Capitolo 6

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~YoonGi~
Ero rimasto fermo sul ponte aspettando che Kook tornasse con qualcosa per tagliare il filo spinato.

Il tempo passava e io mi stavo scocciando parecchio.
S: "Kook, ma dove cazzo sei finito?" mi avvicinai alla porta e tentai di aprirla. Era chiusa.

S: "quel coglione l'ha chiusa? Quanti casini che fa, e come se non bastasse non sta tornando, e se gli fosse successo qualcosa?".

Iniziai a preoccuparmi, sul serio, e se gli fosse successo qualcosa di grave? Mi buttai sulla porta cercando di aprirla senza riuscirci.

Quando all'improvviso sentii una voce alle mie spalle, la voce di una bambina.
*: "Che fai?"

mi girai velocemente e vidi una bambina seduta per terra a gambe incrociate, aveva la testa bassa e il suo volto era quasi completamente coperto da alcune ciocche bionde.

S: "Chi sei? I-io non sto facendo niente" tentai di nascondere la paura nella mia voce.

*: "per piacere, puoi aiutarmi a legare i capelli?" la sua voce era triste, forse anche troppo per una bambina della sua età.

S: "C-certo" mi avvicinai e mi inginocchiai dietro di lei che subito mi porse due codini.

Non ero un parrucchiere e non avevo mai legato i capelli a nessuno in vita mia. Tentai di dividere i capelli in parti uguali per poi fare due codini laterali. La piccola si alzò di colpo.

*: "Grazie mille, ora però devo andare via.. Oppa, fai attenzione" senza girarsi corse via entrando nel primo edificio.
S: "che persona strana, almeno non sembrava cattiva" mi alzai pulendomi i pantaloni.
S: "cosa faccio? Devo aspettare ancora Kook?.. forse è meglio andarlo a cercare, ci sarà un altro modo per entrare nel secondo edificio".

Aprii l'unica porta aperta ed entrai, mi guardai intorno per qualche secondo, il posto sembrava leggermente diverso: le pareti sembravano più ammuffite e il parquet era più scuro e umido.
Iniziai a camminare appoggiandomi alle pareti, finchè non riconobbi l'aula dove ci eravamo svegliati.

Questa volta però fuori c'era una pozza di sangue apparentemente fresco. Mi misi una mano davanti la bocca per evitare di rimettere, era troppo. Non avevo mai visto una cosa del genere, solo nei film Horror che guardavo con Kook a casa.
Iniziai a correre più forte che potessi, quando sentii una voce provenire da una stanza, era la voce della piccola di prima.

*: "non volevo farlo, non voglio più stare in questo posto" la voce era piena di singhiozzi, non si riusciva a capire quasi niente. Entrai nella camera dove proveniva la voce.

Era uno studio, probabilmente quello del preside oppure di qualche professore.
La bambina si girò a fissarmi e iniziò a piangere con più forza

*: "ti prego, scusami, io lo giuro... non volevo farlo, ti scongiuro perdonami" mi corse incontro abbracciandomi stretto.
S: "Hey, calma. Perché chiedi scusa? Cos'hai fatto?"
*: "scusami, scusami...Io non volevo farlo, te lo giuro, ho avuto tanta paura, non volevo"

Presi in braccio la bambina e le accarezzai la testa guardandola in faccia.

Mi bloccai per un secondo quando vidi che l'orbita del bulbo oculare destro era vuota.

L'occhio le doveva esser stato strappato via, all'interno si intravedeva della carne lacerata. Lungo la guancia c'era del sangue secco. Guardavo quel piccolo dettaglio sul suo volto, non sembrava farle male.

Era già abbastanza scossa quindi decisi di chiederle dopo informazioni a riguardo.
S: "va tutto bene, che cosa è successo?"

La piccola mi strinse forte il collo con le braccia appoggiando la sua testa sulla mia spalla. I suoi capelli biondi scombinati mi coprivano il viso.

*: "io... c'era un ragazzo con la tua stessa uniforme e io gli ho fatto male"
S: "in che senso "male"?"
*: "io volevo il mio occhio, lui lo aveva ma non aveva intenzione di darmelo. Io l'ho ucciso, ma ero fuori di me, lo giuro. Non volevo farlo"

Stavo per crollare sul pavimento. Le gambe non riuscivano più a sostenere il mio peso, erano diventate troppo deboli.

S: "C-cos'hai fatto?"

*: "ho ucciso un ragazzo che aveva la tua stessa uniforme, ti prego scusami"
la piccola continuava a piangere, poi, allungando il braccio verso la scrivania, indicò un paio di forbici insanguinate.

S: "per caso sai il suo nome?"

avevo gli occhi lucidi e la mia mente vagava pensando qualche possibile scusa "non può essere JungKook, non DEVE essere lui.. ma chi altro ha la mia uniforme in questa scuola? Sono sicuro che non è lui, forse anche gli altri sono qui oppure qualcuno della nostra stessa scuola".
la bambina mi guardò mortificata

*:"N-no... ho provato a prendere il tesserino, ma non ci sono riuscita.."
S: "ora dov'è?" mi morsi le labbra per trattenermi dal pianto.
*: "è ritornato nel suo spazio credo.. prima si era aperto un varco, ma si è richiuso subito"
S: "cosa? In che senso spazio? Varco? Di che stai parlando?"
La piccola ricominciò a piangere facendo finta di niente.
S: " puoi descrivere il ragazzo per favore?"

feci sedere la bambina per terra e mi sedetti su una poltrona dall'altra parte della stanza.

*: "aveva i capelli castani, poi l'unica cosa che ricordo erano i suoi occhi, erano bellissimi.. ero invidiosa"

S: "Stai dicendo che hai ucciso qualcuno perché eri invidiosa?"

alzai il tono della voce così tanto che la bambina ricominciò a piangere.

S: " Scusami, dai su, smettila." Stavo piangendo, ma la mia voce era ferma, non volevo che la bambina lo notasse.
Non riuscivo pensare che Kook potesse essere morto. Sarei dovuto morire io al posto suo, quando avevo incontrato la bambina sul ponte, doveva uccidere me, non lui.

Mi misi una mano davanti gli occhi e mi morsi il labbro per cercare di trattenere le lacrime inutilmente.

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