Capitolo 4

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~Jimin~

Venni svegliato bruscamente da alcune urla, all'inizio fu difficile capire che era la voce di Jin. Urla strazianti, piene di dolore e paura, erano così chiare, impressionanti. Subito mi alzai. Perché Jin stava urlando in quel modo? Non riuscivo a immaginare cosa potesse mai essere successo. Iniziai a tremare e corsi fuori da quella che era, apparentemente, un'aula di qualche scuola. Ad ogni mio passo il pavimento scricchiolava, sembrava potesse cadere da un momento all'altro. Il cellulare iniziò a squillare, lo presi in fretta, tremando, e risposi.
J:" Pronto?"
*:" H-Hyung? Dove sei? La mamma é preoccupata, come mai non torni da scuola?"
La voce del mio fratellino mi tranquillizzó molto, stavo per rispondere quando ci fu una lieve interferenza, iniziai a sentire delle risate e poi delle frasi: "cosa stai aspettando?" "Non devi aver paura", poi cadde la linea.
Provai a richiamare una decina di volte, ma il cellulare non prendeva. Misi l'apparecchio in tasca, ormai rassegnato, e iniziai a camminare lungo il corridoio.

Dopo qualche ora passata a vagare senza mèta, cercando Jin, mi inginocchiai stanco sul parquet sporco. Il cellulare squillò di nuovo, lo presi e guardai lo schermo con attenzione.
J:" Non c'è linea in questo posto.. perché squilli?" Parlavo con il mio cellulare, come un pazzo, risposi.

*:" Hyung, ma dove sei finito? Papà si sta arrabbiando, ha detto che se non torni subito non ti fa entrare a casa"

cercai di rispondere, ma ci fu un'altra interferenza: la voce di una bambina "perché ti sei fermato?" "Solo altri due passi, solo altri due" "manca poco..." dopo ogni frase rideva, sempre più forte. Attaccai la telefonata. E mi alzai di colpo terrorizzato. Intravidi qualcosa buttato per terra qualche metro dinanzi a me e mi avvicinai con cautela. Uno scheletro giaceva sul pavimento, indossava, se così si può dire, una divisa di una scuola. Presi il tesserino e lessi "scuola Media ********, studentessa del 2° anno". Una ragazza di 12 anni, una persona così piccola, o almeno quello che ne restava, era stesa davanti a me e accanto a lei erano sparsi dei fogli. Li raccolsi tutti e li misi in ordine seguendo i numeri sulle pagine. Guardai i fogli per quasi 20 minuti, erano sporchi di sangue e in alcuni punti strappati. "Ho ucciso la mia migliore amica, ma non voglio abbandonarla qui. Ho fame." girai il foglio e in fondo alla pagina trovai scritto "l'ho mangiata, ma ho conservato il suo occhio destro, così rimarrà sempre con me, finché non troveremo una via d'uscita" continuavo a leggere, giravo le pagine con paura "ho iniziato a parlare con lui, non mi risponde, è molto maleducato, ma so che mi ascolta e questo è abbastanza". Rimaneva l'ultimo foglio e io non riuscivo più ad andare avanti, quelle pagine mi turbavano troppo, il diario di una ragazza che non avrei mai dovuto leggere.

Presi l'ultimo foglio e lessi quello che c'era scritto "ho mangiato anche lui hehehe non volevo, ma avevo tanta fame e tanta sete.. mi dispiace".

Mi alzai di scatto buttando tutto per terra e corsi via. La mia testa faceva male, un dolore atroce, mentre camminavo lamentandomi vidi una bambina dai capelli neri molto lunghi e un grazioso vestito rosso. Era in piedi davanti una porta.
*:" Oh, eccoti Oppa" mi corse incontro ridendo. La fissai per qualche minuto.
*:" Hey, tutto bene? Ti vedo un pochino scosso... comunque Oppa qui ci sono dei ragazzi che vogliono farmi male" la piccola iniziò a piangere disperatamente stringendomi forte il braccio.
*:" devi salvarmi da loro.. assolutamente. Sono appena scappata da un ragazzo che stava sul ponte, ti prego, uccidilo".
Continuava a stringere il mio braccio come se fossi un pupazzo. Dovevo proteggerla.
J:" ma sai qualcosa di questi ragazzi?" Mi avvicinai a lei e le asciugai le lacrime.
*:" N-No.. però uno di loro ha urlato tanto parlando con un suo amico"
J:" dai, non ti preoccupare, ora Oppa ti aiuta, quanti anni hai?"
*:" ne ho 7..Oppa, mi porti in braccio?" Abbassò lo sguardo per poi stendere le braccia verso di me.
J:" va bene, ma dove sono precisamente quei ragazzi?"
Presi la bimba in braccio e iniziai a camminare
*:" due erano sul ponte che collega gli edifici, gli altri sono in giro... ma devi fare in fretta."
J:" perchè devo fare in fretta?"
*:" questa è la Heaven school, dove i bambini vennero uccisi"
J:" S-si, quindi?" Una scuola che doveva essere distrutta ormai da anni.. pensando che stesse scherzando o che fosse semplicemente spaventata accarezzai la testa della bambina.
*:" ogni fantasma ha fatto in modo che la scuola fosse divisa in delle dimensione dalle quali non si può né uscire nè entrare. Solo quando verranno liberati gli spiriti da questo tormento gli spazi si romperanno...Prima, hai sentito un urlo che proveniva da un' altra dimensione, uno spazio si è rotto quindi ora puoi incontrare uno dei ragazzi cattivi"
Non capii tanto della spiegazione ma per ora mi bastava questo.
J:"come si è rotto quello spazio? Un fantasma è passato oltre?"
*:"Si... era il mio migliore amico e ora non c'è più, i ragazzi cattivi vogliono lasciarmi qui da sola, e tu non vuoi che io sia sola, vero Oppa?"
J:"N-no..piccola come ti chiami?"
Y:" mi chiamo Yuki"

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