Fotografia (parte 1)

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"Adesso?" stiamo scendendo di corsa le scale "Si, adesso. Io ho la mattinata libera, tu pure. Vogliamo approfittarne? Poi non mi va che il belloccio scateni gli studenti dell'Accademia. Quindi dobbiamo fuggire al più presto da qui." Ho appena accettato con molta titubanza la proposta di Nicolas e ora lui mi sta letteralmente trascinando giù dalle scale per iniziare il folle progetto del professor Fingardi. In realtà non ho proprio accettato, gli ho detto che ci avrei pensato. Mi piacerebbe tantissimo avere la possibilità di scattare delle foto a Nicolas, è un bravissimo modello, ma scattarle di lui nudo non so se sia una buona idea, non so se ne sono in grado, non so che cosa potrà succedere se me lo ritrovo di fronte nudo. Mi sento avvampare e non è per la corsa ... "Solo qualche scatto, Margherita, solo per cominciare ad abituarti." Dice con un po' di fiatone quando arriviamo giù. "Quello non è Nicolas Beregan?" Urla qualcuno alle nostre spalle. "Andiamo." Lo afferro per un polso. Ora sono io a trascinarlo! Gli passo un casco e velocemente indosso il mio. Si, la mia adorata vespa bianca è tornata in vita! "Con questo coso?" lo fulmino con lo sguardo "Non prendere in giro la Mia Vespa e poi è il tuo unico mezzo di salvataggio al momento. O preferisci essere accerchiato dalle oche-assatanate che fra poco arriveranno?" Lui sorride. Così però mi uccide, annulla tutte le mie facoltà mentali. "Oche-assatanate? Gelosa?" Sbuffo. Salgo ed accendo la vespa "Sali!" gli ordino. Mi guarda titubante e io gli faccio cenno di sbrigarsi. Dopo qualche secondo fa come dico e partiamo a tutta velocità. Lui si stringe a me. Non so se riuscirò a continuare a guidare se continua a tenere le sue mani sulla mia vita. Non so se arriveremo mai a destinazione se continuo a sentire il suo petto a contatto con la mia schiena. Ci fermiamo in una strada poco trafficata. "Perché ti sei fermata?" Per prendere fiato, scemo! "Non sono gelosa." Rispondo invece ritornando a guardarlo. Oh, si che sono gelosa, gelosa marcia. "Mi danno fastidio quel genere di persone." Nicolas mi guarda divertito "Si che sei gelosa." Fa il saccente! "E tu allora non eri geloso di Marco?" Se vuoi la guerra che guerra sia! "Chi è Marco?" chiede lui già infastidito. Uno a zero per Margherita! "Il mio collega, quel bel ragazzo biondo. Sai, quasi quasi chiedo a lui se ..." "Non mi sembra proprio il caso!" sbuffa lui e io scoppio a ridere "E va bene, hai ragione." E mette il broncio come un bambino. Nicolas Beregan è geloso di me. Direi che Margherita ha vinto la partita nettamente, ha stracciato l'avversario!
Ripartiamo, questa volta ad una velocità moderata, ma Nicolas ritorna a posare le mani sui miei fianchi. Ma dove stiamo andando? Non lo so, ma mi piace sentire Nicolas così vicino, ritornare a percorrere le strade della città con la mia adorata vespa, percorrerle con Nicolas. Mi godo il vento che si insinua nella giacca e fa volare l'estremità della sciarpa, mi godo il tremolio della vespa quando percorriamo una via ricoperta di ciottoli, mi godo l'ebbrezza di aggirare il traffico. Adoro la mia vespa!
Mi devo far venire qualche idea per le foto, perché sarebbe proprio un sacrilegio rinunciare all'esame, anche se il tema è troppo difficile. Ma poi, se rinuncio quest'anno, chi mi assicura che Fingardi non proponga qualcosa di peggio l'anno prossimo? È pure vero che non può esserci niente di peggio che farsi ritrarre nuda, però con Fingardi non si sa mai. Che fare? "Dove andiamo?" chiede Nicolas quando siamo fermi in attesa che il semaforo diventi verde. Il mare, sarebbe bellissimo fare una passeggiata a mare. Già, il mare, perché non ci ho pensato prima? "È una sorpresa." Arriva il verde e io scatto. Per fortuna ho con me la mia macchina fotografica, ho finalmente un'idea per queste foto.

La spiaggetta è deserta, siamo ancora ad aprile e nessuno pensa di andare a mare, poi questa spiaggia è isolata. Scendiamo dalla vespa e tolgo il casco. Il vento mi scompiglia i capelli e il profumo del mare invade le narici. "È bellissimo." Nicolas mi abbraccia da dietro "Mi piace questa sorpresa." E mi poggia un bacio sulla guancia. Restiamo fermi a guardare il paesaggio. Ne è valsa la pena fare venti minuti di strada per arrivare. Le onde si infrangono sulla battigia, il cielo azzurro si confonde con l'azzurro del mare, la sabbia dorata si mescola con i ciottoli di un grigio chiaro e sullo sfondo la città, ormai lontana ma sempre in vista. Riesco a scorgere pure il campanile di una chiesa. In una sola parola: BELLISSIMA. "È un posto magico." Sussurro. Da quando mi sono trasferita in questa città, questo è uno dei miei posti preferiti, quello dove vengo a pensare, dove vengo a passare le mie giornate di svago, questo è il mio posto. E sarà il luogo dei miei primi scatti di nudo, quelli che vedranno Nicolas, il mio Nicolas, protagonista. "Andiamo." Prima di scendere le scale, prendo la mia macchina fotografica e faccio qualche scatto alla città in lontananza, al mare e al cielo e alle nuvole bianche e candide che si vedono all'orizzonte. "Vuoi fare qui le tue foto?" Annuisco. Nella mia testa la cosa era molto più facile: chiedi a Nicolas di spogliarsi, tu scatti le foto e fine. In pratica la cosa è molto più difficile, perché si tratta di foto di nudo e soprattutto si tratta di Nicolas e si tratta di me, ormai follemente innamorata di lui e inesorabilmente attratta da lui in toto. Ormai ai piedi della scala mi tolgo le scarpe per sentire la sabbia umida sotto i piedi, questo di solito mi rilassa e forse oggi potrebbe aiutarmi. Mi avvicino alla riva e lascio che l'acqua fredda del mare bagni le dita. Un lungo brivido percorre la mia schiena. Nicolas mi abbraccia da dietro di nuovo e poggia il mento sulla mia spalla. "Sei pronta?" sussurra al mio orecchio. Mi prendo qualche minuto per godermi l'armonia di noi due abbracciati così di fronte al mare azzurro come i suoi occhi, bello come lui, profondo come quello che provo per lui. Poi mi prendo pure qualche secondo per tornare a respirare e convincermi che non posso permettermi di rinunciare all'esame perché ciò significa anche rinunciare a laurearsi entro l'anno e rinunciare a New York. "Adesso si." E mi volto a guardarlo, ma sento vacillare la mia momentanea e direi effimera sicurezza rincontrando i suoi occhi. Si avvicina e mi bacia e io perdo il controllo. Sento solo le sue labbra, il suo sapore, il suo respiro, le sue mani, solo lui. Tutto si annulla. Quando si allontana da me, faccio fatica a riaprire gli occhi. Lo faccio piano, con calma e piano la luce mi abbaglia, fino a che non mi abituo e vedo Nicolas sorridermi, gli occhi splendenti. "Mi sei mancata." Mi sussurra di nuovo sulle mie labbra "Anche tu." Ho appena il tempo di dirlo prima che riprenda l'assalto delle sue labbra e io mi lascio conquistare. Mai assalto fu più dolce e gradito.
"Cominciamo?" chiedo titubante e lui annuisce continuando a sorridere. Deglutisco a fatica quando lui si allontana e inizia a togliersi le scarpe, segue il giubbotto di pelle. Accarezzo con lo sguardo le sue spalle forti fasciate dal maglioncino leggero che indossa, scendo giù fino alle braccia forti, quelle braccia che mi hanno stretto e che mi hanno protetto, quelle stesse braccia tra le quali vorrei trovarmi di nuovo. Mi guarda un attimo prima di sfilarsi il maglioncino. Aria, dov'è finita tutta l'aria? Uno, due, tre, respira, Margherita, respira! Non puoi permetterti di non respirare. Brevi, ripetuti e spezzati respiri quando lascio scorrere lo sguardo sugli avambracci, i pettorali e giù fino agli addominali ben scolpiti. È come se la gigantografia di fronte casa mia sia diventata in 3D. Mi dimentico di tutto e infatti un'onda più forte delle altre mi bagna fino a metà gamba. Almeno mi serve per distogliere lo sguardo. Mi faccio più avanti e mi guardo i pantaloni: sono un disastro, io sono un disastro. Ritorno a guardare Nicolas. Perché lui è così dannatamente tranquillo? Che domanda, Margherita! Lui è un modello, lui lo fa per mestiere, lui l'ha fatto un milione di volte, lui è abituato a mostrarsi in tutta la sua maestosa bellezza agli occhi di un fotografo e agli occhi di una donna. Sei tu, mia cara Margherita, quella inesperta in tutto, come fotografa e come donna, i due fidanzatini al liceo non contano come esperienza e quella specie di ragazzo che avevi qualche anno fa non si avvicina nemmeno di qualche miglio a Nicolas; sei tu, Margherita, che stai andando in autocombustione solo a guardarlo semi nudo e pensa cosa succederà quando non sarà più semi, ma solo nudo. Deglutisco fatica di nuovo. Nicolas sbottona i suoi jeans e io, oh cielo, io muoio, ne sono sicura. Mi guarda e capisce che sono sconvolta infatti si ferma "Tutto bene?" annuisco, ma continua a guardarmi scettico. Ritorna a concentrarsi sui suoi jeans e li fa scivolare giù velocemente e li sfila. Chiudo gli occhi, li stringo forte e faccio respiri profondi. Margherita, torna in te, ti prego! Un altro respiro. Se Nicolas mi sta guardando pensa di sicuro che sono una stupida. Mi giro di scatto e ritorno a guardare il mare, un altro respiro e uno ancora. Devo riprendere il controllo. Sono qui per un obiettivo e anche se sarà difficile, anzi difficilissimo, devo riuscirci. "Margherita?" Calma "Vado avanti?" Mi giro a guardarlo e lo fisso negli occhi, perché se guardo altro sono sicura che non potrò arrivare alla fine della giornata. Non sono sicura che sia la mossa giusta perché, anche se ormai ho imparato a conoscere i suoi occhi, riescono sempre a destabilizzarmi, perché tutto di lui mi destabilizza. Altro respiro e lo guardo in tutta la sua bellezza. Ha un corpo ben curato e proporzionato, so che è banale, ma è "michelangiolesco". Sicuramente un soggetto perfetto per le foto di nudo. Mi avvicino e lo studio, come fotografa e come donna, ovviamente. Mi prendo tutto il tempo che mi serve per osservare attentamente ogni solco della sua pelle, ogni muscolo, ogni centimetro. Ogni donna sul pianeta terra e anche su qualsiasi altro pianeta popolato da essere viventi dotati di intelligenza, se mai ne esistano, mi invidia. E certo che mi invidia. Io sto guardando a distanza piuttosto ravvicinata Nicolas Beregan, un uomo bellissimo, lo sto studiando attentamente e le foto che dovrei fare mi sembrano tanto una banale scusa per continuare a studiarlo attentamente. Ritorno a guardarlo negli occhi e scorgo una luce di desiderio. Desiderio? Solo ora mi rendo conto che Nicolas respira con fatica. Anche lui è agitato, anche lui fa fatica a fare quello che gli ho chiesto. Gli poggio una mano sulla spalla e quasi lo sento tremare. La tensione è palpabile nell'aria. "Rilassati." Con che coraggio, se poi la mia voce trema quando lo dico? "Rilassati." Mi ripete lui, con voce sommessa, tremante e dannatamente sensuale. Gli chiedo di sedersi sulla sabbia e di avvicinare la gamba al petto, di poggiarvi sopra il braccio disteso e poi di guardare il mare. La città sta sullo sfondo, mentre in primo piano Nicolas. Studio l'effetto della luce sulla sua pelle ambrata, gli occhi azzurri fissi sul mare, i capelli leggermente mossi dal vento. Come ho potuto solo pensare di allontanarlo l'altra mattina? Di chiedergli di aspettare? Sono una scema! Adesso vorrei buttarmi tra le sue braccia e fare l'amore con lui su questa spiaggia. Cosa mi importa se dovesse vederci qualcuno (tra l'altro effettivamente improbabile, altrimenti non avrei scelto questo posto per le foto)? Cosa mi importa se sono innamorata follemente di lui e se non mi ricambia mi spezzerà il cuore? Cosa mi importa se in fondo ci conosciamo da pochissimo, se desidero solo fare l'amore con lui e a quanto ho capito dal suo sguardo di poco prima anche lui non desidera altro?
Nicolas mi guarda. È arrivato il momento. Annuisco e lui si sfila i boxer. Chiudo gli occhi un istante, per dargli il tempo di ritornare nella posizione da me richiesta e per cercare di concentrarmi sulle prossime mosse. Quando li riapro Nicolas è totalmente nudo sotto i miei occhi. La posizione che gli ho richiesto cela effettivamente una parte del suo corpo. Noto un leggero rossore sulle sue guance. Io sarò sicuramente bordeaux. "Rilassati." Dico a entrambi. Mi guarda. Deglutisce con fatica e poi ritorna a guardare il mare. Respiro profondamente e inizio a scattare le mie foto.

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