2🦙

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Parcheggiai nel solito posto, se l'avessi parcheggiata difronte alla casa la polizia sarebbe entrata; invece, la parcheggiai davanti un altra abitazione poco più avanti così da non destare sospetti, entrai nella casa, era ancora 'decente', la carta da parati era un po' staccata, alcuni graffiti erano sparsi per le mura, non c'era nessun mobile, era rimasta solo la base del letto dei vecchi proprietari.

Qualche siringa sparsa per le scale, alcune volte venivano a fare 'festa' gli stessi che si trovavano nel parco di qualche isolato più avanti, e poi alcuni preservativi nella stanza da letto, non so cosa ci trovassero di bello nello scopare sopra un letto privo di materasso in una casa abbandonata.

Salii le ultime scale che portavano al tetto, non era come tutte le altre case con il tetto di mattonelle, era un tetto piatto, probabilmente l'estate i suoi vecchi possessori salivano qui e prendevano un po' di sole.

Mi sdraiai, eccolo qui, il mio cielo, lo amavo guardare, oggi era privo di nuvole, riuscivo a vedere le stelle e riuscivo a vedere la luna, la luna di agosto, essa bella perché semplicemente lei, non aveva colori diversi, era la luna.

Sentii un rumore provenire dalla casa, probabilmente qualche drogato che aveva deciso di venire qui, ci avevo fatto l'abitudine il massimo che facevano era chiederti: "vuoi?"
E io negavo e basta, non dicevano nient'altro, nessuno rompeva all altro.

Mi misi paura quando vidi un'ombra salire le scale, quando mi girai non vidi ciò che mi aspettavo. Mi sarei aspettato un drogato in condizioni pietose in cerca di un po' di droga, ma ciò che mi trovai davanti gli occhi era tutt'altro.

"Un ragazzo così bello cosa ci fa sul tetto di questa casa? "chiese.

"Ti farei la stessa domanda." Dissi io.

Il suo volto era piccolo, sembrava un bambino, il suo corpo era piccolo, ma la sua bellezza era qualcosa di inestimabile, le costellazioni che aveva sul volto erano più belle di quelle sopra la nostra testa, i suoi capelli color perla erano come la luna, e i suoi occhi erano come la notte.

"Vengo sempre qui." Mi disse facendo spallucce.

La sua voce era bassa e calma, per essere così angelico aveva una voce da demone.

"Anche io." Risposi.
"Strano non ti ho mai visto." Disse sedendosi accanto a me.

Lo guardai attentamente, ed era ancora più bello di quanto sembrasse, mi sentii inferiore a tutta quella bellezza, i suoi capelli perlati erano lunghi, alcuni se li spostava dietro l'orecchio e gli altri sfioravano le spalle.

"Allora dimmi come mai qui? Sembri appena uscito da una festa." E ci aveva preso in pieno.
"Si sono appena scappato da una festa."
"Successo qualcosa di brutto?"chiese guardandomi.
"Succedono sempre quando ci sono io nei paraggi."

Il ragazzo sorrise, il naso gli si arriccio leggermente e le lentiggini si scontrarono fra di loro.

"Lo sai che ci abitava una coppia di omosessuali qui?" Disse dal nulla.

"Si, non ero sicuro, ma da come è decorata direi proprio di sì." Ridacchiai io.
"Beh, è vero, non è da tutti avere le pareti con dei fiori e nessuna camera per i bambini." Ridacchio lui.

Ci fu di nuovo del silenzio, eravamo entrambi concentrati sul celo sopra di noi.

"E tu invece, come mai qui? Non si preoccuperanno i tuoi?" Appena finita la domanda il ragazzo scoppiò a ridere, per quanto bella fosse la sua risata rimasi serio, non capì cosa fosse divertente.

"Secondo te ho quindici anni?" Ridacchio.
"Beh si..." dissi io.
"Ho diciotto anni, o almeno li compio il mese prossimo."

Rimasi spiazzato.

"I-io ho diciotto anni, come mai non ti ho mai visto a scuola se sei del mio anno?" Balbettai un po'.

"Sono nuovo, mio fratello vive qui, ho deciso di trasferirmi ad inizio estate, vengo dall'Australia." Sorrise il più piccolo.

"Che bello! Io vengo dalla Corea, diciamo un po' tutto il mio gruppo di amici è proveniente da lì."
Hyunjin non era mai stato così energico.
"Oh bello! I miei pure sono coreani solo che sono nato in Australia."
Continuammo a parlare fin quando una macchina si fermò davanti alla casa e suonò il clacson.

"Che idiota." Ridacchio il più basso.

"Chi è?" Chiesi.
"Il mio ragazzo" disse lui.

Rimasi sbalordito, non tanto dalla sua sessualità ma la tranquillità come lo disse.

"Comunque è stato un piacere conoscerti, io sono Felix"
"Anche per me io sono Hyunjin."
"Felix giuro che ti lascio qui!" Una voce urlò.

Quella voce, quella voce la conoscevo fin troppo bene.

" 'J arrivo!" Si affacciò verso il suo ragazzo..
"Sei il ragazzo di JungKook?" Chiesi con la voce tremolante.
"Si perché?"
"No niente vai, non lo fare arrabbiare e vai, speriamo di rivederci Felix."
"Magari 'Jin" sorrise lui correndo giù le scale.

Scesi anche io, rimasi sulla porta principale a guardare i due.
Il suo sguardo si alzò verso di me, e lo vidi avere paura, per la prima volta lo vidi avere paura.

"Hey JungKook ci vediamo in giro!" Dissi ridendo.
"Hyunjin non è come S- "cercò di dire.

"Siete proprio una bella coppia!" Dissi ridendo, questa serata dopo tutto non era andata così male.

._.

My beautiful secret - L.Fl x H.HjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora