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La cena scorse velocemente; nemmeno si erano accorti dello scorrere del tempo siccome erano impegnati a raccontarsi della loro giornata.
La carne era arrivata ben cotta al loro tavolo, Levi la stava già divorando con gli occhi. Non aveva mangiato granché quel giorno; era stato troppo impegnato a parlare con Mikasa della bambina che sarebbe arrivata a casa loro. Ne era felice ? No. Però avrebbe accettato qualsiasi volontà  di Eren.  Se suo padre voleva quello allora nessuno dei due avrebbe potuto contrastare alla sua decisione, dopotutto era una bambina. Che cosa avrebbe mai potuto fare di male ?
Sperava che non stesse per troppo tempo, che Eren o suo padre fossero stati abbastanza bravi per trovargli una sistemazione  adeguata. Non voleva rischiare di girare nudo per casa, dopo una notte di sesso e ritrovarsela davanti.
Non era nemmeno tanto bravo con i bambini. 

I pensieri di Levi stavano sprofondando nei meandri più profondi della sua mente, tanto che  aveva smesso di sentire ciò che gli stava dicendo Eren e aveva iniziato a mangiare la sua tagliata.

Non aveva finito nemmeno di mangiare tutta la bistecca che già si era riempito lo stomaco; era così pesante.
《Eren, quindi come faremo con...questa ...》
Fece per finire di parlare, ma l'altro subito lo precedette mentre si infilò un pezzo di carne nella bocca e lo masticó, poi si tamponó delicatamente  le labbra.

《Bambina ?》
Il ragazzo sospirò.
《Levi. Non lo so, non so come crescere un bambino e ne tantomeno per quanto starà  da noi. Sarà  difficile, ma vedi che piano piano imparerai anche a gestirla. Magari è anche una bambina calma e pacata.》

Levi corrugó lo sguardo; cercò  di immaginare come potesse essere vivere con Gabi. Anche se fosse stata davvero calma e pacata, così come diceva Eren, aveva bisogno di continue cure e attenzioni lei. Era una dodicenne; una ragazzina nel pieno sviluppo. 
Ma se poi non fosse stata così tanto tranquilla?
Poi avrebbe dovuto ricorrere alle maniere pesanti ?
Già Grisha probabilmente lo odiava, per qualcosa di sconosciuto che non gli aveva fatto o almeno così pensava, non credeva che lo avrebbe reso ancora più felice se avesse cresciuto una ragazzina irrequieta a suon di biscotti e sprangate.

《Va bene, lo faccio solo perché mi fido di te.》
Intravide  un mezzo sorriso sul viso del ragazzo, forse era stata un po' di luce della candela presa in un'angolazione  sbagliata ma giurò di aver visto uno stralcio di sorriso sul viso del suo Eren.

《Devi avere fiducia di me. Io sarò sempre qui. Al tuo fianco.》 Prese le sue mani, nelle proprie e le andò a stringere. Levi sentí  tutto il calore, la sicurezza e l'amore che una persona avrebbe mai potuto dargli.
Eren era importante per lui e aveva fiducia nel suo ragazzo, nonostante quei metodi poco convenzionali che utilizzasse. 

《Ti amo.》

《Ti amo anche io, Levi.》

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Erano usciti dal locale poco dopo la mezzanotte. La serata passata in compagnia di Eren sembrava che lo avesse alleggerito di tutta la pesantezza che aveva subito tutta quella giornata, aveva perfino dimenticato il perché avesse litigato con Hange ma ovviamente la donna sarebbe stata lì a puntualizzare la cosa, giusto per non farglielo dimenticare nuovamente.
Il parcheggiatore aveva lasciato la macchina lì dove Eren  l'aveva parcheggiata: di fronte al locale.
Era un ragazzo giovane, avrebbe potuto avere più o meno la stessa età di Eren. Aveva colto il suo nome solo perché lo aveva sulla targhetta attaccata al petto: Floch.
Ma il castano non lo chiamò  per nome, in realtà non l'aveva sentito nemmeno ringraziare quando l'altro gli aveva dato le chiavi. Sovrappensiero,  Eren  aveva fatto solo il giro della macchina ed erano entrati  entrambi all'interno. 

《Ora mi aspetta il dolce però?》
Chiese Levi; una mano andò  ad appoggiarsi sulla coscia del ragazzo. A quel contatto ebbe un fremito, il suo corpo ormai agiva in automatico.  Aveva bisogno di Eren, aveva bisogno di sentirlo dentro e stringerlo forte. Aveva bisogno di riempire la sua pelle di morsi e di gemere  il suo nome. Era da così tanto che non facevano sesso, erano passati giorni.

《In realtà...volevo portarti da un'altra parte ancora.》

《Cosa ?》
Era rimasto a bocca aperta.
Dalla riposta del ragazzo erano partite mille paranoie, così tante domande nella sua testa. Che Eren davvero si fosse scocciato di lui ? Aveva trovato qualcun altro che lo soddisfava ?
Oppure semplicemente voleva portarlo in un posto più appartato  per ammazzarlo perché sapeva troppo ?

Quest'ultima domanda se la fece proprio quando l'altro, con la mascella contratta, le sopracciglia  corrugate all'ingiú e quella espressione seria, non imboccó una strada sferrata, piena di piante e terra.
Ere buia, quindi accese i fari per vedere meglio. Il cuore gli salì  in gola e percepí  la stessa tensione di quando quella volta lo portò  davanti a una casa in mezzo a un bosco. Però in quel momento era diverso; la sua vita non era più minacciata da un killer psicopatico.

《Dove stiamo-》

Venne subito interrotto quando si accorse di ciò che vide alla fine di quella stradina: un panorama si estendeva davanti ai suoi occhi, che lo fece rimanere con la bocca aperta.
Un promontorio, contornato da una staccionata di legno, affacciava alla città illuinata da quelle luci notturne. Eren si fermó  proprio davanti a essa.
Erano immersi nella natura, nel silenzio. Li dove nessuno mai li avrebbe potuti disturbare.
Il silenzio faceva da padrone. Ma ciò che lo fece rimanere di più  a bocca aperta era il fatto che non si aspettava che Eren  fosse così romantico.
《Oh mio dio...》
Sussurrò il corvino, vedendo con la coda dell'occhio l'altro premere uno dei tanti bottoni dell'auto.
Il tettuccio si calò, scoprendo per l'appunto l'immensa distesa di stelle sopra le loro teste che brillavano tantissimo e di svariati colori.
《Eren...è bellissimo. 》

《Shh...》
Girò, a quel punto, lo sguardo verso il castano il quale si posizionó un dito sulle labbra e o fece sdraiare sul sedile, poi riservò  lo stesso trattamento  anche per sé.
《Goditi solo lo spettacolo.》
Fece scivolare una mano sulla sua e la strinse in una morsa calorosa.
Levi osservava  le stelle, felice di aver trovato una persona alla sua altezza. Sapeva che Eren gli avrebbe potuto dare anche la luna, pur di farlo felice.
Sapeva che Eren  non avrebbe mai potuto fargli del male.

Strinse la presa nella sua mano, sorrise e appoggiò  la testa sul suo petto, rimanendo in silenzio per godersi quello spettacolo insieme alla persona che amava.

With you (ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora