10. Biscotti e caffè

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Dopo essermi chiusa la porta alle spalle, mi diressi in cucina, a dir poco raggiante.
Ancora prima di oltrepassare il varco in pietra che vi ci conduceva, sentii il fantastico profumo che solo la pizza poteva avere.
Ottimo, pensai automaticamente, rendendomi conto di come quella giornata sembrasse perfetta da tutti i punti di vista.
Raggiunsi mia madre canticchiando e le lasciai un bacio sulla guancia; lei sobbalzò visibilmente, sorpresa, e mi rivolse un'occhiata curiosa che, tuttavia, presto si dissolse.
"Liz, non mi aspettavo venissi a salutarmi! Pensavo saresti subito corsa in camera senza guardare in faccia nessuno, ad essere sincera.." Confessò, concentrando tutta la sua attenzione sul piano cucina, iniziando a ripulirlo.
"Sono allegra oggi, quindi ho salutato." Decretai, ancora sorridente.
Tornò ad osservarmi, con sguardo indagatore.
"Allegra? Mh, sei tornata con Camer.."
"No!" Esclamai non appena mi resi propriamente conto di cosa mi stesse chiedendo.
Il mio tono di voce era duro, spiacevolmente sorpreso; tutta la mia felicità sembrava sparita.
I suoi occhi, tanto simili a quelli di Bradley, si fecero all'istante colpevoli, mentre iniziava a giustificarsi:
"Scusa Liz, solo che non ti vedevo allegra da quando eravate fidanzati, quindi ho pensato.."
Sospirai, chiudendo gli occhi.
"Mamma, va tutto bene." La tranquillizzai, usando un tono di voce dolce.
Lei annuì, aggrottando leggermente le sopracciglia.
"Allora perché sei tanto raggiante?" Si lasciò sfuggire, non riuscendo a contenere la curiosità.
Risi, ricordando la recente conversazione riguardante al parlare di Bradley con mia madre che avevo avuto, appunto, col riccio.
L'espressione della donna si fece confusa, mentre tentava di dare un senso alla mia innata risata.
"Sono allegra perché ho conosciuto un ragazzo. Insomma, lo conoscevo già da qualche giorno, ma adesso stiamo iniziando a vederci e..nulla, credo...credo sia più di un amico."
Ammisi, più a me stessa che a lei.
Vidi il suo volto rasserenarsi ed aprirsi in un sorriso, sinceramente felice per me.
"È bellissimo, Liz! Come si chiama? È un tuo coetaneo? Quando me lo farai conoscere? Sono così emozionata! Finalmente hai diment.." Si morse la lingua, per impedire a se stessa di fare quell'errore.
Finalmente hai dimenticato Cameron.
"Si chiama Bradley, ha..quasi 19 anni e preferirei aspettare per fartelo conoscere; è ancora troppo presto." La sua euforia si smorzò leggermente nel momento esatto in cui la mia voce tremolò, a metà frase.
"È maggiorenne? Non trovi sia un po'...ecco, grande?"
Sorrisi, scuotendo la testa.
"Non dimostra gli anni che ha, mamma. Sia caratterialmente che esteticamente, sono al sicuro." Ammisi, trattenendomi dallo scoppiare a ridere e dall'alzare gli occhi al cielo.
Bradley aveva le sembianze di un bambino cresciuto troppo presto, con gli occhi pieni dei sogni dei più piccoli.
Lei annuì, aggrottando di nuovo le sopracciglia e tentando un sorriso.
"Okay, tesoro. L'importante è che tu sia felice." Disse, alzando le spalle.
"Certo, mamma."
Mi scrutò ancora qualche attimo, dopodiché fece vagare lo sguardo per tutta la cucina, come alla ricerca di qualcosa.
Osservò le quattro sedie in mogano, posizionate intorno al tavolo abbinato, il parquet, il frigo, il piano cucina e tutto l'intorno.
Seguii la direzione dei suoi occhi finché non furono nuovamente su di me, questa volta con una sfumatura di preoccupazione.
"Mamma, va tutto bene? Hai una strana cera." Domandai, iniziando a preoccuparmi, rendendomi conto di quanto effettivamente fosse diventata pallida nel giro di un minuto.
"Si si, tranquilla. Potresti apparecchiare?" Stavo per acconsentire, quando aggiunse, motivandosi: "Nate torna con papà, oggi ha l'allenamento di calcetto."
Annuii, sorridendo, mentre iniziavo a prendere il necessario.
Appena finito, le chiesi se avesse bisogno di altro, mantenendo un tono di voce gentile.
Lei rifiutò cortesemente, senza però riuscire a trattenere una smorfia.
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Erano passati circa venti minuti da quando mi ero seduta sul divano, dopo cena; stavo ancora giocherellando con il cellulare, in preda all'ansia.
Mio fratello guardava la TV, seduto alla mia sinistra; aveva i piedi poggiati sul tavolino ed era completamente perso nella visione del suo cartone animato preferito, SpongeBob.
Non si accorse nemmeno di come stavo fissando l'orologio sopra la televisione, riflettendo; ero rientrata a casa da quasi tre ore, quindi una domanda frullava nella mia mente, oscurando tutto il resto: potevo scrivere a Bradley o mi conveniva aspettare ancora?
'Oh, andiamo, Elizabeth. Tre ore sono tante, scrivigli.' Mi suggerii, quasi deridendomi.
Sbloccai il cellulare, ancora fin troppo incerta.
Sarei sembrata assillante?
'Tre lunghe ore.'
Aprii un nuovo messaggio e digitai un 'Ehy, sono Beth.', iniziando a masticare i capelli.
Andava bene?
Osservai il suo contatto, concentrandomi sull'emoticon con cui aveva accompagnato il suo nome.
Potevo metterne una anche io, dopotutto non sarei apparsa infantile, no?
Aggiunsi un biscotto ed inviai, con mani tremanti.
Poggiai il cellulare sul cuscino azzurro alla mia destra e attesi, torturandomi i pollici.
Magari avevo capito male e voleva solo salvare il mio numero, quindi non avrebbe risposto; era possibile, dovevo essere preparata anche in quell'evenienza.
Dopo qualche minuto, le mie incertezze furono spazzate via dalla suoneria del cellulare.

Da Brad☕️:
Finalmente. Scusami se te lo chiedo, ma perché il biscotto?

Fissai intensamente la prima parola, soffocando un sorriso.
Fu quella a darmi l'audacia di scrivere quel secondo messaggio.

A Brad☕️:
Perché amo i biscotti. E, tra l'altro, biscotti e caffè sono un abbinamento a dir poco perfetto, non trovi anche tu?

La risposta non si fece attendere a lungo.

Da Brad☕️:
È una mia ferrea convinzione, Beth. Quindi, leggendo tra le righe, mi stai dicendo che, secondo te, siamo una coppia a dir poco perfetta? ;)

"Liz, perché stai arrossendo?" Chiese all'improvviso Nate, attirando la mia attenzione.
Mi voltai verso di lui, con in volto ufficialmente in fiamme.
"Non s-sto arrossendo." Smentii, tentando di nascondermi dietro i capelli.
"Con chi ti stai scrivendo, sorellina cara?" Domandò, allungando una mano verso il cellulare, che allontanai prontamente.
"Con Winter, una mia amica." Lanciai uno sguardo al televisore, mentre un'idea balenava nella mia testa. "Nate, ma questo non è l'episodio in cui muore Gary? L'ho visto giusto due giorni fa, davvero brutto."
Lo vidi sgranare gli occhi, per poi spostare lo sguardo sulla tivù, dedicando tutta la sua attenzione ad ella.
Prendere in giro un bambino di 9 anni rimarrà sempre fin troppo facile, mi congratulai con me stessa, mentre un nuovo messaggio illuminava lo schermo del mio iPhone.

Da Brad☕️:
Scusa, sono stato troppo sfacciato.

A Brad☕️:
Tranquillo, ho avuto un contrattempo e non ho potuto rispondere subito, tutto qui.
Comunque non saprei, dimmi te.

Abbracciai il cuscino azzurro che prima era stato tanto comodo per il telefono e mangiucchiai una manica del mio pigiama di flanella; nonostante fosse quasi primavera, quell'indumento continuava ad essere essenziale.

Da Brad☕️:
A mio parere, saremo più che una semplice coppia perfetta, Beth.

Sorrisi, scuotendo la testa; avevo sempre provato un certo rancore per le cose sdolcinate, ma, in quel preciso momento, sentivo di potermi sciogliere a distanza di un'istante.

A Brad☕️:
Verificheremo, Brad.

Iniziai a canticchiare, lasciando il mio posto sul divano.
Corsi in camera, gridando un "Buona notte a tutti!" e mi lanciai sul letto, curiosa di leggere la sua risposta.

Da Brad☕️:
Era tutto quello che volevo sentirmi dire, Beth.
Adesso devo andare, ti scrivo domani, buonanotte. XX

Le mie guance raggiunsero coloriti a loro ignoti, mentre digitavo la risposta.

A Brad☕️:
Sogni d'oro, e grazie per oggi. XX

Spero questo capitolo sia di vostro gradimento (mi sento importante ad usare un lessico arricchito, lol).
Ho pubblicato la nuova storia su Evans, passate a leggerla e scrivetemi nei commenti cosa ve ne pare, se vi va.💘

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