Nono Capitolo

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                         *  N. B. *
Per la lettura della prima parte del capitolo, consiglio l'ascolto di:
               All I want - Kodaline.

                   Capitolo Nove

Louis iniziò a correre per il corridoio. La stanza di Harry si trovava due piani sotto, quindi ci sarebbe voluto qualche minuto per arrivare. Ashton corse insieme a lui finché non lo raggiunse.

Attraversarono neurochirurgia, ortopedia e l'atrio principale, fino ad arrivare davanti gli ascensori.
Si fermò a riprendere fiato e premette il pulsante posto sul muro, aspettando che le porte si aprissero.
Lo specializzando lo affiancò, anch'esso respirando a fatica.

"Certo che corre veloce eh!" Disse, con la voce spezzata dalla fatica.
"Questo ascensore è troppo lento, devo prendere le scale" disse Louis, più a sé stesso che al dottor Irwin, quindi lanciò velocemente le cartelle che aveva in mano sulle sue braccia e si diresse verso le scale. Scese i gradini di corsa e a due a due, rischiando più volte di cadere.

Arrivato finalmente al piano di Harry corse per tutto il corridoio ad una velocità impressionante.
Urtò un infermiera ma non si fermò, urlandole delle scuse quando era già parecchi metri avanti.
Cinque minuti dopo arrivò nella stanza di Harry. Anne era fuori la porta, gli si gettò contro urlando il suo nome è stringendolo con una forza disumana.
"Anne ascolta, so che hai bisogno di sostegno ora più che mai ma se non entro lì adesso, Harry morirà. Ti prego, lasciami andare" disse Louis, mentre la scostava per passare. Quella capì e si fece da parte, permettendo a Louis di entrare.

Entrato nella stanza vide ciò che temeva di più: Harry era circondato da infermieri che urlavano parole a lui incomprensibili data la confusione che si era venuta a creare, e c'erano così tante persone che non riusciva neanche a vedere il corpo del riccio.

"Cos'è successo?" Urlò Louis, per sovrastare il frastuono incontrollato delle voci.
Ma la cosa impossibile da sovrastare, era senza dubbio il bip impazzito di quel monitor che stava praticamente urlando che il cuore di Harry non ce la faceva più.

Un infermiere dai capelli rossi si avvicinò subito a Louis: era molto giovane, con un viso dolce e dei lineamenti un po' goffi, il tutto incorniciato da due occhioni chiarissimi e un accenno di barba dello stesso rosso dei capelli.
"Salve dottore, è andato in arresto circa sette minuti fa, stiamo cercando di rianimarlo ma è in fibrillazione atriale e ha un grosso livido violaceo sul torace, il che potrebbe indicare un'emorragia interna" disse velocemente il ragazzo.
"Grazie Ed" rispose Louis velocemente, poi si avvicinò al lettino e cominciò a dare istruzioni.

Strappò il pigiama di Harry per aver modo di vedere l'entità del danno, e le dimensioni della grande macchia violacea gli fecero venire la pelle d'oca.

"Il pericardio dev'essersi lacerato"

"Passatemi subito le piastre, fate Cinque mg di Epinefrina" disse poi.
"Dottore, non sarebbe il caso di fare un drenaggio toracico?" Chiese un'infermiera.
"Se vuoi che muoia certo! Ha un'emorragia toracica, la sacca pericardica si è strappata ed è tachicardico. Perde troppo sangue, se fai anche un minimo buco, morirà dissanguato qui sotto i nostri occhi" sputò freddo Louis.

"Carica a 200" urlò poi.
Posizionò le piastre sul torace di Harry che fu attraversato da una scarica non appena Louis urlò "libera", ma niente.
"Andiamo Harry!" Disse stringendo i denti.
"Carica a 300" riprovò, ma niente, di nuovo.
"Nononono avanti Haz non puoi lasciarmi" urlò Louis, con la voce spezzata dalle lacrime che lottavano per uscire.
"Carica a 350" urlò poi, ma niente neanche questa volta. Fissò il monitor con gli occhi sbarrati:
il battito si era arrestato.

Hopeless [LARRY STYLINSON]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora