Skyfall

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This is the end
Hold your breath and count to ten
Feel the earth move and then
Hear my heart burst again
For this is the end
I've drowned and dreamt this moment

Skyfall - Adele

Dopo aver passato una serata con i suoi nuovi amici, una volta andati via, Alice decise di mettersi a letto. Ogni volta che chiudeva gli occhi, l'immagine che si palesava nella sua testa era quella di Max che le diceva di andare via e di lasciarlo in pace.

Alice non riusciva a capire come quel ragazzo in poco tempo le avesse fottuto il cervello. Solitamente Alice, era restia, non si concedeva facilmente. Era una ragazza diffidente, viveva costantemente con la paura di incontrare nuove persone. Ma con Max era stato diverso.

Quella notte Alice, non riuscì a dormire, le capitava spesso quando le cose non andavano bene. Non riusciva a dormire quando i suoi colleghi universitari la insultavano, non riusciva a dormire quando doveva sostenere un esame, non riusciva a dormire quando le cose non andavano come sperava. Quando non riusciva a dormire, passava la notte a leggere e ad ascoltare Adele fino a quando non faceva mattina.

I raggi del sole iniziarono a filtrare attraverso le tapparelle della sua camera e Alice decise di alzarsi dal letto e andare a correre nella speranza di sfogare un pò della delusione e della rabbia accumulata la sera precedente. Indossò la tuta, prese le chiavi di casa e uscì.

Mise le cuffiette nelle orecchie e iniziò a riprodurre la playlist che aveva accuratamente creato per i momenti no. Iniziò a correre, passò davanti alla panchina sulla quale si era seduta la settimana prima con Max, pensò di fermarsi, ma non lo fece e proseguì con l'allenamento.

Quando la sua playlist, fece partire Skyfall di Adele, sentì chiamare il suo nome in lontananza. Si bloccò di colpo, riconobbe quella voce roca. In quel momento, era l'unica persona che non avrebbe voluto incontrare. Iniziò a correre, sempre più veloce, voleva scappare il più lontano possibile, ma dovette rallentare fino a fermarsi perchè non era abituata a sostenere quel ritmo.

Si sentì afferrare dal polso, si voltò e sentì la voce di Max dire solo una parola: «Scusami.» Max le poggiò una mano sulla guancia facendole una carezza e la baciò. Quando le labbra di Max e le sue si unirono, il mondo intorno a loro sembrò scomparire. I suoni ovattati e le immagini sfuocate. Il cuore di Alice sembrò fermarsi per un momento, per poi riprendere a battere all'impazzata.

Quando si staccarono, si guardarono, come non avevano mai fatto. Il contatto con Max fu come prendere la scossa. Istintivamente Alice fece un passo indietro, come per allontanarsi, ma Max fu più veloce e le afferrò la mano. Nelle sue orecchie Skyfall continuava ad andare avanti e le sembrò tutto surreale, quasi come una scena di un film.

Fece un lungo sospiro e si tolse le cuffie, guardò Max e disse: «Io non so quali siano le tue intenzioni, non voglio giocare e non voglio essere una delle tue tante scopate, io non..» Max non le lasciò finire la frase e ribattè: «Senti Alice, sono stato un coglione, ma con te mi sembra di essere un ragazzo normale e non un pilota di fama mondiale. Non so neanche io il perchè, saranno i tuoi occhi, la tua dolcezza, non lo so. So solo che con te sto bene.» a quelle parole gli occhi di Alice iniziarono a inumidirsi. In quelle parole percepiva dolore e tristezza. Non avrebbe mai pensato che Max potesse dire delle cose del genere. Aveva sempre creduto che lui fosse quello che vedeva durante i week-end di gara, quello che si arrabbiava e spaccava tutto, quello che rispondeva male ai giornalisti, Mad Max.

Ma Max con le parole che le aveva rivolto la sera prima, l'aveva ferita, le aveva fatto male. Erano arrivate dritte come mille coltellate, sferrate una dopo l'altra. «Max, quello che mi hai detto ieri sera, mi ha ferita. Ero solo venuta a chiederti come stessi e ora ti presenti qui, mi baci e mi dici tutte queste belle parole. Mi confondi. Ho bisogno di stare un pò da sola, scusami.» Alice si allontanò, lasciando lì Max, che come la sera precedente la lasciò andare via.

La particolarità di Alice era che lei fosse estremamente sincera, diceva spesso a Clelia, che le persone meritano la sincerità e non di essere prese in giro. Con Max, fece lo stesso, fu sincera dal primo incontro. Nella sua vita con le poche persone di cui si era circondata, aveva sempre parlato con il cuore, non le piaceva essere cattiva e non amava prendere in giro le persone.

Il tragitto verso casa durò un'eternità, l'unica cosa che voleva Alice in quel momento era di stare a casa a letto, ma non poteva buttare via il suo futuro per una cosa del genere. Non avrebbe mai permesso che una cosa simile potesse rovinare, ancora una volta, tutto.

Quel giorno, Alice, aveva preso un permesso dal tirocinio per poter finire di preparare al meglio l'esame che doveva sostenere, aveva quasi raggiunto il suo obiettivo, pochi mesi e finalmente avrebbe preso quel titolo tanto desiderato fin dal liceo. Aveva giurato a sé stessa che niente e nessuno avrebbe più ostacolato il suo sogno, tutti quegli insulti, tutti quei non sei abbastanza detti da quei colleghi invidiosi, da quei professori che non credevano in lei perchè troppo bella per fare l'ingegnere. Tutte quelle vessazioni immeritate, che l'avevano costretta ad allontanarsi dall'ambiente universitario, quando lei avrebbe solo voluto laurearsi e andare il più lontano possibile da quell'ambiente.

Ma più cercava di studiare, più nella sua testa ritornava forte come un uragano il pensiero di Max e delle sue parole. Aveva passato anni ad osservarlo dietro ad uno schermo, a cercare un motivo per non odiarlo come tutti e alla fine si era presa una cotta per una persona che non sapeva neanche della sua esistenza. Poi l'aveva incontrato, nel peggior momento della sua vita, l'aveva conosciuto in uno squallido parcheggio di una discoteca mentre piangeva. A Max quella sera non aveva raccontato tutto, oltre alla molestia ricevuta, il vero motivo delle lacrime di Alice era tutto quello che negli anni le era successo, un pò come se quell'episodio avesse scoperchiato il vaso di Pandora dell'anima di Alice e avesse fatto uscire tutti quei problemi che per tanto tempo aveva ignorato e che ora, non era più possibile celare.

Ma come aveva studiato al liceo, l'apertura del vaso di Pandora, equivaleva a dire che per poter crescere, rinascere ed arricchirsi, bisognava affrontare le proprie paure e Alice, questo lo voleva più di ogni altra cosa. Vedere il nostro buio è l'unico modo per poter scorgere la luce.


Spazio Autrice

Ciao a tutt*, benvenuti in un nuovo capitolo di Concedimi. Alice darà una risposta a Max? E lui è disposto ad aspettare? Restate sintonizzat* per scoprirlo!

Vi abbraccio! <3

Concedimi - Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora