Esteban

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"Esteban, finalmente sei tornato." Esclamo quando, arrivata al pub, mi ritrovo il mio amico di fronte. Lui mi viene incontro e mi abbraccia. Mi è mancato. "Mi sei mancato." Gli confesso. Lui si soglie dall'abbraccio e mi guarda divertito negli occhi "Si, per i doppi turni?" scherza. Sa che dico sul serio. Io mi metto a ridere e lui mi segue "Si, non sai come mi ha sfruttato Gregorio in questi giorni. La prossima volta che ti fai venire la febbre, avvisami che io mi metto in ferie." E ridiamo, consapevoli che stiamo solo scherzando. "Si, così mi facevate chiudere. Forza a lavoro, piccioncini." ci rimprovera, anche lui divertito, Gregorio dalla cucina. Gregorio è sempre stato convinto che ci sia del tenero tra noi, ci ha sempre presi in giro per la complicità che si è venuta a creare immediatamente tra me ed Esteban quando ci siamo conosciuti circa un anno fa.

"Tu devi essere il nostro nuovo acquisto. Piacere, io sono Esteban." Mi porge la mano un ragazzo alto, dai capelli rossicci, più scuri dei miei e degli occhi quasi neri. Un'accoppiata di colori insolita, nata dall'amore tra una donna irlandese e un uomo argentino. "Piacere mio, mi chiamo Margherita." E stringo la mano che mi porge. Oggi e il mio primo giorno di lavoro e mi sento molto nervosa, non voglio rischiare di perdere questa nuova opportunità e spero proprio di andare d'accordo sia con il capo che con il mio nuovo collega. "Margherita, dolce e candido fiore. Sta tranquilla che con me non ti succederà nulla. Tengo io a bada Gregorio, tra amici bisogna aiutarsi." E mi mostra uno dei sorrisi più luminosi e sinceri che abbia visto negli ultimi tempi. Di rimando sorrido anch'io, senza poterne e volerne fare a meno.

Quando siamo alla fine della nostra serata, ci concediamo il lusso di metterci a chiacchierare, nonostante ci sia ancora qualche cliente. Mi appoggio goffamente al bancone, mentre Esteban si sporge verso di me, rimanendo dall'altro lato. "Dai, Margherita, raccontami dell'esame e del master." Mi guarda sorridendo "Sono felicissima, Esteban. È una grande opportunità per me, l'occasione che aspettavo per fare del mio sogno la realtà." Lui mi accarezza delicato una guancia "Sono così contento. Te lo meriti più di ogni altra persona al mondo, hai lavorato duramente, hai fatto tanti sacrifici e finalmente potrai realizzare il tuo sogno. Ma quando diventerai una fotografa di fama mondiale, ti dimenticherai del povero Esteban?" e fa il broncio. Io rido alla sua espressione buffa "Esteban, non dire sciocchezze. Io non potrò mai dimenticarti." E torno ad essere seria, è la pura verità. Lui sorride e mi lascia un bacio sulla guancia, prima di farmi segno che un cliente ha richiesto la mia presenza al tavolo.

Ritorno da Esteban che mi guarda con occhi lucidi "Ehi, che ti succede?" dico preoccupata, posandogli una mano sulla fronte per verificare se è ritornata la febbre. "Ti dimenticherai di me." Dice in un sussurro "Mi mancherai quando andrai via da questa città per trasferiti a New York e vivere finalmente la vita che meriti, da vera principessa." Dice commosso e io non posso trattenere le lacrime e mi precipito dietro il bancone per stringerlo in un abbraccio che racchiude tutta la nostra amicizia e il profondo affetto che ci lega.

Gregorio è appena uscito e io ed Esteban raccogliamo le ultime cose prima di seguirlo. "La mia Margherita si trasferisce a New York, ancora non ci credo." Mi dice aiutandomi a mettere il giubbotto prima di uscire. La temperatura fuori è gelida. "A chi lo dici, non ci credo nemmeno io. Io, Margherita Cevalieri, tra qualche mese conseguirò la laurea all'accademia e poi prenderò un aereo che mi porterà nella Grande Mela, dove vivrò e lavorerò come fotografa. Ci pensi, niente più pub o baby sitter per mantenersi, solo la mia amata fotografia." Dico sognando ad occhi aperti. Usciamo dal locale e aspetto Esteban che chiude. Poi ci avviamo alla sua macchina. Io sono ancora a piedi e stasera mi riaccompagna lui a casa. Mi poggia una mano sulla schiena e io godo del contatto dolce e protettivo. Esteban è sempre stato così nei miei confronti, come un fratello, quel fratello che da tempo più non ho. "Promettimi che non ti dimenticherai di me e che non dubiterai mai del nostro rapporto." Dico seria. Esteban si blocca e si volta a guardarmi. Mi fissa con o suo occhi scuri e profondi "Mai, Margherita, mai." E mi stringe nuovamente in un caloroso abbraccio.

La Ragazza e lo StranieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora