Non sapevo dove mi trovassi, neanche cosa fare. Ero in una stanza buia e sentivo voci famigliari ovunque. Ad un certo punto, comparve mio padre davanti a me. Era serio e cupo.
« L'hai fatta andare via. » mi disse con voce arrabbiata.
Rimasi impietrita, non sapendo cosa dire.
« L'hai fatta andare via! » mi urlò.
Spaventata, gli risposi alzando la voce:
« Chi ho fatto andare via?! ».
« Tua madre! Non tornerà mai più per colpa tua! ».
Mi prese per un braccio, ma mi liberai con uno strattone.
Corsi via, sempre più veloce. L'eco di mio padre risuonava nella mia testa, facendosi man mano più ripetitivo. Ero affannata e sudata, ma l'unica cosa che volevo fare era fuggire. Disperata urlai, e corsi ancora più veloce di prima. Ad un certo punto sprofondai nel vuoto, come se fossi caduta da un burrone.
Mi svegliai urlando. Faceva caldo e le lacrime mi rigavano le guance. Respiravo a fatica. Nash e Hayes, di corsa, vennero sul mio letto. Hayes mi prese le mani e mi tolse la coperta sopra il grembo.
« Giulia! Cosa ti succede? » chiese preoccupato.
Lo strinsi con tutta la forza che avevo, singhiozzando. Mi accarezzò i capelli, poi la schiena. Quando mi scostai, Nash mi porse un fazzoletto e un bicchiere d'acqua. Mi fecero appoggiare sopra due cuscini, mentre bevevo l'acqua.
« Giulia, cos'è successo? » richiese Nash, prendendo il bicchiere vuoto.
Abbassai la testa.
« .. La mamma. » ripresi a piangere.
Nash venne verso di me, e mi abbracciò dolcemente.
« Ssh. Era soltanto un brutto sogno. » mi sussurrò, prendendomi il viso tra le mani e guardandomi negli occhi. « Soltanto un brutto sogno. ».
Erano anni che non facevo incubi così, fino al punto di svegliarmi piangendo.
Mi fecero tranquillizzare e mi fecero compagnia tutta la mattina.
« Ci siamo spaventati tantissimo. Avevi urlato due volte. » disse Hayes.
« Scusate.. » dissi dispiaciuta.
« Non ti devi scusare. Capita a tutti di fare un'incubo. ».
Ero stata così presa dall'incubo, che mi era sembrato vero. O almeno, che mia madre era andata via, era vero. Purtroppo.
Ci fu di seguito un lungo silenzio accompagnato da coccole e sospiri.
« Ehi Giulia, stasera ti va di andare a mangiare a casa di Jack e Jack? Ci saremo tutti e faremo una grigliata, resteremo pure a dormire se ci va. » mi chiese Nash dopo un po'.
« Va bene. » dissi alzando il pollice destro.
« Ok. Vado a fare da mangiare intanto. » prima di alzarsi, si chinò verso di me e mi diede un bacio sulla fronte. Amavo quando faceva così.
Buttai i fazzoletti che consumai quella mattina e accesi un po' di musica, nell'attesa che Nash ci chiamasse per andare a mangiare. Dal piano di sotto si sentiva odore di pollo e di riso, uno dei miei piatti preferiti.
« Siediti davanti a me. » mi disse Hayes, facendo cenno con la mano di venire di fronte a lui.
Senza fare domande mi sedetti.
« Girati dall'altra parte. » mi disse ancora. Ubbidii.
Iniziò senza pausa a giocherellare con i miei capelli.
« Ma cosa fai? » chiesi ridendo.
« Provo a fare una treccia. » disse lui, impegnato a separare i miei capelli in tre parti.
« Ma se non ne hai mai fatta una? ».
« Imparo. La vuoi di lato o normale? ».
« Di lato, ma forse é meglio che.. ».
« Ok di lato. » mi interruppe. Quando Hayes faceva così era un testone.
Iniziò a farmi male, me li tirava tantissimo. Dopo 15 minuti di:
Disfare la treccia
Rifare la treccia
Riuscire a mettere l'elastico
Hayes riuscì a farmi una treccia laterale perfetta. Mi guardai allo specchio soddisfatta della mia nuova acconciatura.
« Hayes é bellissima! » gli dissi entusiasta.
« No, tu sei bellissima. ».
Mi sciolsi completamente a quella frase.
I miei due fratelli erano la cosa più bella che potessi avere, erano come un'ancora di salvezza.
Nei loro occhi color ghiaccio vedevo tutto l'amore che potevano dare e tutta la sicurezza che potevano trasmettere.
Erano tutto per me.
Ed io ero tutto per loro.
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Sunshine of Los Angeles
RomansGiulia, una ragazza del South Carolina, va a vivere nelle vacanze estive a Los Angeles con i suoi due fratelli Nash e Hayes. La città, il mare, la nuova casa. Tutto è perfetto. Giulia conosce nuovi amici, tra cui Cameron. Cameron non è un ragazzo co...