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Era l'ora di pausa, eravamo tutti al nostro solito tavolo, Seungmin e Minho che si insultavano, Jeongin e Han che ridevano a crepapelle, Changbin invece stava parlando con Felix di palestra. Vi starete chiedendo perché? A quando pare gli piacciono i tipi muscolosi e voleva sapere che tipo di workout facesse il nostro tappo qui. Ero geloso? Probabilmente. Ma non di Changbin, più del fatto che io non avessi argomenti di cui parlare con Felix, sono secco e ho poca muscolatura, l'unica mia passione è la pittura. A scuola non sono il massimo.
In somma c'è una lunga lista.

Mi guardai intorno "io vado." Nessuno mi ha sentito, lo ripeto, ma nulla. Sbuffo e me ne vado, mi incamminai verso la mia classe, misi le mani in tasca.
Eccoli di nuovo, quei momenti in cui odio tutti, quei momenti in cui non ho voglia di fare nulla, quei momenti in cui salirei sul tetto e mi butterei senza pensarci. Mi sedetti al mio banco, erano tutti così allegri, ridevano fra di loro. Posai la testa sul palmo della mano e guardai fuori dalla finestra. Era ora di Educazione fisica per un classe, i ragazzi giocavano fra di loro ridendo e scherzando. Le ragazze probabilmente stavano sparlando di qualcuno.

"Ed io? Cos'è l'amore Hyunjin?"

Ripensai alla domanda di stamattina. Cos'è l'amore? Come avrei dovuto rispondere? Cosa avrei dovuto rispondere? È un ragazzo che ancora non sa cosa sia l'amore, io tantomeno i di lui. So solo che l'amore non lo capisci. E non sai neanche quando arriva. E perché diavolo dovevo dirglielo io chi era il suo ragazzo. Non mi avrebbe creduto. È accecato da quello che almeno lui pensa sia amore. Ma a quanto pare lo sta mettendo in dubbio anche lui.

Qualcuno mi toccò la spalla

"Solitario?" Chiese il ragazzo dai capelli color perla, lo guardai e lo ignorai, non avevo forza per rispondergli, continuai a guardare fuori dalla finestra, la professoressa entrò e dopo il saluto generale ci rimisimo tutti seduti. La lezione cominciò, tirai fuori un notebook insieme ad una matita ed una gomma. Cominciai a disegnare linee casuali, quello che mi passava per la testa.

"Non ti ho visto andare via prima" disse sottovoce il più piccolo. "Eri concentrato a guardare i muscoli di Changbin" risposi schietto. Lui rimase sorpreso e sobbalzo alla mia risposta. "I-io" "gli hai parlato anche di Jungkook? Immagino di si forse è per quello che non te ne sei accorto."
"Come il resto del gruppo era distratto lo eri anche tu, non fartene una pena." Dissi sospirando. "Io-"

"Hwnag e Lee visto che avete tanto da discutere che ne dite di farlo dopo nel ora di detenzione?" Disse arrabbiata la professoressa. Stava scherzando? No. Sbuffai, mi alzai senza chiedere il permesso e me ne uscii dalla classe, tanto peggio di così non poteva succedere nulla.
Con lo zaino in spalla salii sul tetto, dovevo rilassarmi, non potevo sfogare la rabbia sulle altre persone no? Mi sedetti e guardai di nuovo il cortile.

Perchè fai sempre così?

Mi chiesi.
"Signori e signori ecco a voi Hwang Hyunjin, esso si divide in due parti! Hyunjin: la parte allegra e sarcastica, quella che conoscete tutti, quella artistica e "socievole". E poi abbiamo Hwang: la parte depressa e scorbutica. Odierà tutto e tutti, e poi si sentirà in colpa e piangerà, e si arrabbierà per aver pianto. Insomma tutta una catena di rabbia che continuerà fino a che non ritornerà Hyunjin." Avrebbe detto Han.

Ed era vero. Mi odiavo per aver risposto male a Felix, al mio angelo. Sbattei il retro della testa al muro. La campanella suonò avvertendo la fine di un ora, ciò voleva dire che sarei dovuto andare in classe. Ma non lo feci rimasi lì su quel tetto a maledirmi.

Finché non arrivò la fine della giornata scolastica, ora ero veramente costretto ad andare nel ora di detenzione. Mi alzai e mi trascinai fino alla classe, era già lì, era lì a mangiarsi le unghie guardando fuori dalla finestra. Mi sedetti al banco in prima fila così da stare distante da lui.

"Hyunjin." Disse alzandosi, ma il professore arrivò e lo mise a sedere.
Mezz'ora passo con lui che mi lanciava bigliettini per attirare la mia attenzione, ed io che continuavo ad ignorarlo. Improvvisamente il professore si alzò e corse via dicendo di dovere andare al bagno, la solita botta di mal di stomaco. La ha ogni volta. Felix si alzò e si sedette accanto a me.

"Si può sapere che hai? È da tutta la mattina che mi ignori." Disse lui arrabbiato.
Sentii la porta aprisi. "Ed eccolo." Sbuffai, presi il telefono e di corsa senza farmi notare scrissi a Minho, l'unica salvezza.

"Jungkook." Dissi alzando lo sguardo verso di lui.

...

Non so come si dice, punizione mi sa più da bambini piccoli, detenzione? Non lo sooo

My beautiful secret - L.Fl x H.HjDove le storie prendono vita. Scoprilo ora