16.Trust.

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Prima di leggere il capitolo, vi prego di mettere la stellina per incoraggiamento a continuare.⭐️🔥

"Quello che è a te destinato, possiede il tuo stesso passo

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"Quello che è a te destinato, possiede il tuo stesso passo."

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Dopo essere tornati a casa, sono salita in camera mia per farmi un bagno caldo.
Mentre ero in doccia, mi sono lasciata trasportare dai pensieri e dai ricordi.

E il ricordo di lui, resta sempre doloroso come il primo giorno.

Il mio cuore è così pesante e rotto.

Lui è morto, non dovrei pensarlo neanche più.

Ma c'è ancora. Anche da morto, lui c'è sempre.

Me l'aveva detto che non l'avrei dimenticato mai.

Sta vincendo lui. È ancora dentro la mia testa.

Sono davanti lo specchio e guardo questi occhi che non riconosco più, un sorriso che non c'è più.

Chi è questa persona che è riflessa nella specchio?

Una lacrima vagante scivola nella mia guancia.

La rabbia mi invade e colpisco lo specchio di fronte a me.

Adesso mi vedo come sono dentro.

Tutta rotta.

Continuo a colpire il vetro fino a che gli occhi finiscono nella mano tutta insanguinata.

Qualcuno bussa alla porta e sobbalzo dallo spavento.
<Iris è ora di cena.> Mi informa Julian da dietro la porta.
Prendo un respiro, non voglio che senta che sto piangendo. <Sono stanca, non ho fame Julian.> Gli dico.

<Va tutto bene?> Mi chiede.
<Si, sono solo stanca.> Gli dico e dopo alcuni secondi sento i suoi passi allontanarsi dalla mia porta.

Mi cominciano a tremare le gambe e inizio a respirare male e crollo nel pavimento.

<Respira Iris, va tutto bene sei al sicuro.> Continuo a ripetermi.
<Sono al sicuro.> Ma il tremore non smette.

Resto nel pavimento tremante e rotta fin quando sento di nuovo bussare.
<Ho detto che sono stanca, andate via.> Urlo.
Ma chiunque ci sia dietro la porta, se ne frega delle mie parole e sento aprire la porta.

Continuo a stare con lo sguardo rivolto al pavimento, cercando di calmare il mio respiro ma fallendo.

Sento avvicinare dei passi, fin quando qualcuno si accovaccia davanti a me. Alexander.

Cosa fa qui?

<Cosa è successo?> Mi chiede.

<Va via.> Volevo urlarlo, ma mi esce come un sussurro.

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