La mattina seguente trovai tre chiamate perse di Emily e due di Nash.
' Emily sarà incazzata nera.. ' pensai. Mi recai un attimo in bagno per specchiarmi.
I capelli erano stra disordinati, come tutte le mattine, e avevo il trucco un po' sbavato sotto gli occhi. Mi sciacquai la faccia e mi sistemai i capelli. Solo in quel momento mi resi conto che non stavo indossando la stessa maglietta della sera prima, anzi, stavo indossando una delle magliette di Cam, che mi stava 5 volte più grande.
Mi recai in cucina, dove Cameron stava facendo dei pancakes.
« Buongiorno Giuli. » mi disse sempre in modo dolce.
« Buongiorno » risposi.
« Perché quella faccia pensierosa ? » mi chiese.
« Emily e Nash mi hanno chiamata ieri sera e non ho risposto. » dissi scostando il mio ciuffo dalla fronte.
« Tranquilla, prima ho chiamato sia Emily che i tuoi fratelli per dirgli che stai bene. »
« Oddio grazie mille.. Mi hai anche salvata dall'interrogatorio di Emily . » dissi sollevata.
« Figurati. » disse facendomi l'occhiolino. Dei brividi mi percorsero la schiena.
Cristo se mi piaceva quando mi faceva l'occhiolino.
Mi sedetti a tavola con il mio piatto di pancakes e Cam fece lo stesso.
« Dormito bene questa notte ? »
« Si.. Molto direi »
« Bene.. Oggi avevo pensato di stare un po' insieme. » mi disse.
« .. E dove mi vorresti portare? » gli chiesi facendo un sorriso.
« Ti porterei a fare shopping.. » disse sorridendo maliziosamente.
« Continua. »
« .. Poi, ti porterei sulla ruota panoramica .. »
E con un sussurro mi disse infine « .. E di sera ti porterei ad una cena romantica. »
Ero esaltata.
« Sarebbe fantastico. » dissi, con gli occhi pieni di emozione.
« Perfetto.. Ero mangia, dobbiamo prepararci. »
In realtà con tutto quello che mi aveva detto, nel mio stomaco al posto della fame c'erano le farfalle. Mangiai comunque quello che mi restava nel piatto e mi fiondai in camera.
I miei vestiti erano stesi sul letto perfettamente puliti. Cameron me li aveva lavati e infatti profumavano.. Profumavano di Cam. Mi cambiai in fretta e andai in bagno a truccarmi.
Quando uscii Cam era già pronto.
« Pronta per dello shopping intenso ? » Era strano farselo dire da un ragazzo.
« Oh si! » esclamai.
Entrammo in macchina e ci dirigemmo verso il centro di Los Angeles.
« Metti su un po' di musica. » gli dissi.
« Quando parli di musica non intendi quella lagna che ascolti te, vero ? »
« Scusa?! Cos'hai da dire contro la mia musica ? » dissi ridendo.
« Oh niente. Dico solo che é molto meglio questo genere di musica » partì subito con il volume alzato al massimo una canzone di Hardwell.
Io odio quel genere di musica. Il ritmo é sempre uguale e non esprime emozioni o parole come una vera canzone dovrebbe fare.
« Stoppala subito ! » gli urlai.
« Come ? » fece finta di non sentire.
« Cameron ferma questa canzone ! » gli urlai di nuovo nell'orecchio.
Lui la fermò subito.
« Vuoi che diventi sordo ? » ridemmo tutti e due.
Dopo 5 minuti di chiacchiere e risate arrivammo in un parcheggio.. Pieno.
« Cazzo, no. » disse mettendosi una mano tra i capelli.
« É l'unico parcheggio vicino al centro ? » gli chiesi.
« Si ! »
« Beh, potremmo aspettare un attimo per vedere se si libera un posto. »
« Buona idea . » disse.
I minuti passavano ma di posti non se ne liberavano.
« Che ore sono ? » mi chiese spazientito.
« Sono le 11.20 » dissi guardando l'orario dal telefono.
I miei occhi si illuminarono quando vidi una macchina andare via dal suo posto parcheggio.
« Cameron! Lì! Un posto si è liberato, vai lì ! » esclamai puntando il dito sul posto libero. Cameron senza farselo dire due volte sfrecciò e lo occupò.
« Ben fatto . » dissi sollevata.
« Perfetto, ora possiamo andare. »
Ci dirigemmo verso il primo negozio femminile che faceva angolo sulla via principale, Subdued.
Guardai la vetrina. I vestiti in esposizione erano tutti molto carini, così entrai e Cam mi seguii.
Appena entrata sembravo una bambina in un negozio di caramelle. Mi fermavo in un bancone, subito dopo guardavo gli scaffali, e infine il reparto croci.
Ad un certo punto i miei occhi si posarono su una gonna lunga nera, bellissima.
« Devo averla. » dissi a Cameron.
« Secondo me, ti starebbe molto bene. » mi disse.
Sorridendo, presi la mia taglia e porsi la gonna a Cam. Poi presi una maglietta larga con una stampa floreale, una maxi maglia nera trasparente nel bacino e un paio di pantaloncini di jeans strappati.
Mi provai tutto, e ogni volta che uscivo da quel camerino Cameron restava a bocca aperta. Era così tenero. Andai alla cassa soddisfatta dei miei acquisti e pagai.
Quando uscimmo dal negozio Cam mi prese la mano e la intrecciò con la sua, ancora una volta. Sfoderai un luminoso sorriso e lui ricambiò.
Guardai il cielo che pian piano si stava oscurando.
« Speriamo non venga a piovere. » dissi arricciando il naso.
« Si esatto.. » disse preoccupato.
« Dove andiamo a mangiare ? » chiesi.
« Hai fame ? »
« Un po' »
« Ti potrei portare a prendere una piada. »
« Non l'ho mai mangiata. »
Mi squadrò con lo sguardo . « Scherzi vero ? »
« No » dissi ridendo « La piadina la mangerò solo quando saremo in Italia ad agosto. Per la prima voglio mangiarla lì. Mio nonno, che é italiano, dice che è davvero buona. »
« Sei un ottavo italiana quindi. »
« Circa. »
« Oh no. » disse all'improvviso.
« Che c'è ? »
« Ho sentito una goccia. »
Subito dopo sentii anche io una goccia sulla fronte.
Ecco che in 5 minuti, stava già venendo giù il diluvio. Cam, che mi stava tenendo ancora la mano, mi trascinò correndo fino al portico più vicino. Naturalmente stordita com'ero, inciampai e caddi a terra, ma Cam fece in tempo a prendermi il bacino con le braccia. Eravamo ancora una volta naso contro naso, gli occhi di uno fissati in quelli dell'altro. Approfittai di quel momento per dargli un bacio. I suoi capelli erano fradici, la maglietta bagnata metteva in risalto i suoi muscoli e nonostante la pioggia, il suo profumo si riconosceva ancora.
« Attenta quando cammini » disse scherzosamente.
« Tu vai troppo veloce »
Mi prese a principessa e poi mi portò fino al portico.
« Bene. Ora non ci resta che aspettare che questa pioggia finisca. » disse seccamente.
« Io ho fame. Andiamo a mangiare? »
« Se per te va bene, potremmo andare a mangiarci un panino . La paninoteca é a 10 metri da qua. »
« Va benissimo. »
Mi prese per mano e ci incamminammo.Il locale non era di dimensioni gigantesche, però era molto accogliente.
Guardai la bacheca con su scritto il menù dei panini attaccata al muro.
« Vorrei un Classico per favore » dissi alla signora nel reparto cassa.
« Fanne due » aggiunse Cameron.
« Volete qualcosa da bere? »
« Due bottigliette di acqua naturale. »
« Bene. Siete a posto così ? » chiese infine gentilmente.
« Si, grazie mille. »
« Sono in tutto 8$ »
Cam si mise davanti a me per pagare. Io intanto mi sistemai in uno dei tavolini della saletta accanto. 5 minuti dopo Cam arrivò con i panini e l'acqua.
Prima che potessi addentare il mio panino, mi suonò il cellulare: Era Emily.
« Pronto ? »
« Giulia! Come stai ? Perché non mi hai chiamata ? » ecco che incominciò il terzo grado.
« Ciao Emily, sto bene grazie. A volte ho il telefono che non prende.. Comunque ora sono con Cameron, ci sentiamo stasera. »
« No Giulia. Ora mi racconti tutto da cima a fondo. » aveva un tono di voce talmente alto che poteva per fino sentirla Cameron.
« Ciao Emily, a stasera ! » dissi allegramente.
« Giul... » staccai.
Sfogai l'irritazione verso Emily nel mio buonissimo panino.
« Dio che buono. » dissi alzando gli occhi al cielo.
« Si. É veramente buono. » affermò Cam.
« Riusciamo secondo te ad andare sulla ruota panoramica ? »
« Allora.. Sono le 14.00 e sta smettendo di piovere. Direi proprio di si. » disse guardando il suo telefono.
Quando finimmo di mangiare, uscimmo dalla paninoteca e ci dirigemmo verso la macchina.
« É lontana da qua ? » chiesi.
« Neanche tanto.. Sono 30 minuti di macchina, é un po' fuori città. »
« Capito. »
Quando raggiungemmo l'autostrada, c'era già una fila immensa.
« Eh no. Che palle! » sbottò Cameron.
« Non ti arrabbiare, ci sarà un incidente una cosa del genere » dissi, cercando di calmarlo.
« Si ma l'incidente non potevano farlo domani? Proprio oggi cazzo . »
Iniziai a ridere.
« Cosa ridi? »
« Mi fai ridere quando ti arrabbi. »
La sua espressione diventò più tranquilla.
Gli presi la mano.
Aspettammo 1 ora e mezza di coda, ma in cambio passammo il tempo a ridere e scherzare, quindi era come volato. Già, con Cameron il tempo volava. Sapeva come farmi stare bene.
« Ecco la ruota. » disse indicando la ruota panoramica nascosta tra gli alberi.
Girammo attorno ad un recinto e parcheggiamo la macchina.
Dallo stand di fianco alla ruota non c'era fila. La ruota panoramica era tutta nostra.
« Oh si. » disse Cameron. Corremmo dallo stand, ma non c'era nessuno.
Anzi, c'era un cartello con su scritto : « Chiuso per problemi tecnici ».
Non ci potevamo credere.
« Oh no. »
« Vaffanculo! Siamo venuti fin qua per niente. » esclamò Cameron.
« Cosa facciamo ora? »
« Torniamo a casa.. » disse sconsolato.
« Ehi. Abbiamo ancora la cenetta romantica. » gli sussurrai dolcemente.
La sua espressione cupa si rallegrò.
« Va bene. Andiamo a prepararci. »
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Sunshine of Los Angeles
RomanceGiulia, una ragazza del South Carolina, va a vivere nelle vacanze estive a Los Angeles con i suoi due fratelli Nash e Hayes. La città, il mare, la nuova casa. Tutto è perfetto. Giulia conosce nuovi amici, tra cui Cameron. Cameron non è un ragazzo co...