Prima di leggere il capitolo, vi prego di mettere la stellina per incoraggiamento a continuare.⭐️🔥
"Io non ero così,
ma il dolore cambia
un po' chiunque."-ˋˏ ༻✿༺ ˎˊ-
8 anni prima...<Iris andiamo, siamo in ritardo> Mentre mi stavo finendo di mettere il gloss, sento mia sorella Atena urlare fuori dalla porta della mia camera <Siamo gli invitati d'onore, non possiamo arrivare tardi. Datti una mossa.>
<Si, ho finito arrivo.> Gli dico prendendo la mia borsetta nera e mi dirigo al piano di sotto, dove ritrovo tutta la mia famiglia arrabbiati per il mio ritardo.
<Iris devi imparare ad essere puntuale. Quando ti sposerai, ci si aspetterà da te puntualità.> Mi disse mia madre, ricevendo una mia occhiataccia come risposta.
<Beh sono qui adesso, andiamo.> Mormoro stizzita, mentre mi dirigo verso la porta.
Il viaggio non è stato molto lungo, al nostro arrivo le nostre guardie del corpo aprono le portiere della macchina per farci uscire e scortare dentro la sala. Oggi si festeggia l'anniversario di matrimonio dei miei genitori.
24 anni di matrimonio.
Quando penso all'amore, loro sono la prima cosa a cui penso. Da quando ho memoria, li ho sempre visti felici e forti insieme. Sono uno l'ancora dell'altra.
Perfino quando ci sono state delle difficoltà, le hanno affrontate insieme. Un'amore da invidiare e da ammirare allo stesso tempo. Vorrei un'amore così.
Entrando dentro la sala, la musica si ferma tutto ad un tratto, e il presentatore ci annuncia facendo ripartire la musica, i violini ricominciarono a suonare e a formare un'atmosfera delicata ed elegante.
Tra balli, presentazioni, regali, e la cena la serata passa tranquilla.
Mentre mi trovo al tavolo a sorseggiare la mia limonata, mi si avvicina qualcuno, che riconosco subito come Paul Jones, un amico di mio padre.
Non mi è mai piaciuto, emana una brutta aura, non saprei come esprimere le brutte sensazioni che percepisco quando c'è lui di mezzo.
<Signorina Reed concedetemi di dirvi che siete un'incanto questa sera.> Mi disse sfoggiando un sorriso inquietante e viscido.
<La ringrazio Signor Jones.> Cerco di liquidarlo riprendendo a bere la mia limonata. Lui sembra infastidito dal mio cercare di ignorarlo, così borbotta qualcosa a bassa voce e va via.
La serata continuava a passare tranquilla, fin quando mio fratello Julian viene da me dicendo che mia sorella Atena, mi cerca e che si trova nel bagno delle signore.
Così vado, ma nel momento in cui sto per aprire la porta del bagno, qualcuno mi mette una mano nella bocca per impedirmi di urlare e mi trascina in uno sgabuzzino.
Appena la porta dello sgabuzzino si chiude, provo a riaprila e a ribellarmi per uscire da quella stanza, ma qualcuno preme il suo corpo contro il mio.
Non c'era molta luce quindi non riesco a vedere chi sia, ma poi parla, e quella voce mi blocca...<Piccola Reed, sei uno schianto stasera.>Mi vengono le lacrime agli occhi, ma faccio qualsiasi cosa per impedirmi di piangere e cerco di farle tornare indietro <Signor Jones, ma che sta facendo? Mi faccia uscire subito da qui> Dico con tono fermo.
<Oh piccola Reed, prima voglio farti divertire un po'.>
Perdo il controllo del mio corpo, inizio a tremare e la mia voce inizia a farsi più bassa <No, vi prego.. mi dispiace se prima vi ho offeso in qualche modo, ma vi prego fatemi uscire.>
<Adesso chiedi scusa eh? ti piacerà fidati.> Con una mano mi tappa la bocca e con l'altra inizia a toccarmi, fino ad arrivare sotto il mio vestito.
Cerco di urlare ma la sua mano me lo impedisce, con le mani libere cerco di colpirlo, graffiarlo ma mi schiaccia così tanto contro la porta che non riesco neanche a muovermi.
Non so quanto sia passato, se 10 minuti o un'ora ma appena finì di toccarmi, si rivestì e mi disse <La prossima volta farò in modo di fartelo piacere tanto quanto è piaciuto a me.> Ed uscì dallo sgabuzzino.
Restai nel pavimento dello sgabuzzino per un'ora intera, cercando di farmi forza e alzarmi ma le lacrime non smettono di scendere, le gambe e il basso ventre di far male.
Ma dovevo uscire da lì dentro, così mi feci più forza e mi alzai, mi sistemai il vestito e il trucco, e uscì da quella stanza. Mentre mi dirigo al mio tavolo, mia sorella mi fermò dal braccio <Ti aspetto da due ore, ma dove diavolo eri finita?>
La guardai negli occhi, volevo dirglielo, urlargli quello che mi era successo, ma dalla mia bocca non uscì niente. Strattonai il braccio dalla sua mano e uscì dalla sala, ed entrai subito nell'auto.
Appena arrivammo a casa, tutti erano contenti e continuavano a parlare della splendida serata che avevano trascorso.
Io non spiccicai una parola, ma non fecero molto caso a me.Così salii in camera mia, ed entrai subito dentro la doccia.
Ci restai 2 ore cercando di togliere la sensazione di schifo e il dolore che provavo.
Ma senza riuscirci.
Erano le tre del mattino, continuavo a girarmi e a rigirarmi nel letto, non avevo neanche più lacrime.
Ma come un impulso improvviso, presi uno zaino, ci misi dentro l'indispensabile, e scrissi un biglietto per la mia famiglia.
Dovevo andare via da lì.
Non avrei sopportato un altro giorno lì. Sapere che lui poteva fare quello che mi aveva detto prima di uscire da quello sgabuzzino.
Lasciai il biglietto in cucina, e uscì di casa.
Spazio autrice:
Spero che vi stia piacendo.🥀🗡️
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Resiliente
RomansaIris Persephone Reed, quando aveva 17 anni prepara il suo zaino e va via durante la notte, lasciando solo un biglietto. Ma dopo 7 anni ritorna a New York dalla sua famiglia. Succede qualcosa di inaspettato, quando i suoi occhi si scontrano con que...