Il ballo del ceppo

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L'incontro fortuito del mattino con Domenico Bruni, detto anche Mimmo per gli amici e compagni di scuola, aveva letteralmente gettato  Simone nel caos più assoluto. Subito dopo essersi congedati dall'allievo di Durmstrung, il giovane diciasettenne  dai capelli neri,aveva cominciato a stressare l'amica, sostenendo come avesse fatto una pessima figura, e che avrebbe preferito rinchiudersi in camera, piuttosto che reincontrare quel biondino dagli occhiali azzurri.

Laura, oltre che essere una delle più intelligenti ragazze della scuola, conosceva tutti i patemi mentali del Balestra, essendo stata ,non solo stata la sua prima ragazza, ma anche la la prima a scoprire come Simone in realtà non fosse etero, venendolo a sapere ,tuttavia, nel peggior modo possibile, ovvero con una dichiarazione diretta dell'interessato che le annunciava la fine della loro relazione per tale motivazione di fondo. Non fù certo difficile per la giovane Corvonero intuire quindi come l'amico fosse ormai completamente andato per quel "figlio" del Nord, nondimeno rimase comunque sorpresa come lo stesso, potesse raggiungere vette cosi alte di autocommiserazione.

Facendosi dunque coraggio, Laura si rivolse all' amico di una vita con tono gentile ma fermo: 

Simone la smetti di piangerti addosso? E' ormai lampante a chiunque abbia un minimo di intelletto, nonchè  anche al platano picchiatore infondo alla strada, che sei completamente cotto di Domenico, hai intenzione di andare avanti come un dodicenne in crisi ormonale cosi per tutto l'anno?

Simone a sentire  pronunziate queste parole divenne rosso come un papavero, in quanto non si era reso conto di come i suoi sentimenti fossero cosi trasparenti e palesi, e la cosa non gli fece granchè piacere. Ad ogni modo, Simone non si perse d'animo e con fare lesto rispose:

 Laura, ma secondo te cosa dovrei fare? Quello non mi conosce neanche, ci siamo incrociati due volte, e nell'ultima l'ho pure fatto cadere in terra, come minimo mi vorrà stare lontano e sinceramente non lo biasimerei neanche.

Simone  com'è facilmente intuibile, aveva una certa tendenza al pessimismo cosmico di leopardiana memoria, al contrario della ragazza, la quale da  fiera combattente come era, sapeva esattamente come ribattere in una singolar tenzone come quella:

Simo, ma perchè invece di deprimerti, non cerchi un modo di avvicinarti a lui? Ricordati che quest'anno si terrà il torneo tremaghi ed è  tradizionale usanza un ballo natalizio, se riuscissi ad avvicinarti a lui prima di dicembre, potresti anche invitarlo, non trovi?

Udite quelle parole, al povero Balestra quasi venne una sincope, invitare quel ragazzo ad un ballo? Ma siamo su scherzi a parte? Quello come minimo gli avrebbe riso in faccia, oltre al fatto che fosse un pessimo ballerino, ma nonostante ciò, ad una non piccola parte di lui, quell'idea sotto sotto piaceva, rappresentando nei fatti un modo per sfidare se stessi ed i limiti che si andava ponendo fin dall'infanzia; in aggiunta a ciò, l'idea di Laura gli avrebbe permesso di conoscere meglio quel ragazzo cosi misterioso e venuto da chissa-dove, che con il suo volto gentile e limpido come l'acqua di un ruscello invernale  gli aveva scombussolato l'esistenza in cosi breve lasso temporale.


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