19.

41 3 0
                                    

La donna gli concesse un momento da solo. Aveva capito quanto fosse distrutto, quanto la cosa gli facesse del male da dentro. Hange non avrebbe potuto fare nulla se non essere di supporto al suo stare male.
Levi uscì dal bagno dopo qualche minuto, si era dato una veloce sciacquata sul viso e si era concesso uno sguardo allo specchio; persino Eren, se lo avesse visto, si sarebbe accorto che non stava bene.
Uscì dal bagno, percorse il lungo corridoio fino ad arrivare alle scale. La porta di ingresso era aperta.

Eren era lì, sulla soglia della porta, più bello che mai.
Non aveva nemmeno il cappotto addosso, fuori faceva freddo e si sarebbe ammalato.
Sembrava un dio greco e Levi...Levi era così innamorato di lui, che non avrebbe mai potuto desiderare di volersi allontanare dal castano. I due condividevano ormai una connessione speciale che si era consolidata nell'arco degli anni, Eren aveva perfino intuito dove avrebbe potuto trovarlo.
《Perché sei qui ?》
Fu il corvino a parlare, cercava di mantenere un tono duro e distante, cercava di pensare e immaginare la scena di Eren che scopava con un'altra persona. Cercava...cercava di pensare a tutto, pur di non scendere velocemente dalle scale e gettarsi tra le sue braccia.

《Volevo parlarti.》
Lo sguardo vuoto di Eren non trasmetteva nulla ma solo Levi avrebbe potuto capire ciò che si celava dietro, anche dal tono di voce che il castano aveva utilizzato. Era sinceramente pentito.

《Non ho bisogno di parlare con te.》
Dietro quella facciata dura che si era costruito in realtà si nascondeva un lato così fragile, distrutto e preso a calci. L'ultima volta quell'animo era stato distrutto proprio dalla persona che credeva di amare e che in quel momento sembrava sinceramente pentita.
Appoggiò una mano sul corrimano.

Così come aveva fatto Hange, anche Eren aveva abbassato lo sguardo verso la sua mano. Aveva notato le garze macchiate di sangue:《Cos'hai combinato?》

《sono sbattuto.》
Subito ritrasse la mano, stringendo entrambe al petto in un tentativo inutile di nascondere le ferite mentre era rimasto fermo su quel gradino. Non aveva il coraggio di scendere gli altri.

《Posso entrare ? O mi farai aspettare qui per tutto il tempo ?》

《Perché non vai via?》
Ringhió  Levi. Era esasperato. Più tempo passava più aveva quella voglia di correre veloce verso di lui e baciarlo, quindi valeva la pena che l'altro andasse via.

《Sai che non lo farò. Al costo di rimanere qui impalato fino a quanto non avrai voglia di parlarmi.》
Aveva dimenticato, Levi, che il castano fosse così caparbio.
Sarebbe stato meglio per lui scendere le scale e ascoltare cosa avesse da dire.

Scese lentamente, fino a che non arrivó di fronte a lui. Il viso era corrugato in un'espressione arrabbiata. Ce l'aveva così tanto con lui: da un lato avrebbe voluto baciarlo così tanto da far incastrare le labbra con le sue in modo così prepotente da farle unire per sempre mentre dall'altro lato aveva una grandissima voglia di prenderlo a calci. E l'altro lo poteva capire dal modo in cui lo guardava.

《Sono qui ora. Puoi parlare.》
Il corvino intrecció le braccia al petto, rimanendo in attesa.

Eren prese un profondo respiro, prima di parlare, con lentezza:《So che mi sono comportato da stronzo nell'ultimo periodo. So anche che non te lo meritavi. Ed è stato per questo. Quella gravidanza non era prevista.》

《Ma ti sei scopato un'altra.》
Ringhió Levi, la sua voce arrabbiata risuonó per tutto l'atrio.
《Ero ubriaco e strafatto. Avevamo litigato e sono uscito con i miei colleghi.》

《Pft. Chiamali pure colleghi.》 Rispose in modo sarcastico il corvino:《e sono sicuro che ti hanno spinto loro tra le braccia della troia.》

《Sono stato io. Ma non pensavo che poteva succedere tutto questo, io non voglio sapere nulla di lei, né tantomeno di cosa farà con quel bambino. Levi...io voglio solo te, voglio che ci sia solo tu al mio fianco.》

Il cuore del corvino esplose nel petto; piano piano la rabbia stava facendo spazio a un'altra sensazione, più piacevole molto più forte.
Il suo sguardo si ammorbidí, ma ciò non toglieva il fatto che un tradimento era un tradimento.
《Mi sono sentito molto ferito da tuo comportamento...》
Abbassò lo sguardo, gli occhi velati dalla tristezza.
《Non me lo meritavo...io ti amo, Eren.  Pensavo fossi una persona migliore di così.》
Sentiva un nodo alla gola, gli bruciava più di qualsiasi ferita aperta che avesse mai potuto procurarsi.
La mano salì  istintivamente verso il cuore. Li in quel punto in cui aveva una grossa cicatrice residuo di guerra lasciata dalla prima missione che aveva fatto insieme a Eren.

《Levi. Voglio essere una persona migliore di così.》
Lo sguardo di Eren era rigido, fermo sul corpo dell'uomo che aveva di fronte, era così fragile nonostante stesse cercando con tutto se stesso di mostrarsi forte.

《E come ? Uccidendo persone ? Andando a letto con altre ragazze e spargendo figli in tutto il paese ? Oppure spacciando ?
O magari farti sparare ancora una volta e questa bolta potresti rimanerci secco sul serio ?》
Il corvino ringhió nuovamente; si accorse che non era il tradimento in se per se ad averlo ferito tanto quanto la posizione di Eren che aveva in quella società. Non poteva vivere cosí, se solo lo avesse perdonato sarebbe stata la stessa merda tanto.
Poi alzò lo sguardo e solo in quel momento Eren si accorse che l'altro stava piangendo.
Le lacrime gli rigavano le guance, gli occhi lucidi. Quei bellissimi occhi grigi erano velati di lacrime. E il ragazzo realizzò finalmente.
Deglutì, capendo ciò che gli stava chiedendo Levi.

《Lascerò il mio posto a qualcun altro. Così potremo vivere una vita tranquilla sul serio. Lontano da tutto e da tutti. Ce ne andremo nella casa in mezzo al bosco, dove ti ho portato per proteggerti. La ricostruiamo, se vuoi. Ho abbastanza soldi da parte per farlo.
Voglio sul serio che tu sia felice. E stasera ....parleró  con mio padre, gli diró tutto quanto. 》
Eren prese le mani del corvino, delicatamente. Non voleva fargli del male.
Il suo corpo tremava, scosso dal pianto, così come le sue dita sottili e bianche.

Levi, a un tratto,annuì:《va bene...》 Disse.

L'uomo si fidava ciecamente di lui; non lo aveva mai visto in quelle condizioni e per dirgli una cosa del genere valeva da dire che la forza di volontà per lasciare una posizione così tanto grande c'era in Eren.
Lo stava facendo per renderlo felice.
Levi capí  che anche l'altro ci teneva tanto quanto lui ci teneva.
Strinse le sue mani e finalmente  si gettò  tra le sue braccia, alzò le punte dei piedi e, senza fargli aggiungere niente, fece congiungere le labbra con le sue in un bacio caldo e carico di passione.

With you (ereri)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora