Il segreto di Fine Luglio

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Io: Perchè? Come? Quando?

Esclamai, incredula alle parole di Lorenzo.

Lorenzo: Successe perchè ero piccolo e mi affacciai al finestrino in autostrada, e papà impaurito dovette spostare bruscamente la macchina verso destra altrimenti il camion che stava arrivando dall'altra parte a 140 all'ora, mi avrebbe strappato la testa. Solo che non è andato come doveva andare, e siamo caduti giù per un dirupo che stava a fianco all'autostrada, ovviamente a destra.

Non riuscii a trattenere le lacrime, e mi dispiaceva così tanto per lui.

Lorenzo: Vabbè, ora mi sa che devo andare a somministrarmi la dose di ogni giorno in stanza. Mi sta aspettando l'infermiera.

Così, si alzo e mi lasciò impalata sul gradino di cemento del parco dell'ospedale.

"Chissà che cosa avrò scatenato al terzo piano: la mia infermiera mi avrà cercata da tutte le parti e magari ha pure chiamato i miei genitori... Meglio tornare di sopra..." mi dissi.



Quella notte non riuscii a dormire, e mi faceva molto strano sapere che dormivo sotto lo stesso tetto di Lorenzo. La sua storia era molto tragica, e lui mi piaceva un sacco. Avrei voluto stargli vicino in quel momento... Dopotutto, avevamo parlato del suo problema per quasi un'ora e mi pareva abbastanza felice di vedermi...



La mattina seguente Matilde, l'infermiera, mi svegliò.

Matilde: Hey, bambolina, è ora di svegliarsi. E' tardi, e oggi è il gran giorno!

L'unico pensiero in quel momento era "Bambolina? Senti, lo so che non vedi bene... Ma non dire idiozie: guarda in che condizioni che sono! Ho fili che passano su e giù per la mia gamba e un vestuto- bianco- come le vecchie!".

Io: G... gran giorno?

Matilde: MA CERTO!!!!!!!

Io: Ahhh.... è vero... oggi torno a casa perchè sono dimessa.

Matilde: Esatto!

Non avrei voluto tornare a casa in un certo senso, volevo restare ancora con Lorenzo e poterlo "aiutare"... Però ero anche sollevata nel dover andare via da quel posto orribile... Così trovai un escamotage...

Io: M... Matilde...?

Matilde: Si?

Io: Devo proprio tornare a casa?

Matilde: Emm...si.. non sei felice?

Io: Veramente... non mi sento molto bene... non potrei avere ancora qualche giorno? Sento come... molto mal di testa!

So che non è molto bello da dire, ma in quel momento mi sentii fiera di aver mentito... Perchè? Perchè non lo facevo mai.

Matilde: OHHH, così mi fai preoccupare!! Ma, suvvia, basta una pastiglia e festa finita... Su, su, lo so che ti mancherò, ma ci rivedremo... Insomma, spero di no proprio in ospedale, ma forse per città!

*Spero per lei che stava scherzando-.-*

"Bbbennnee: ma chi è più pessimo di me?! La mia tecnica è stata un FIASCO TOTALE!"



Tornai a casa e mi stravaccai sul letto: avevo sprecato tutta la vacanza di Julie, dato che non ha potuto divertirsi con me, ma soltanto andare a trovare la sua sorellina mezza morente in ospedale.

Avevo un COSO gigante sulla gamba, percui non riuscivo a caminare molto bene. Anzi, facevo proprio schifo nel camminare. E mi faceva anche male farlo.

Trovai sul cuscino il cellulare- giusto per accumolare un po' di radiazioni dove mettevo la testa, vero mamma? Certo che era intelligente eh(*sclero time*)- e lo aprii.

Giusto, ME NE ERO COMPLETAMENTE DIMENTACA: la foto della Torre Eiffel.

In compenso Segolene mi aveva chiamato undici volte, e io non avevo, ovviamente, risposto.

Mamma: LO!!!!

Io: Ehh?!

Mamma: Devi SUBITO chiamare TUTTI i parenti e raccontare il tuo incidente!!!

Io: Ma che... SEI MATTA?!

Mamma: Ricordi cosa cavolo era successo quando non avevi detto loro del tuo taglio dal macellaio nel 2005?

Io: Ma...!

Mamma: Su, forza, ecco i numeri di nonna Camille, nonno Luc, zia Charlène, zio Victor, la cugina Hyacinthe...

Io: HYA CHE?!

Mamma: Hyacinthe... Ah, si, e anche tuo cugino Stèphan! E non dimenticarti di Segolene!

Io: HYACINTHE?! MA WHAT A FUCK?!

Scoppiai a ridere come un'idiota, mentre mamma mi lanciò in testa la penna.

Mamma: LO SAI CHE NON MI PIACE QUANDO PARLI IN QUESTO MODO! RAGAZZA STUPIDA!

Io: M... mamma!

Sbuffai e senza aggiungere altro chiamai tutto il mondo praticamente, fra parenti francesi e italiani.

Così, aprii il telefono e ritrovai come schermata la foto della torre Eiffel- e di nuovo men'ero dimenticata!!! CAVOLO!-, ma digitai i numeri prima che mamma mi tagli la testa...



Arrivò sera e scrissi sul mio diario la verità sulla faccenda di Lorenzo:

"Caro diario,

oggi in ospedale Lorenzo mi ha raccontato della sua storia, è veramente triste: la sua famiglia (mamma, papà, due fratelli e le tre sorelle) è morta in un incidente d'auto in, poche parole, per 'colpa' sua. Ha detto che ricorda l'automobile un 'lago' di sangue. Lui aveva quattro anni, e piangeva. Aspettò che arrivasse l'ambulanza. Fu l'unico che ne rimase vivo, però in 'compenso' ebbe un epistassi causata da un lieve trauma cranico e, lo so è terrorizzante nel pensarci, ma dal naso gli usciva sangue misto a liquido cerebro-spinale. E- non è finita- ha subito una forte perdita di sangue dal fegato, che i dottori hanno dovuto immediatamente 'riparare'. Ora, perciò, non gli funziona bene quell'organo e deve assumere ogni giorno molti quantitativi di medicine e sfortunatamente, sembra che l'emoraggia si sia 'aperta' in un certo senso, e qualche mese fa gli è uscito sangue di nuovo. E' andato subito in ospedale, ma speriamo che non sia troppo tardi..." .







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