CAPITOLO 23

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Sei mesi di meravigliosa vita insieme a Reign.

Sei mesi pieni di tanti progetti da realizzare da sola o insieme a lui.

Sei mesi di amore infinito, di gioia pazzesca, di felicità assoluta.

Dal momento in cui Reign era ritornato nella sua vita, Minerva aveva finalmente iniziato a vivere la vita che aveva sempre sognato. Non c'erano più dubbi, non c'erano più domande sui sentimenti di Reign, sui propri sentimenti. Questo era quello che il destino aveva avuto in serbo per lei sin dal momento della sua nascita: un uomo dolce, intelligente, passionale, paziente, che la capisse come nessun'altro.

La sua perfetta metà.

"Se solo mamma e papà gli dessero un po' di tregua," disse piano e si alzò dal letto. "Se solo capissero che siamo destinati a stare insieme per sempre..."

Si avvicinò alla finestra e guardò il mare blu che si svegliava sotto i primi raggi del sole mattutino. Adorava quella vista. Adorava la Spagna. Con la benedizione dei Martin, lei e Reign erano ritornati qui subito dopo la fine delle sedute di riabilitazione di Camille.

Reign, che per ragioni di affari, faceva ancora avanti e indietro tra la Spagna e gli Stati Uniti, aveva deciso di affittare una villa vicino alla proprietà di Rodrigo, per aiutarla a lavorare comodamente con Santiago ed Eva, all'organizzazione delle future mostre nel paese e in giro per il mondo.

La vita era meravigliosa!

Era così assorta dai suoi pensieri da non sentire Reign uscire dal bagno. Aveva appena finito di farsi la doccia ed era avvolto solo da un asciugamano. Si girò e lo fissò mentre le si avvicinava e sentì gli ormoni impazzire.

Come succedeva tutte le volte che Reign ritornava in Spagna, avevano fatto l'amore per quasi tutta la notte. Si sentiva un po' indolenzita, ma non le importava. Non ne aveva mai abbastanza di lui e Reign non riusciva a trattenersi una volta vicino a lei. Era così sin dalla loro prima volta insieme... dalla sua prima volta in assoluto con un uomo.

Reign era stato il suo primo uomo e sarebbe rimasto l'unico.

"Stai bene, amore?" le sussurrò all'orecchio e poi le baciò il collo. "Ti vedo tanto presa... Si tratta del paesaggio o dai tuoi pensieri?"

"Dal paesaggio... dai pensieri... da te..."

"Spero dei bei pensieri," aggiunse Reign prendendole la mano.

Si sedette sul letto e l'attirò leggermente verso di lui.

"Direi che sono piuttosto sconci, señor Keller," rispose Minerva con un sorriso malizioso e si sdraiò sulle lenzuola stropicciate, testimoni delle loro follie della notte passata.

Reign si girò per vederla meglio. Spostò lentamente l'asciugamano e contemplò il turgido, pulsante membro che lui non si sforzò minimamente di nascondere. Le bastava vederlo per sentire i capezzoli indurirsi e il clitoride formicolare. Si sentì bagnare tutta. Il calore si diffondeva tra le pieghe facendola sentire tenera, languida, affamata. Lui non le bastava mai.

"Sei talmente bella," mormorò Reign, sporgendosi verso di lei con gli occhi accesi dal desiderio. "Mi togli il fiato... quasi nuda, con addosso solo questo top e le mutandine... Pensavo di averle strappate stanotte... prima di prenderti in piedi, contro il muro... prima di sprofondare nel tuo calore e farti urlare di piacere..."

Lei schiuse le labbra ed inspirò. Ruvido ed erotico, quel tono le ricordò quello che le aveva fatto una volta arrivato dall'aeroporto. Minerva si sentì svenire. Aveva così tanto bisogno di lui. Bramava il suo tocco.

"Lo hai fatto... Ma ho delle altre, se vorrai strappare pure queste."

"Farò molto più di questo," le rispose. "Butterò via tutti i tuoi vestiti e ti farò camminare nuda in giro per la casa..."

LA BELLA ASSISTENTE & IL CEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora