Capitolo Diciasette

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<< Possiamo parlare? >>

Kumo appoggiato sullo stipite della porta mi sorride leggermente, annuisco alzandomi dal letto e uscendo dalla stanza lasciando le altre sole in stanza.

Seguo lui nel giardino posteriore e prendo posto sulla panchina. Oggi non sto molto bene, la testa gira sempre e mi sento molto debole.

<< È bello tuo figlio >>

Sorrido a quelle parole e annuisco.

<< Te lo volevo dire, giuro ma >> vengo interrotta da lui << ma non sono Chiara o Gaia >> sbuffa una risata.

<< Mi hanno scoperto loro, io non volevo dirlo a nessuno >>

<< E il video di domenica? >> apre le braccia e io scuoto la testa << Avrà fatto tutto mio padre, io non so come ha fatto >> lo guardo indecisa sul da farsi.

<< Il padre c'è? >> chiede dopo minuti di silenzio, scuoto la testa e sento lui sospirare.

<< Così sembra che me la sono fatta col primo che è passato e dopo è nato Dimitri >> alzo gli occhi al cielo.

<< Non ho detto niente di tutto ciò >> mi guadda confuso << Tu no, ma alcuni si >> guardo un attimo per terra e poi gli sorrido.

<< Quindi pace fatta? >> gli porgo il mignolino e lui senza nemmeno pensarci lo stringe col suo.

•••

<< Ti posso dire una cosa? >>

Siamo abbracciati sulla panchina ed è passato poco dalla "pace" fatta.

Annuisco contro il suo petto.
<< Sei bianchissima e sei molto calda >>

Cazzo. La febbre.

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