Capitolo 3. Emily

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Focalizzai la ragazza. Poi subito dopo la riconobbi. Era Emily.

« Giuliii! » urlò.

« Emily! Sei proprio tu?! ».

« Si! Sono io! Finalmente ci siamo riviste! Cosa ci fai te qua a Los Angeles? » mi chiese. Notai che si erano schiariti i suoi capelli, che erano diventati color caramello.

« Sono qua tutta l'estate. Fortunata te che ci vivi! » le dissi.

Ero entusiasta di rivederla. Era trascorso parecchio tempo da quando avevamo 11 anni e lei si dovette trasferire a Los Angeles perché i suoi si lasciarono. Piansi quando lo seppi, perché eravamo migliori amiche da sempre. Lo eravamo ancora.

Ci abbracciammo fortissimo. Era uno di quei abbracci di cui sentivi la mancanza. La mancanza di 5 anni.

« Come stai? » le chiesi.

« Bene bene dai, te invece? » rispose.

« Bene bene. » La abbracciai di nuovo.

« Oh, c'è Taylor che mi chiama! Arrivo subito! » mi disse, guardando dietro di me. Io mi girai e la guardai perplessa.

« Taylor Caniff? » .

« Proprio lui! Scusa, come fai a conoscerlo ? ».

« Beh, ci siamo conosciuti 15 minuti fa ahah! ».

« Ah, bene! » disse sorridendo.

La seguii , mentre lei si dirigeva verso Taylor che era con il gruppo.

Taylor si girò anche lui verso di lei. Rimasi a occhi sbarrati quando li vidi baciarsi.

« Tutto bene? » chiese Taylor prendendole il bacino con le braccia.

« Si si, te? » chiese lei .

« Oh oh, vedo che hai già fatto amicizia Giuli. » disse a me.

« In realtà ci conosciamo da quando abbiamo 8 anni Taylor. » disse Emily sorridendo.

« Oh, tutto si spiega allora. » rispose.

Gli altri smisero di parlare e vennero anche loro da noi. Salutarono tutti Emily.

« Ma quanto ci mette Cam?! » chiese spazientito Johnny.

« Ah si, lui viene stasera a cena perché oggi pomeriggio deve badare alla sorella. » disse Emily.

« Magari dopo andiamo a casa sua a salutarlo. » propose Hayes. Annuirono tutti .

« Allora andiamo in barca adesso? » chiese Shawn.

« Si, va bene. » disse Jack.

« Ok. » aggiunse Matthew.

Andammo in uno stand della spiaggia dopo la nostra. C'erano tavole da surf, barche a vela e canoe. Forse erano per le lezioni private.

Arrivò al balcone, un uomo di circa 45 anni, barbuto con un paio di occhiali da sole. Se li tolse e si rivolse a Shawn: « Vuoi la barca Shawn? » Doveva essere suo zio.

« Si. » rispose.

Prese una barca senza vela e noi lo aiutammo a spingerla in mare. Notai che era a motore. Salimmo e ringraziammo lo zio di Shawn. Il motore della barca ruggì, quando lo accendemmo. Andammo abbastanza in largo poi ad un certo punto ci fermammo.

« Shawn, hai preso la chitarra? » chiese Matthew, mentre si lisciava il ciuffo con l'acqua. Shawn in men che non si dica, prese fuori una chitarra sotto un'asse.

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