Dopo mangiato, andammo al bar del quartiere vicino, dove ci dovevamo incontrare con il nostro gruppo. In un tavolino vi erano seduti attorno Cam, Shawn, Matt, Carter e Alex.
« Giulia! Cosa ti è successo stamattina? » mi chiese Alex,che appena mi vide si alzò e venne verso di me.
« Niente di importante, tranquilla. » le dissi con noncuranza.
Salutai gli altri e aspettammo l'arrivo di Taylor, Jack e Johnny.
Il cielo intanto si stava oscurando e l'aria stava diventando piuttosto fresca.
« Santo cielo, per fortuna che è estate. » disse Carter, sbuffando.
Mi misi la sciarpa circa all'altezza delle orecchie e mi misi la mia cuffia grigia preferita. Non ci tenevo a prendermi un raffreddore o la tosse in piena estate.
Una BMV bianca si fermò davanti a noi, da cui scesero Taylor, Jack e Johnny. Una signora, non molto anziana, ci salutò amichevolmente dal finestrino e poi si rivolse a Taylor:
« Ciao Taylor! Ci vediamo dopo a casa! ».
« Si si ok! Grazie per il passaggio mamma. » disse scuotendo la mano. « Ciao ragazzi. » aggiunse voltandosi verso di noi.
« Ciao Taylor. Facciamo un giro? » chiese Shawn. Come sempre, annuimmo tutti.
Alex mi venne sottratta ancora una volta, però da Matt. Quindi cercai qualcuno con cui parlare.
« Che ti è successo questa mattina? » mi chiese Cam, spuntando di fianco a me.
« Niente ho detto. ».
« Dai Giulia.. ».
Sospirai.
« Beh, ho fatto un brutto sogno. Ok? ». Dissi stressata.
« Cos'hai sognato? ».
Velocizzai il passo. Era veramente difficile per me toccare quell'argomento. Mia madre, intendo. Non insistette più, si limitò ad abbassare lo sguardo.
Era così carino quando lo faceva, aveva l'aria di un cucciolo bastonato.
Sentì una goccia picchiettare sul mio naso, poi una sulla guancia, e un'altra ancora sulla palpebra: stava iniziando a piovere. Mi rifugiai sotto l'ombrello con Cam che ebbe aperto, e mi prese a braccetto. Notai che fece lo stesso Alex con Matt.
La mia felpa rispetto a quella di Cam, era più leggera, e faceva freddo. Mi strinsi a lui ancora di più per scaldarmi. Lui mi cinse le spalle con il braccio e incastrammo le nostre teste l'una sull'altra.
L'odore di cioccolato fuso che proveniva dalla creperia vicino a noi attirò la mia attenzione, come tutti gli altri d'altronde. Così, ci fermammo a mangiare una crêpe sotto la pioggia.
Carter strinse così tanto la sua crêpe, che gli finì il cioccolato sulla sua felpa blu.
« Merda. » disse strofinando la macchia.
« Così peggiori. » disse Hayes ridendo.
Carter prese il cioccolato con un dito e glielo strofinò sulla guancia. Non riuscivano a stare fermi un minuto quei due.
Dall'altra parte della strada c'era una libreria che mi interessava. Io e Alex appena finimmo di mangiare, entrammo. La libreria era gigante, e c'erano enormi scaffali strapieni di libri di ogni genere. Io andai a cercare il reparto 'romanzi', mentre Alex si fermò nel reparto 'gialli'.
Lei ritornò subito dopo con un libro in mano.
« Hai già trovato un libro? » chiesi stupita.
« Si. Guarda, é di Agatha Christie! » mi disse, facendomi vedere il nome scritto in corsivo sulla copertina del libro.
« Uff, io non ho ancora trovato niente. » sbuffai io.
« Beh, ormai te hai letto tutti i libri del mondo. ».
Cercai tra libri vecchi e libri nuovi ma non c'era niente che mi potesse interessare o che non avessi letto. Poi scorsi un libro di John Green, " Looking Alaska ". La trama era molto bella, in più lo scrittore era tra uno dei miei preferiti. Sfogliai delicatamente le pagine del libro, e guardai più volte la copertina.
« Direi che l'ho trovato. » dissi sorridendo.
Andammo alla cassa a pagare, poi uscimmo dalla libreria. I ragazzi erano nel negozio di fianco al nostro, a guardare dei costosissimi skateboard.
« Ehi, guardate questo! » esclamò Matt, puntando il dito su uno skateboard rosso fuoco della Vans. Sembravano dei bambini in un negozio di caramelle. Matt, Nash e Hayes entrarono mentre io e gli altri restammo fuori ad aspettare.
« Libri eh? » chiese Cam sollevandomi la sportina.
« Eh già. » confermammo io ed Alex.
Dopo soli 5 minuti i tre uscirono a mani vuote.
« Non abbiamo abbastanza soldi, passiamo un altro giorno. » disse Matt, mettendosi a posto la sua cuffia.
« Per essere un negozio della Vans costa abbastanza.. » disse Nash.
« Ragazzi, io andrei a casa tra un po'. Sta iniziando a piovere un casino e devo preparare la roba per questa sera.. Oh mio dio, Jack, dobbiamo andare al supermercato! » disse Jack mettendosi le mani nei capelli .
« Andiamo! » disse Johnny.
Io ritornai sotto all'ombrello con Cam, e a passo veloce raggiungemmo il supermercato più vicino a noi.
Ed ecco, che dentro al supermercato Alex si impietrì davanti a Brent, che la stava fissando da quando era entrata.
Lei tirò dritto, e andò in uno dei tanti reparti che c'erano. Brent la raggiunse e le mise una mano sulla spalla.
« Cosa vuoi? » chiese Alex irritata, voltandosi di scatto.
« Alex mi manchi.. Perché non mi dai un'altra possibilità? ».
« Un'altra possibilità? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Te non entri ed esci dalla mia vita come se fosse il cesso di casa tua! » disse alzando la voce.
Lui diventò serio.
« Bene. » Brent si girò dall'altra parte e lasciò sola Alex,che si mise a singhiozzare. Tutti la stavano guardando.
Io la raggiunsi abbracciandola, e anche gli altri vennero a consolarla.
« Hai fatto la cosa giusta. ». Le dissi stringendola sempre più forte.
« Ragazzi come lui non meritano una seconda possibilità, mai. ».
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Sunshine of Los Angeles
RomansaGiulia, una ragazza del South Carolina, va a vivere nelle vacanze estive a Los Angeles con i suoi due fratelli Nash e Hayes. La città, il mare, la nuova casa. Tutto è perfetto. Giulia conosce nuovi amici, tra cui Cameron. Cameron non è un ragazzo co...