CAPITOLO 8

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Stanca com'era, si era dimenticata che Reign era dietro di loro. Ma non era sorpresa che volesse discutere i dettagli del loro accordo. Era lì per lavorare.

"Prima, hai una missione da portare a termine, mio caro ragazzo," rise Rodrigo.

"Sì, ma ci sono molti dettagli che potremmo..."

Rodrigo lo interruppe.

"Ne parleremo dopo che avrò mostrato la zona a Minnie."

Per la prima volta da quando era l'assistente di Reign, Minerva si sentì responsabile del suo ruolo. Conoscendo la sua etica del lavoro, sapeva cosa fare.

"In realtà, señor Navarro, se per lei non è un problema, preferirei visitare la città un giorno che sarò riposata," disse Minerva, sorridendo al loro padrone di casa. "E poi, ho la sensazione che potrei passare la giornata ad esplorare la villa e il parco."

"Allora è quello che farai, querida."

Lei rise. Rodrigo le mostrò una piccola stanza riccamente decorata nelle gradazioni del bianco e della lavanda. Una brezza estiva faceva ballare le tende chiare, portando con sé l'odore di erba e fiori selvatici.

"Mio Dio... È semplicemente stupenda. Sembra un'opera d'arte."

"La vita è arte. Bisogna godersela."

Rodrigo aprì la porta di un incredibile bagno con piastrelle di marmo bianco e le mostrò un armadio in cui erano già stati appesi i suoi vestiti.

"Wow, sono stati velocissimi!"

"Apprezzano il loro lavoro e vogliono continuare a farlo. Reign ed io ti lasceremo alle tue esplorazioni. Qualunque cosa potesse servirti, che ne so... un costume da bagno, per esempio, digita cinquantuno sul telefono e chiedi. Nel mio staff tutti parlano l'inglese."

Lei lo ringraziò sorridendo e li guardò andarsene. Annusò il profumo quasi dimenticato dell'aria fresca, ammirò il panorama, poi ballò per la stanza, sorridendo felicemente.

Era in Spagna!

Stava soggiornando nella casa di un miliardario!

Si trattenne dal darsi un pizzicotto e si tolse i sandali.

Il letto la chiamava, ma concordò con Rodrigo. Doveva trovare qualcosa da fare per non addormentarsi. E il miglior modo per combattere il jet lag era di resistere, di bere, mangiare e dormire alle giuste ore. Voleva dire che in mancanza di compagnia, doveva intrattenersi da sola.

Dopo una breve chiamata allo staff, una cameriera le portò un costume intero color fragola della taglia che aveva richiesto. Le etichette erano state rimosse, ma era evidentemente nuovo.

Minerva si fece una doccia, si infilò il costume, mise il prendisole e il cappello di paglia che le avevano portato, prese il suo libro e scese le scale. Sulla destra trovò una doppia porta chiusa. A sinistra, una sala da pranzo molto formale, con un enorme candeliere di cristallo.

Un corridoio proseguiva al centro. Lo seguì fino ad una grande stanza. Divani con motivi floreali affiancati da lampade di cristallo dominavano l'ambiente. Una doppia porta dava sulla piscina, dove l'acqua scintillava come un gioiello sotto i raggi del sole.

Attraversò le porte per ritrovarsi su un patio in pietra grigia con una fila di sdraio. Il sole dell'estate la stava scaldando e riempendo di tranquillità. Non riusciva a ricordare quand'era l'ultima volta che si era sentita così in pace con il mondo e con sé stessa.

LA BELLA ASSISTENTE & IL CEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora