Quinto Capitolo

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La mattina seguente, dopo essersi lavato i denti e aver indossato il camice, Louis si diresse verso la stanza di Harry.
Giunto davanti la porta della camera 102, mise la mano sulla maniglia, prese un bel respiro e la piegò verso il basso, entrando nella stanza e cercando di fare quanto meno rumore possibile, dopo aver visto che Harry dormiva ancora.
Trascinando un piede dopo l'altro, passo dopo passo, si mise a sedere sulla poltroncina accanto al letto del riccio, fissandolo mentre dormiva beato.

Notò però, che Harry aveva delle occhiaie molto più evidenti, e aveva perso peso.. per un attimo pensò che stesse peggiorando, quindi decise che più tardi avrebbe controllato un po' più approfonditamente la situazione.. o forse era solo una sua impressione, pensò tra sé e sé.

Mentre Louis era immerso nei suoi pensieri, con lo sguardo perso chissà dove, Harry aprì gli occhi e iniziò a fissarlo, senza però emettere alcun rumore, perché non voleva che Louis smettesse di pensare: amava vederlo così concentrato e silenzioso.. con le sopracciglia aggrottate, qualche rughetta d'espressione, intento a mordersi il labbro...

Restò così per qualche minuto, finché Louis alzò lo sguardo e i suoi occhi incrociarono quelli di Harry, ancora intento a guardarlo.

"Scusami, non volevo svegliarti.. Buongiorno Haz" disse Louis con aria un po' dispiaciuta.
Harry fece uno dei suoi sorrisi innocenti e, con la voce ancora un po' impastata dal sonno disse: "tranquillo, ho appena aperto gli occhi. Tu piuttosto, da quanto sei qui?"
"Sono appena arrivato veramente" rispose Louis, e il riccio sorrise di nuovo, un po' intenerito dalla piccola bugia del ragazzo.

"Allora, non mi saluti?" Disse Harry ridendo. Louis si avvicinò per schioccare un bacio sulla guancia al riccio, ma questo ebbe un leggero sussulto.
"Harry, tutto bene?" Chiese preoccupato Louis, ed Harry annuì: "Sono solo stanco, adesso cercherò di riposare un altro po'. Tu non hai il giro stamattina?" Chiese poi.
Louis annuì e saluto Harry con un "Sì, stavo giusto per andare, ci vediamo dopo, e mi raccomando: riposati Haz!" Poi si alzò dalla poltroncina e si diresse verso la porta, diede un ultima occhiata a Harry, come per assicurarsi che stesse davvero bene, e dopo qualche secondo uscì dalla stanza.

Andò nell'atrio del reparto e, salutando l'infermiera di turno, prese le cartelle che gli erano state assegnate per quella mattinata e fece per andarsene, ma...
"dottore, aspetti un attimo per favore" disse l'infermiera. "Le va un caffè? Solo qualche minuto, la prego." Aggiunse poi.

Louis esitò per un attimo...
"Okay Ashley, ma solo qualche minuto, altrimenti i familiari e i pazienti ci fanno causa per mala sanità!" Scherzò il dottor Tomlinson, e seguì Ashley, che intanto si era incamminata verso la mensa.

Arrivati lì, presero due cappuccini e si sedettero al tavolo più vicino.
Fu Louis a cominciare la conversazione: "Allora Ashley, a cosa devo questo caffè?" Disse con un sorriso a trentadue denti, al che gli si formarono delle adorabili rughette agli angoli degli occhi.. e dio se quell'uomo era bello, pensò l'infermiera, che nel frattempo cercava le parole giuste per dire ciò che stava per dire.

"Vede dottore, sono sposata da 3 anni" cominciò, e Louis rimase un po' stupito perché credeva che Ashley fosse appena uscita dall'università.. senza dubbio dimostra meno dell'età che deve realmente avere, pensò il dottor Tomlinson.

L'infermiera bevve un sorso del suo cappuccino e poi proseguì
"Qualche mese fa mio marito si è ammalato.. io non lavoravo ancora qui, e abbiamo cominciato a vedere degli specialisti.. ne abbiamo cambiati a decine, e nessuno riusciva a capire cosa realmente avesse.. facevamo esami su esami e ad ogni visita eravamo di nuovo punto e a capo.
Poi, un giorno abbiamo visto un medico, a Manchester.. ci disse che mio marito ha un tumore al cuore, ma che sfortunatamente era inoperabile. Noi risposimo che eravamo pronti a rischiare ma lui negò chiaramente, dicendo che non avrebbe potuto assumersi una tale resonsabilità, perché un intervento, nelle condizioni in cui era, avrebbe portato mio marito a morte certa." Si interruppe per qualche secondo e guardò Louis, che con aria interessata gli disse "continua pure".

Hopeless [LARRY STYLINSON]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora