Marzia esercita con entrambi i pollici una pressione sulla cavità duttile del blister. La compressa di ibuprofene, bianca e a forma di sferoide oblato, sfonda il foglio di alluminio, rotola sulla tovaglia cerata del tavolino da pranzo e si ferma vicino al bicchiere d'acqua. La sua coinquilina, accomodata sul divano a qualche passo da lei, è concentrata nell'ascolto di un servizio del telegiornale in onda su TRC Bologna.
«Se senti questo appello, ti prego, torna a casa.» Una voce femminile prorompe dallo schermo: una donna, forse di poco più giovane di Alice, proietta lo sguardo a quarantacinque gradi rispetto all'obiettivo che la riprende, e parla sommessa in una sfilza di microfoni, tutti retti da braccia che restano fuori dall'inquadratura.
«Oh, Marzia...» Alice si volta all'indietro.
«Hm?»
«Hai sentito questa notizia?»
Nell'inghiottire la pastiglia di Moment, Marzia solleva il mento e assottiglia lo sguardo verso il televisore. L'intervistata ha i capelli castano scuro, raccolti in un mollettone. Sembra trovarsi di fronte a una serie di villette a schiera, impossibile riconoscerne l'indirizzo.
«Siamo preoccupati, e...»
«È successo vicino a dove lavori tu» aggiunge.
Marzia le fa di no con la testa. Si porta il bicchiere alle labbra, prende un sorso d'acqua e butta giù la pasticca.
«...qualsiasi cosa sia successa, appena possibile...»
Alice alza il volume.
«...facci sapere che state bene, ti aspettiamo.»
«Prosegue così, anche nella giornata di oggi, la ricerca di Sofia Bandini e Alessandro Sallusti, i due adolescenti di cui si è persa ogni traccia dalla tarda serata di mercoledì scorso.».
Le immagini trasmesse di sfondo alla voce fuori campo, ora, sono di repertorio. Inquadrano cartelli stradali, squarci di vie, automobili dei caramba parcheggiate nei pressi di un posto di blocco.
«Secondo la ricostruzione dei familiari, Alessandro, diciotto anni, è uscito di casa attorno alle ore 20 e, con l'auto presa in prestito dal fratello, ha raggiunto l'abitazione dell'amica Sofia, sedici anni appena compiuti, per portarla a cena fuori in una pizzeria del centro di Bologna. Poi il rientro a Bargellino, la sosta di fronte al BLQ Skatepark dove, stando al racconto di un testimone, qualche minuto dopo le 22, Sofia e Alessandro avrebbero avuto una violenta lite, al culmine della quale la ragazza sarebbe stata costretta dal giovane a risalire a bordo della Fiat Punto nera, targata BB 180 VM e ad allontanarsi con lui. Da quel momento, i telefoni risultano irraggiungibili...»
Sullo schermo compare il volto di Sofia. Marzia distoglie in fretta lo sguardo.
«Ti prego, spegni.»
Alice si volta.
«I familiari, dopo l'ennesimo tentativo di rintracciare i ragazzi, si sono rivolti ai...»
«Non... Non voglio sentire.»
Un click sul pulsantino in alto del telecomando, e lo schermo si oscura.
Silenzio.
«Marzia...?»
«Che... c'è?» L'altra chiude gli occhi, esausta, e si porta i polpastrelli alle tempie. La testa le fa ancora male. Ci vorrà un po' perché l'antidolorifico faccia effetto.
Alice alza le spalle. «Non lo so. Sono un po' preoccupata per te, a dire il vero. Da quando hai iniziato questo turno di notte al motel, sei... distrutta, emaciata... E poi, il tuo umore...» Scuote la testa, lasciando in sospeso la recriminazione.
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Purgatory Motel
ParanormalA Bargellino, nei pressi di Bologna, si trova un anonimo edificio, la cui presenza è annunciata, lungo Via Persicetana, dalla grande insegna al neon: il Purgatory Motel. Marzia Ciano, incallita tabagista di mezza età, si divide i turni diurni al ban...