capitolo 10

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Correre è l'unica cosa che può tenermi in vita adesso. Percorro velocemente il corridoio che mi porta nel sicuro della mia stanza.

"A questo pensiamo stasera" queste parole mi rimbombano nel cervello, voglio sono tornare sul mio letto e lavare via tutto quello che è successo. 

Non dico che non mi sia piaciuto... Le emozioni che ho provato ripagano quelle di una vita, ma lui non è la persona che mi sono immaginata al mio fianco, è troppo freddo e senza rispetto per gli altri per essere il mio compagno. 

Arrivo alla mia porta e la apro, per poi fiondarmi al suo interno, lancio via la cartella e la maggior parte della mia uniforme, tolgo il resto in bagno e mi fiondo nella doccia aprendo l'acqua e facendola scorrere sulla mia pelle, strofinandomi i capelli e mettendoci un pò di prodotto. Anche se la doccia è stata molto fredda non riesco a togliermi quel rossore dalle guance. 

Mi metto il pigiama ed avvolgo i miei capelli in un turbante, per poi stendermi sulle lenzuola fresche. Ho cercato per tutte le lezioni successive alla pausa pranzo di non incontrare quegli occhi rubino, ma nonostante questo mi sentivo osservata come un piatto prelibato alla portata del carnefice, scoperta e troppo vulnerabile. Quello che mi ha detto prima di uscire delle classe mi ronza in testa e mi fa sentire come se la mia ora fosse vicina. Una sentenza di morte, ecco come l'ho percepita.

Forse è meglio non pensarci e cominciare a tirare fuori i libri, magari era solo una minaccia velata, visto che ancora non si è fatto vivo nessuno, ma anche se fosse non riuscirebbe ad entrare nell'ala degli omega senza un permesso di accoppiamento.

Preparo il materiale per le lezioni di domani. Le 21:34. Ormai mi sono rilassata, prendo il telefono e mi rimetto sul letto, scorro un po' sui social fino  a congelarmi per un rumore totalmente inaspettato.

Toc Toc...

Colpi forti e decisi, talmente tanto da convincermi a non aprire.

-Chi è?

Voglio risultare il più fredda possibile, ma in realtà sento il cuore in gola.

-Ti ho fatto una promessa ricordi? Dovevo tornare da te questa sera...

Tono seducente e bramoso, accompagnato da un profumo altrettanto intrigante.

Sento il segno dei suoi denti bruciarmi dall'interno, tanto che sussulto un po' troppo forte.

-Ti fa male perché mi rifiuti omega... Posso alleviarlo se melo concedi.

-Non ti farò entrare Bakugo, vattene.

Il mio tono non ha convinto me, figuriamoci lui. Però un dubbio mi sorge spontaneo.

-Come hai fatto ad entrare nell'ala degli omega?

Lo sento ridacchiare dell'altro lato della porta.

-Ho usato il mio pass d'accoppiamento, dovresti saperlo, dopo tutto è a nome tuo...

Le mie mani si muovono da sole fino alla maniglia, per girarla e spalancare la porta che ci divideva. e sentire immediatamente il bruciore alleviarsi.

-Che vuol dire a nome mio?

Lui è appoggiato sullo stipite della porta, vestito con una tuta completamente nera, fa un passo e mi sormonta con la sua figura.

-Vuol dire che quel segno sul collo, che ti ha fatto il sottoscritto, è valido come lascia passare.

Mi afferra le spalle e mi lancia contro il letto, mentre lui mi guarda dall'alto io sono lunga su di esso, osservandoci per minuti interi.

-Ti prego Bakugo non voglio farlo così.

Vedo un cambiamento nel suo sguardo che mi destabilizza, forse un piccolo luccichino. Si sposta e comincia a camminare per la mia stanza, mentre io ne approfitto per togliere il turbante dai miei capelli e dargli una forma più presentabile.

Osserva attentamente ogni angolo della stanza, ringrazio davvero i miei scatti di energia per aver pulito poco prima. Vedo che si sofferma su delle foto.

-Questa sei tu da piccola?

-Si sono io, con mia madre e mio padre.

Non risponde e continua a curiosare.

-Hai molti libri eh...

-Si mi piace leggere quando ho tempo.

Si gira verso di me e si siede sul letto, poco distante da dove mi trovo io. Decido di farmi più lontana ed appoggiare la schiena sulla testata del letto da una piazza e mezza.

Lui continua a fissarmi ed io cerco di reggere il suo sguardo meglio che posso. Inizia a spostarsi verso di me usando le braccia e comincio ad andare nel panico.

-Stai tranquilla non ti mangio.

Per poi appoggiare la testa sulle mie gambe incrociate ed abbracciarmi il busto.

Vedo il suo volto rilassato e gli occhi chiusi, devo dire che anche sotto questo aspetto è molto bello. Guardo i suoi capelli color paglia e decido de dargli un po' di confidenza in più, cominciando ad accarezzarli e sorprendendomi da quanto siano morbidi.

Espira sonoramente e per questo stacco la mano, magari gli ho dato fastidio, ma lui si alza facendo leva sugli avambracci e mi tira giù, costringendomi ad allungarmi sotto di lui, appoggiando la testa nell'incavo del mio collo ed abbracciandomi dal basso, quindi decido che accarezzargli i capelli alla fine è una buona idea.

Arrivo fino al collo e lo sento sussultare, per poi prendere la coperta e buttarcela addosso.

-Hai le mani molto fredde.

Espira contro il mio collo, provocandomi formicolii sparsi per tutto il corpo.

E così, tra una carezza e un'altra ci addormentiamo tra le braccia dell'altro.

Concediti -Bakugouxreader- omegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora