Un bacio, una ricompensa

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Perfetto ... il bacio, perfetto il suo profumo che invade le mie narici, che annulla ogni altro odore, perfetto il suo pollice che delicato crea piccoli cerchi sulla mia guancia, perfetto il calore che sento nascere e crescere dentro di me e il mio cuore che palpita, che cerca di uscire dal mio petto, che rimbomba nelle orecchie. Perfetto ... le sue labbra morbide, dolci, invitanti, che si fanno spazio, che mi invitano a schiudere le mie, piano, per sentire il suo sapore, sapore che sa di tutto, che stordisce, sapore che, sono sicura, non riuscirò mai a dimenticare. Come non sono mai riuscita a dimenticare ogni singolo dettaglio legato a lui. Le nostre lingue si sfiorano, giocano rincorrendosi, come i nostri cuori, in una corsa eterna, ma che non stanca, perché una corsa fatta di attesa, tensione, silenzio, sorrisi, complicità, premura, fatta di tutto e fatta di me, di lui e di noi due insieme.

Quando ci allontaniamo per riprendere fiato, sollevo le palpebre e scorgo i suoi occhi, occhi che splendono, nonostante il buio, splendono come stelle, come diamanti invasi dalla luce che riflettono tutti i suoi colori. E mi perdo. Mi perdo nel suo azzurro fatto di mille sfumature, di mille luci e di mille significati. I respiri affannati si mescolano, mentre i nostri occhi rimangono incatenati. Continua ad accarezzarmi la guancia, bruciante sotto il suo tocco leggero. Scendo a guardare le sue labbra umide e arrossate per il bacio, labbra che sono state mie. Solo ora mi rendo conto di aver poggiato le mani sulle sue spalle, per accompagnare il bacio che ci siamo appena scambiati e questo mi imbarazza e non poco, ma non mi allontano, anzi rinvigorisco la mia presa, che sa di possesso. So che ho scritto tutto in faccia, che dai mie occhi traspare tutto il tumulto di sensazioni che provo, ma non voglio cancellarlo, non voglio nemmeno provarci. La sua mano scende delicata sul collo e mi lascia una leggera carezza, poi si sposta per affondare le dita nei miei capelli e, con una leggera e invitante pressione, mi avvicina di nuovo a lui. I miei occhi si posano nuovamente sulle sue labbra appena schiuse. Un nuovo brivido percorre la mia schiena e sotto il tocco delle sue labbra nuovamente sulle mie, le schiudo accogliendolo nuovamente in me. Percepisco di nuovo il suo sapore, un sapore che sa di frutta e di salsedine, che sa di forza e passione, di desiderio e di amore. Mi sforzo di tenere gli occhi aperti per imprimere la sua immagine nella mia mente, mentre le nostre lingue riprendono a sfiorarsi. Se pensavo di aver scoperto tutte le possibili sfumature dei suoi occhi mi sbagliavo. Dalla sottile fessura che le mie palpebre lasciano, riesco a scorgere un nuovo azzurro, un azzurro che è luce e oscurità allo stesso tempo.

Si stacca nuovamente, ma non si allontana "L'ho desiderato dalla prima volta che ti ho visto." Sussurra ancora sulle mie labbra, mentre il suo respiro mi sfiora. Possono le parole stordire più di un bacio? Forse no, ma possono avere lo stesso effetto. Sento il cuore scalciare nel petto, il respiro mozzarsi e piccoli brividi percorrere il mio corpo. "La sera al pub ..." sussurro incredula. Strofina piano il suo naso sul mio "No ..." e sfiora le mie labbra con le sue. Sento come una scarica elettrica attraversare il mio corpo e poi propagarsi nel suo, in un tremito che ci travolge e sconvolge "Quando ci siamo scontrati quel pomeriggio di fronte alla casa di moda." Lo allontano un po' da me e lo guardo curiosa e incapace di capire cosa sta dicendo. Cerco di analizzare i miei ricordi, ma nessuna immagine mi si affaccia nella mente. "C'era confusione, ero circondato da ragazze e donne che cercavano di attirare l'attenzione. Era uno dei primi giorni di lavoro e io cercavo di districarmi da quella folla. Poi qualcuno mi è venuto addosso. Ero infastidito e ho abbassato lo sguardo per scorgere una testa ricoperta da una cascata di capelli colore del rame, ma due occhi di diamanti mi hanno folgorato. Il fastidio era scomparso e avevo solo voglia di trattenere quella splendida ragazza tra le mie braccia e poter posare le mie labbra sulle sue. Eri tu, ma poi sei scappata via. Ho cercato di trattenerti, ma tutte quelle donne che mi circondavano me l'hanno impedito. Sei corsa via e io ti ho seguita con lo sguardo. Mi hai bellamente ignorato e questo era insolito." Lo guardo con la bocca spalancata. Non può essere vero. Mi sta prendendo in giro? Lui sorride alla mia espressione. È chiaro che sono stupita. Poi torna serio per continuare a parlare "Tu mi hai sempre ignorato: quel pomeriggio quando ci siamo scontrati, mentre tutte le altre facevano di tutto per attira la mia attenzione, tu sei andata via, la sera al pub non i hai nemmeno riconosciuto e ti sei infastidita quando ti ho chiesto l'insalata per cena e mi hai assalito quando hai scoperto chi ero. Sei l'unica donna che mi ha sempre tratto così. Io non ci sono abituato." Cos'è, fa l'offeso? Lo guardo truce "E lo stai facendo di nuovo, ma mi piace, capisci che è la cosa che mi ha stupito più di te? Sono rimasto affascinato da te sin dall'inizio, ma la tua sincerità nel trattarmi come qualsiasi altro uomo mi ha sorpreso più di tutto. Perché a me non serve che mi si tratti diversamente, che una donna mi si incolli come un polipo e tu sei stata la prima a trattarmi male, ma in fondo non mi è dispiaciuto. Perché tu non hai bisogno di mostrarti accondiscendente con me, non hai bisogno lusingarmi perché io ti noti. Io ti ho sempre vista." Non so che dire. Non so che fare. Sento una morsa attanagliarmi lo stomaco, come un peso. Le mani tremano e il respiro si fa irregolare. "Margherita ...?" mi chiama per ridestarmi. I nostri occhi nuovamente incatenati. Il suo azzurro si mescola con il verde, quasi grigio, dei miei, per creare una nuova sfumatura di colore, una sfumatura che solo noi due insieme possiamo creare e vedere, una sfumatura che non esiste se non siamo insieme. "Nicolas ... io ..." balbetto come una stupida. Come una ragazzina di fronte la dichiarazione del ragazzo per cui si è presa una cotta. Una dichiarazione ... e il cuore si ferma. Una dichiarazione ... e le labbra si sollevano spontaneamente a formare un sorriso di sorpresa, piacere e paura. Paura di aver frainteso tutto, paura per il significato dello scalpitare del cuore nel petto, paura ... Anche lui sorride in risposta, un sorriso che abbaglia e che riesce a far tabula rasa dei miei pensieri, annulla tutte le mie facoltà mentali. Mi avvicino piano a lui e so che le parole potrebbero rovinare questo momento. Qualsiasi parola potrebbe spezzare l'incantesimo e io scelgo il silenzio. Non un silenzio vuoto, ma un silenzio carico di tutto, un silenzio di azioni. E io agisco. Mi avvicino e poggio le mie labbra sulle sue, morbide, umide, come nel migliore dei miei sogni, sogni che ho fatto su di lui, lui che ora è reale. Passo la lingua sul suo labbro inferiore, per poter sentire ancora una volta il suo sapore, per invitarlo a farmi percepire di più e lui accoglie la mia muta ed eloquente richiesta. Schiude le labbra e in un attimo tutto è di nuovo nulla. Io mi annullo, lui si annulla e insieme diventiamo NOI, diventiamo Tutto.

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