capitolo 20

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nel tragitto dal ufficio di Cameron e casa mia ragionai su ciò che avevo fatto e non parlo del bacio poco casto che avevamo avuto io e James ma del fatto che forse la mia reazione nel ascensore era stata esagerata o fosse stata comunque inopportuna  . mi ero messa nei panni di James e  sicuro non era stato bello , ma io non volevo essere toccata ...o meglio non potevo .  mi infastidiva che il mio corpo lo volesse e anche una minima parte di me . quelle sensazioni avrei dovuto provarle con l'uomo con cui sono legata in matrimonio , ma la vita a quanto pare mi giocava brutti scherzi come in tutte le storie .  

Harnold alla guida non appena mi aveva vista entrare oltre che darmi uno sguardo come sempre per salutarmi rimase qualche secondo in più a guardarmi , come se in qualche modo notò il mio stato d'animo , il mio umore .  percepivo invece nel suo sguardo un indecisione se farsi gli affari suoi o chiedermi perchè stessi in quel modo , si notava e non potevo nasconderlo .  dopo tutto poi era un brav'uomo e mi sopportava , cosa da non pochi . 

< signorina louis si sente bene ?> chiese finalmente mettendo da parte l'orgoglio tirando fuori il coraggio .  probabilmente si era sempre sentito in dovere con Cameron di non chiedere certe cose ma a me sembrava avesse dato fiducia . 

guardai nello specchietto difronte per incrociare il suo sguardo che non trovai poi chè il suo si trovava sulla strada . 

< si harnold > mentii 

l'uomo forse se ne rese conto < la turbata il signor thompson?>   chiese ancora 

< no il lavoro  , Cameron è indaffarato può stare tranquillo harnold  > lo rassicura io  tornando a guardare fuori dal finestrino i palazzi infiniti che mi passavano velocemente sotto lo sguardo . 

l'autista mise fine alla conversazione ed il mio telefono nella borsetta suonò . lo presi tra le mani e vi lessi sul display il nome di stephie .  per lei era insolito che mi chiamasse di mattino per giunta  così presto , conoscendola stava ancora dormendo , l'unica modella a svegliarsi ad orari così impensabili ,  ed ancora mi chiedevo come l'agenzia non l'avesse licenziata ...

< pronto > risposi con la voce di chi di mattino non vorrebbe sentire niente altro se non il silenzio assoluto attorno . 

< buongiorno anche a te > rispose ironicamente la mia amica dal altro lato  , aspettando che fosse lei  a continuare la conversazione ,  il mio umore non era dei migliori purche lo facessi io .

< se ti chiedessi di venire ad un party questa sera cosa mi diresti ? anzi ! no aspetta .  non rispondere verrai lo stesso >  la sua solita sfacciataggine . 

forse non si era resa conto del mio umore , per fortuna . 

< no Stephie .>  risposi schietta 

< qualcosa non va blair . questa sera , casa tua .>  disse concisamente come gia avesse capito

avevo cantato vittoria troppo in fretta . 

un mio difetto , non saper nascondere le espressioni e le emozioni . una cosa che da piccola e crescendo non mi era mai passata e mi continuava a perseguitare . delle volte , per colpa di questa casa venivo e vengo ancora oggi giudicata per un antipatica , acida . che per carità so di essere ma il buon senso di starmene zitta in certe situazioni lo ho  , il problema sorge quando parlo o il mio sguardo viene visto ...non posso nascondere le occhiatacce . 

< ho soltanto avuto una piccola discussione con Cameron non facciamone un dramma >

il fatto che avesse voluto annullare tutti i suoi piani per me mi rendeva orgogliosa e mi riportava a quando ci conoscemmo la prima volta al età di 18 anni ed eravamo state coinquiline per 5 mesi  in california , sempre per via del nostro lavoro . ogni volta che qualcosa non andasse a me o alle altre nostre amiche , lei con i suoi modi buffi e vivaci  ci sosteneva senza saperlo . 

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