Capitolo 11. Infrazione

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Quando scendemmo dall'autobus, restai ancora una volta senza fiato per lo stupore.

Los Angeles, la città degli angeli, mi aveva sorpresa ancora. Le palme allineate sui marciapiedi, affiancati dalle strade. I mille e caldi colori dello splendido paesaggio che ci circondava. Gli immensi palazzi, che avevano un'altezza smisurata. Le colline verdi, che si vedevano in lontananza, erano in contrasto con quell'azzurro puro del cielo immacolato.

Strinsi forte la mano di Alex.

« Sono senza parole. »

« Idem. » fece eco mia cugina.

Ci dirigemmo verso un Mc Donald's vicino a noi a pranzare.

Quando entrammo, si sentiva tantissimo l'odore di fritto delle patatine e dei nuggets, così andammo al piano di sopra. Shawn e Nash andarono ad ordinare, mentre noi andammo a prendere i posti. Ci sedemmo in un tavolo vicino ad una vetrata, da cui si poteva vedere il centro. Presi posto di fianco a Cam e ad Alex. Cam iniziò a giocare con la mia mano tirandomi le dita e guardando le mie unghie lucide e ovali.

Suonò all'improvviso il mio cellulare: era Jack.

« Pronto? ».

« Giuli! Dove siete? ».

« Ciao Jack, siamo in centro al Mc Donald's ».

« Tra 5 minuti io e Jack siamo lì. ».

« Va bene, però sbrigatevi! ».

« Tranquilla, arriviamo, ciao! ».

« Ciao Jack. ». « Jack e Jack stanno arrivando. » aggiunsi, spegnendo il cellulare.

Shawn arrivò con un vassoio pieno di patatine e hamburger.

« Abbiamo fatto il pieno. » disse sorridendo e appoggiando il cibo sul tavolo.

Io presi un sacchetto iniziai a mangiare un po' di patatine fritte e Cam iniziò a rubarmele scherzosamente, così ne presi tre e gliele schiacciai sulla bocca. Lui iniziò a ridere, togliendosi dalle sue carnose e morbide labbra le patatine praticamente distrutte e mi diede una ditata sul naso.

« Cam! » gli urlai ridendo.

Avevamo gli occhi di Alex, Matt e Carter puntati su di noi.

Poi notai che gli occhi di Matt caddero sul viso di Alex in modo dolce. Iniziò ad osservarla, in ogni sua minima mossa.

Arrivò Nash, carico di bibite, e dietro di lui c'erano anche Jack e Johnny.

« Oh siete arrivati! » disse Taylor.

« Ciao a tutti. » dissero loro.

Finalmente al completo, iniziammo a mangiare come dei morti di fame.

Io mangiai delle crocchette e un sacchetto di patatine e fui veramente sazia.

Nash invece, riuscì a mangiarsi due panini interi con tanto di patatine immerse di maionese. A volte pensavo di avere un pattume come fratello.

Uscimmo dal Mc Donald's che eravamo gonfi come dei palloni.

« Bene bene. » disse Alex sfregandosi le mani. « Ora possiamo dedicarci allo shopping, giusto Giuli? » .

« Ovvio. » risposi.

Tutti i maschi ci guardavano in cagnesco, non ne volevano sapere.

« Allora, io e Alex andiamo a fare shopping. Chi vuole venire viene, fate quello che volete. Poi quando abbiamo finito vi chiamiamo e vi raggiungiamo. » dissi mettendo le braccia conserte.

Tutti annuirono.

« Va bene, ci vediamo dopo allora. » disse Nash.

« Ciao! ».

Ci dirigemmo subito da ' Forever 21 ' un negozio d'abbigliamento femminile, esteso su due piani. Era immenso, ed erano immensi i numeri di magliette e pantaloncini.

Andammo al piano di sopra, nel reparto ragazze. Eravamo così indecise, che prendemmo al volo tutto quello che ci piaceva e andammo subito ai camerini.

Io mi dovevo provare 3 pantaloncini a vita alta, di tutte tonalità diverse, e 5 magliette.

Dopo 20 minuti, siamo uscite, comprando entrambe due magliette e un paio di pantaloncini. Poi passammo in un negozio di cosmetici e in un altro negozio d'abbigliamento. Infine ci fermammo in un negozio vintage, pieno di vestiti bellissimi. Io AMAVO le cose vintage.

Mi fermai incantata a guardare un vestito nella vetrina.

Il pezzo sopra del vestito era bianco, con le spalline. Il pezzo sotto era legato da una fascetta che formava un fiocco al lato, che andava a formare una gonna a ruota di un color blu intenso.

Era perfetto. Il vestito ideale per me.

« É.. Bellissimo. » dissi con occhi sognanti.

« Prendilo, no? ».

« Non ho abbastanza soldi.. Mi sono rimasti 50$. » dissi con aria triste guardando dentro al mio portafoglio.

« Vabeh, ripasserò un giorno.. » aggiunsi sospirando. Guardai ancora la vetrina per altri 10 secondi e a malincuore, abbandonammo quella strada per raggiungere gli altri. Chiamai mio fratello Hayes.

« Pronto? ».

« Hayes, dove siete? ».

« Siamo al negozio dei Lakers. ».

« Ok, 5 minuti e siamo lì. ».

« Va bene, a dopo. ».

« Ciao. ».

Dopo aver attraversato varie vie, arrivammo davanti al negozio dei Lakers, dove c'erano i ragazzi, pieni di sportine di roba sportiva.

C'erano tutti tranne Brent.

« Dov'è Brent? » chiese subito Alex.

« É andato a prendere il frappé, nel negozio qua dietro. » disse Cam, indicandole la strada.

« Ok, lo raggiungo. Tu Giuli stai qua? ».

« Si si. »

« Va bene. »

A passo veloce, svoltò la strada.

« Giulia, te cos'hai preso? » mi chiese Matt.

« Ho preso una mag.. ».

Venni interrotta da un urlo. Un urlo di dolore, arrabbiato, sconsolato, soffocato dai singhiozzi, di un cuore infranto, di un muscolo involontario, che volontariamente, combina casini.

Ed era quello di Alex.

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