CAPITOLO 3

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L'umiliazione e la delusione accompagnarono Minerva lungo la strada verso l'appartamento che condivideva con le sue amiche dell'università, Sunny Alexander e Leena Dennis.

Siccome lei e 'L'Angelo della Morte' avevano lavorato fino a tardi, le sue coinquiline dovevano aver già mangiato. Il profumo della pasta al forno permeava il corridoio del terzo piano, ma non gliene fregava niente. Era troppo stanca per mangiare.

Sunny, bassa, mora ed estremamente gentile, sussultò quando la vide entrare.

"Oh, Minnie... Tesoro, non voglio infierire, ma hai un aspetto veramente orribile."

"Grazie mille, sei un'amica," rispose Minerva sfoggiando un sorriso debole e stanco.

Andò al frigorifero e prese una bottiglietta d'acqua. Leena, alta e bionda, con stupendi occhi azzurri e aria da amazzone, scosse la testa.

"Il tuo primo giorno in contabilità è andato così male?"

"Penso che non saprò mai com'è lavorare in contabilità... Mi hanno riassegnata in un altro reparto."

Sunny diede un colpetto al cuscino al suo fianco e le fece cenno di sedersi.

"Dai, tesoro. Vieni qui e racconta che cos'è successo."

"L'assistente di Reign Keller ha avuto un incidente e nessuno in tutta quella dannata compagnia si è offerto di prendere quel posto e di lavorare con lui. Così, visto che sono l'ultima arrivata nel gruppo, sono stata 'assegnata' a fargli da assistente per le prossime otto settimane... o dodici... o per l'eternità, visto il modo in cui vanno le cose."

"E cosa dovrai fare?" le chiese Leena.

"Cose da... assistente. Be', scusate, ma non posso dirvi altro, perché il 'mitico' Reign Keller potrebbe condividere con me dei segreti lavorativi e non mi è permesso parlare con nessuno di quello che succede in ufficio. Stando al 'grande mago' della finanza parlarne rappresenta una violazione dell'etica professionale."

Leena e Sunny la fissarono. Minerva strizzò gli occhi.

"Scusate, ragazze, sto blaterando. Ma sapete che faccio così quando sono stanca morta..."

"No, Minnie. Fai così quando stai andando fuori di testa," la corresse Leena.

"Be', Lee... Faresti lo stesso se avessi lavorato dodici ore con un tipo arrogante, maleducato ed odioso, che ha degli amici tanto orribili quanto lui."

"Minnie, baby... Dimmi che non l'hai picchiato... Dimmi che non hai picchiato nessuno!"

Minerva bevve un lungo sorso d'acqua.

"No, Lee, non l'ho fatto. Anche se ero tentata."

"Vuoi raccontarci quello che ti è successo veramente o dobbiamo indovinare?" le chiese Sunny.

"Ragazze, vi ho già detto che non posso parlare di quello che succede in ufficio. Clausole di riservatezza e così via... Ma c'è una cosa che vi posso dire. Erano tre anni che non venivo trattata in modo così detestabile."

Leena e Sunny si scambiarono un'occhiata.

"Baby," intervenne Leena, "tre anni fa ti sono successe delle cose bruttissime."

"Infatti."

"Magari non avresti dovuto accettare l'incarico, Minnie," suggerì Sunny prendendole una mano.

"Sun, non mi hanno lasciato un'altra scelta. O questo o le dimissioni immediate."

"Quindi, per arrivare a fare quello che eri assunta a fare, devi lavorare con uno che ti ricorda il peggior periodo della tua vita?" chiese Leena.

LA BELLA ASSISTENTE & IL CEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora