LYOKO

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Dopo che si svegliarono trascorrendo la prima notte lontano da casa e soprattutto lontano dal loro  letto. Per Aelita soprattutto fu una notte molto complessa.
Lei ebbe il solito  incubo. Le ritornò alla mente quel sogno ricorrente, solo che questa volta non c'era sua sorella a consolarla quando lo faceva a casa.
Per tranquillizzarsi  continuava a ripetere: "Ho fatto bene, ho fatto bene. L'ho fatto per papà, l'ho fatto per papà".
Si svegliò e si vestí. Ha messo una maglia a righe e un jeans lei e Sammy indossò una maglietta larga e un pantalone blu. Tutte e due andarono al bar e ringraziarono l'uomo per l'ospitalità.
Lì c'era Adriano appena sveglio che stava sfornando i cornetti.
Dato che il ragazzo  continuava insistentemente a guardarla, a quel punto lei gli chiese un cornetto alla cioccolata e il giovane glielo diede.
"Grazie mille. Quanto pago questo e pure il caffè?"
"Nulla. O meglio il pagamento è l'invito a cena di stasera, se accetterai ovviamente."
"Ti faccio sapere. Ma un tuo recapito?"
"Guarda, è nel cornetto."
"Bene."

Appena uscite la cugina subito le disse:"Hai sbagliato a non accettare subito e a tenerlo sulle spine dico. Ma tutto bene stupida?" Questa però era scherzosa.
La vera Sammy invece si complimentò  per ciò che aveva fatto perché era contenta che aveva imparato da lei ad essere libera, ad essere diciamo un po' preziosa e a confondere le acque.
"Complimenti carissima, si fa così."
Continuando a camminare a Sammy venne in mente di fermarsi un pó. Chiese ad Aelita:"Ma che cosa hai sognato questa notte ti muovevi non eri calma e ti ho sentito dire L'ho fatto per papà cosa hai fatto per tuo padre che cosa è successo e soprattutto perché sei qui a Roma? "
"Non posso dirtelo perché sono a Roma e nemmeno che cosa ho sognato. È  una cosa personale che non voglio dire a nessuno perché è  solo mia quando avrò voglia e tempo forse ne parlerò.
Anche tu però che ci fai qui a Roma non me lo hai detto. "

Videro entrambe una fognatura illuminata, capirono subito cosa fosse e soprattutto chi stavano cercando.
Subito si catapultarono in questa fognatura e si trovarono un mondo particolarmente differente da quello che avevamo lasciato fuori.
C'era una fognatura con due ingressi, dei monopattini degli skateboard, dei topi che spesso squittivano e disturbavano.
Scendendo giù, arrampicandosi sulle corde videro un ascensore e salirono. Si chiesero quel posto cosa fosse, anche se però qualcosa diceva a tutte e due di saperlo già.
Infatti Aelita e Sammy scesero al secondo piano dell'ascensore e si chiusero in degli scanner, ad attenderli a fare il processo di virtualizzare c'era Jeremie.
Egli era un giovane programmatore di computer, appassionato di informatica. Era stato lui a scoprire questa fabbrica.
È qui che ha inizio l'avventura sul mondo virtuale Lyoko.

Aelita era vestita con una tutina mimetica rosa, fuxia e aveva un orecchino rosso. Aveva l'aspetto di un folletto, i suoi occhi si tinsero di verde e i suoi capelli di rosa, sulla sua faccia c'erano delle strisce rosa.
Aveva dei guanti e un braccialetto a stella, se veniva attivato le uscivano le ali.
Aelita aveva un potere il campo energetico che usava contro Xana.
Sammy invece era vestita con una tuta mimetica viola, che lasciava le spalle e la pancia scoperte. Aveva i capelli neri corti con una ciocca rossa e la pelle scura. Il suo potere era una spada laser invisibile, usava l'overwing.
Combatterono contro i mostri che Xana mandò loro.
Quella mattina vi furono spediti sul settore foresta un Kancrelat, un Block, un Crab e una Tarantula.

Vedendo che le ragazze erano abili inviò il Megatank, una sfera grigia che aveva il bersaglio Xana al centro

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Vedendo che le ragazze erano abili inviò il Megatank, una sfera grigia che aveva il bersaglio Xana al centro. Schivava il colpo laser di Odd che si virtualizzava, il campo energetico di Aelita e il laser invisibile della spada di Sammy. Tutti e tre messi insieme però riuscivano nell'intento, ovvero distruggere quella grossa sfera insopportabile.

A fine battaglia entrambe andavano a disattivare la torre inserendo il codice Lyoko

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A fine battaglia entrambe andavano a disattivare la torre inserendo il codice Lyoko. Anche Sammy, come la cugina lo faceva, poiché Xana si era rafforzato attivando più torri.
Di ritorno si metteva il ritorno al passato perché era uno scrupolo per tutti coloro che forse potevano intuire, anche se in realtà nessuno sapeva nulla.

Si fece sera e Aelita doveva uscire col figlio del Maciniere Adriano. Il ragazzo le aveva inviato dei messaggi che non aveva letto, era su Lyoko e non poteva.
Quella sera si videro "Al Solito Posto" un ristorante famosissimo a Roma. Lui era agghindato con una camicia bianca e un jeans nero, aveva i capelli ben pettinati ed era contento di ricevere una bella ragazza come Aelita.
Lei invece indossava un vestito non molto provocante, quasi normale, esaltava le sue forme, ma poco.
A lei un pó piaceva anche se non voleva ammetterlo a se stessa. Aveva una doppia vita la ragazza quella di eroina e di possibile barista dal Maciniere.
Dopo aver mangiato varie robe romane come tagliatelle col cinghiale e quadretti col sugo della carbonara, lui le disse:"Sono stato molto bene. Ti va di replicare?"
"Adriano io... Sono stata bene ti sono sincera, vediamo un po' come va."
"Ok, va bene. E adesso..."
"Adesso cosa? Che vuoi fare?"
"Io... Mi piaci molto e normale credo alla nostra età."
"Certo sì. Ahhh vero."

Improvvisamente a tradimento quasi la baciò, fu un bel bacio, soprattutto ricambiato.
Fu così che passarono la notte assieme. Dopo aver consumato si svegliarono insieme.
Lui la teneva stretta e le disse:"Fai così con tutti nei tuoi viaggi? Mi auguro di no!"
"Secondo te?"
"Non lo so, mi sembra che sei una apposto."
"Stupido. Comunque non sempre.."
"Ora devo andare. Sammy mi aspetta."
"Va bene. Vai. Tanto ci vediamo tra poco, no?"
"Mmm tra poco."

Tornò da Sammy che subito le chiese:"Che è successo?"
"Sono andata a cena fuori con Adriano e..."
"E... L'avete fatto."
"Sí effettivamente."
"E come è stato?"
"Bello. Però non giudicarmi troppo facile, almeno tu."
"Come almeno tu. Chi ti giudica facile. Aelita che succede, te ne sei pentita?"
"Sinceramente devo essere sincera, sí. Non è tanto difficile per me finire a letto con un uomo."
"Come fammi capire.
Che succede!?"
"Non posso. È più difficile di quanto tu pensi."
"Invece no. Ti sfoghi e ti passa."
"Non so se me la sento. È brutto. Mi vergogno."
"Tranquilla, ti vergogni della persona sbagliata. Lo sai. Spara."

Aelita iniziò a raccontare il suo doloroso segreto tra le lacrime che aveva.
"Una mattina, prima di andare a scuola, sentii mamma e papà che parlavano della perdita del lavoro di papà. Là non dissi nulla, finsi di non sapere nulla.
Papà però era sempre arrabbiato, non faceva niente di male né a me, né a mamma, però era triste, nervoso e non rideva più.
Gli proposi di andare a lavorare e fare qualcosa oltre la scuola, lui fermamente mi disse che dovevo solo studiare."
" È terribile, poi. Che hai fatto? "
" Ovviamente non ho ascoltato nemmeno una parola di mio padre. Sono andata a lavorare.
Ho trovato a scuola una che spediva gli avvisi per chi volesse diventare ragazza immagine.
Presi la palla al balzo, andai subito da loro.
Tra tutte le candidate mi presero e presero anche poche di loro. Eravamo belle e giovani. Inutile dirti che eravamo anche vergini.
In quel mondo squallido io sono diventata una delle migliori. Dono entrata nel tunnel della droga e vendevo il mio corpo perché non avevo nulla all'infuori di quello.
Ero bella, giovane, non sfruttata, quindi era semplice andare con me.
Purtroppo ne vedevo di tipi animaleschi e bestiali. Alcuni spingevano talmente tanto che non riuscivo a fare chissà cosa per dirgli basta. Ero il loro trofeo da esibire.
Quei bastardi si sfogavano su di me abbattendo ogni mia difesa.
Alcuni erano così teneri, mi promettevano che mi avrebbero salvata. Nessuno lo ha fatto. MI SONO SALVATA DA SOLA. "disse Aelita con voce rotta dal pianto.
" Mi dispiace. Però non lo hai mai detto. A
Neanche a me. Perché? "
"Ti temo. Temo tutti. Sono una puttana e lo sarò sempre. Sono bollata per la vita, ormai. "

Dopo la confessione si fece mattina.

 AelitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora