due di attenzioni appena torna.
E per fortuna non ho dovuto aspettare troppo.
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Concediti -Bakugouxreader- omegaverse
FanfictionMi sento così sottomessa, così usata anche se non ho concesso niente di me, neanche un gesto. Lui non ha diritti su di me, non ha precedenza, non ha contatto Eppure, quando cammino per i corridoi della scuola, gli unici occhi che pretendo mi sbranin...