Onda Anomala

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And it's quite all right
And goodbye for now
Just look up to the stars and believe who you are
'Cause it's quite all right
And so long, goodbye

So Long, Goodbye - Sum41

Alice e Max, dopo quella giornata, diventarono inseparabili. Passarono il tempo insieme a scoprire sé stessi un pò alla volta senza mai perdere di vista i loro obiettivi e le loro ambizioni. Nelle settimane a venire, Alice riuscì a concludere gli esami che le mancavano e finalmente iniziò a dedicarsi alla stesura della tesi, mentre Max, continuava ad allenarsi in vista della nuova stagione che da lì a poco sarebbe partita.

Alice e Max erano più simili di quanto pensassero. Nelle settimane passate insieme, avevano scoperto che entrambi amavano primeggiare. Se Max era sfacciato e amava ostentare con arroganza la sua bravura, Alice dal canto suo, nonostante non fosse arrogante e non amava ostentare la sua bravura, provava piacere nell'essere sempre un passo avanti a tutti.

Nonostante gli anni dell'università l'avessero distrutta psicologicamente, nonostante gli insulti da parte dei colleghi era sempre riuscita ad essere una spanna sopra a tutti, e questo l'aveva portata a Monte Carlo, in quello studio tanto ambito.

Entrambi sapevano che non sarebbe stato facile per loro, erano due persone ambiziose e sapveano benissimo che nessuno dei due avrebbe mai rinunciato alle cose che amavano fare.

Il primo litigio di Max e Alice, avvenne durante un pomeriggio piovoso di Febbraio. Max di consuetudine si stava allenando al simulatore e Alice stava scrivendo la sua tesi seduta sul divano che si trovava nel salone di Max affianco alle vetrate che mostravano l'imponente Monte Carlo.

Nella tranquillità di quel pomeriggio, dalla stanza del simulatore quello che udì Alice fu un urlo e il suono di qualcosa che si infranse a terra. Preoccupata dal trambusto proveniente dalla stanza, fece irruzione senza bussare e fu in quel momento che tutta l'ira che Max aveva in corpo si scagliò come un'onda anomala sulla ragazza. Max iniziò a inveire contro Alice, come se lei avesse la colpa della sua scarsa concentrazione e del fatto che non riusciva a perfezionare il suo tempo sul circuito di Sakhir. Tentò di avvicinarsi ma la reazione di Max fu inaspettata, le afferrò il viso e guardandola negli occhi a denti serrati le disse: «E' tutta colpa tua, mi distrai cara Alice. Fuori da casa mia. Ora!»

Le lacrime cominciarono a solcare il viso di Alice, che terrorizzata, raccolse le sue cose e andò via da quella casa come richiesto. Max in quelle settimane era stato totalmente diverso, era divertente, amorevole e dolce.Tutto il contrario di quello che si era palesato in quel momento. Alice si ritrovò in un batter d'occhio fuori da quella casa con la pioggia che sembrava non voler smettere di cadere, un pò come le sue lacrime. In pochi minuti era fradicia, non aveva con sé neanche un ombrello. Mentre camminava verso casa sotto la pioggia incessante, le si affiancò una macchina che non aveva mai visto fin'ora. Era Daniel Ricciardo.

Quando Daniel riconobbe Alice per strada intenta a trascinare il suo trolley sotto l'acqua e con una faccia che sembrava tutt'altro che felice, non esitò a fermarsi. Aveva capito dal primo momento che quella ragazza non era come tutte quelle che si avvicinavano a Max, lei era sincera, era dolce e non aveva alcuna intenzione di approfittare della fama di Max per fare carriera e stare sotto i riflettori. A Daniel piaceva quella ragazza, era stata discreta sin dall'inizio, aveva fatto tutto il possibile per non mettere a repentaglio la vita privata di Max e si era anche trasferita a casa sua, sotto richiesta del diretto interessato, per evitare che qualche paparazzo potesse vederla entrare e uscire dal palazzo in cui abitava Max.

Daniel, aveva intuito che Max aveva avuto una delle sue sfuriate e che la prima cosa che aveva fatto era stata mettere Alice alla porta nonostante lei non avesse nessuna colpa. Lui conosceva bene Max, sapeva che per quanto fosse una brava persona, a volte, tirava fuori il peggio di sé e iniziava a non ragionare lucidamente e puntualmente finiva per credere alle parole di Jos che gli ricordavano che il suo unico scopo era quello di vincere e che il resto era soltanto una distrazione. Daniel accostò la macchina e si avvicinò ad Alice, la ragazza era inzuppata dalla testa ai piedi e aveva gli occhi rossi sinonimo del pianto. Le chiese se potesse darle un passaggio a casa data la pioggia, Alice che oramai non aveva neanche più la forza per rispondere annuì semplicemente e si lasciò aiutare da Daniel.

Concedimi - Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora