La rabbia è solo una codarda estensione della tristezza. E' molto più facile essere arrabbiato con qualcuno piuttosto che dirgli che sei addolorato.•Alanis Morissette•
5 luglio, 2028
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Il ticchettio dell'orologio in legno appeso in quella stanza apparentemente fredda e tetra, era l'unico suono che si riusciva a percepire.
Regnava un silenzio a dir poco terrificante da momenti interi, se non minuti inquantificabili.Al di fuori dell'ufficio stava diluviando da almeno un'ora, probabilmente ci saranno stati massimo un paio di gradi sopra lo zero.
Negli ultimi mesi la pioggia ormai era diventata la fonte principale di Philadelphia.
Questo poteva sembrare un controsenso, considerando il fatto che, almeno secondo il calendario, era piena estate.«Allora... Hai fatto quello che ti avevo consigliato?» ruppe il silenzio Morgan, una signora sulla quarantina, molto solare e vivace.
Indossava una camicetta di raso bianca con stampati sopra dei fiorellini viola, jeans blu skinny e stivali in finta pelle nera lunghi fino alle ginocchia.
Aveva una carnagione molto chiara, capelli rossi come il vino e due profondi occhi verdi.La fitta pioggia che batteva contro la finestra, coperta da leggere tende bianche, che facevano intravedere l'esterno.
Il suo interlocutore sbuffò roteando gli occhi.
Ma non disse nulla. Si limitò a continuare a osservare il vaso di fiori situato al di sopra di un tavolino in vetro ovale accanto a lui.Margherite... Dei fiori così frivoli, ma affascinanti.
Non poteva credere che era finito di nuovo in terapia.
Ironico il fatto che l'ultima volta che era giunto in uno studio del genere avesse ucciso la sua psicologa.D'altronde a cosa gli sarebbe servito una persona che attraverso monosillabi e mugugni analizzava la sua vita trascrivendola su un pezzo di carta, se non lo aveva mai conosciuto fino a qualche mese prima?
A nulla.Morgan tirò un lungo sospiro, per poi togliersi gli occhiali da lettura azzurri dal viso, fissandoli al colletto della camicia.
«Senti, Tyler, non voglio che tu mi veda come un tuo nemico».
Il ragazzo fece una risata sarcastica.
«Beh, secondo la legge lei lo è» disse, con una noncuranza da mettere i brividi.
La psicologa inclinò la testa riducendo gli occhi a due fessure per guardarlo meglio.
«Cosa vorresti dire con questo?» chiese, con il suo solito tono pacato.
Non era la prima volta che Tyler si rifiutava di aprirsi con lei. Era arrivato addirittura al punto di fare scenate, ma Morgan non si era mai scomposta. Era una persona talmente calma che avrebbe dato i nervi persino a un santo.Tyler sbuffò per l'ennesima volta.
«Lei pensa veramente che tutto questo serva a qualcosa, dottoressa?» domandò con aria annoiata.
«Dillo tu a me» rispose.
«Ascoltami, so che non è stata una tua scelta venire qui ma-»
«Appunto. Non è stata una mia scelta. Non cerchi di farmi domande stupide e senza senso solo per una sua immaginaria soddisfazione personale. Lo sa meglio di me che tutto questo è merito del tribunale».
«Lo so bene Tyler, lo capisco»
Il ragazzo si sporse in avanti, posando i gomiti sulle ginocchia fissando dritto negli occhi la psicologa.
«Sono stato in carcere per quattro lunghi anni, ho visto cose che nessuno immaginerebbe, e lei, dice che mi capisce? Mi dica, come potrebbe?» la sfidò.
«Hai ragione. Non posso capire cosa ti è capitato, ma sono pronta ad ascoltare tutto il necessario per fare sì che tu trovi un po' di pace».
Tyler sorrise istericamente.
«Pace? Da quando c'è pace per gli assassini?» sbuffò.
«Non eri cosciente mentre commettevi quegli atti» si irrigidì, anche se di poco.
«Omicidi, dottoressa. Omicidi... Li chiami con il suo nome» tese a specificare.
Morgan fece un segno di assenso con la testa.
«Tu non eri cosciente mentre commettevi quegli omicidi, e quindi perché tormentarti?»
Il biondo portò gli occhi al cielo.

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𝐔𝐍𝐊𝐍𝐎𝐖𝐍 •Wednesday Addams•
Hayran KurguLuglio, 2028 Sono trascorsi cinque anni dalla battaglia avvenuta nei giardini della Nevermore Academy, e ogni studente, completati i quattro anni, ha preso strade diverse, affacciandosi al mondo del lavoro. Mercoledì un giorno rincontrerà i suoi vec...