🎧You broke me first - Tate McRae
Il suono di una chiamata in entrata, che rifiuto bruscamente, interrompe il mio sonno già piuttosto turbolento. Di solito spengo sempre il telefono prima di andare a dormire, ma ieri ero così stanca che l'ho dimenticato e ora sto rimpiangendo quella scelta. Sono tornata a casa davvero tardi, ma adrenalina ed endorfine hanno tenuto il mio cervello attivo. Ieri è stata una giornata piena a lavoro e non si è smentita nemmeno dal punto di vista sociale. La scorsa notte, Charles Leclerc, uno dei piloti di Formula 1 più amati degli ultimi 20 anni, mi ha quasi baciata. Il mio pilota preferito ha quasi baciato me? Non riesco a crederci, eppure sono sicura di non essermelo immaginata. Non ho bevuto tanto quindi non può essere nemmeno l'alcool. Ok, è ufficialmente successo sul serio. Come dovrò comportarmi adesso? Come siamo passati dal tirarci frecciatine al flirtare in macchina?
Mi decido a prendere il telefono dal comodino. E' Sofi, strano. Di solito non si sveglia mai prima di mezzogiorno la domenica. La richiamo subito perché ho la sensazione che mi debba dire qualcosa di davvero importante. Capisco di avere ragione quando Sofia mi risponde al primo squillo.
"Oh grazie a Dio non sei deceduta sul colpo. E pensare che non nemmeno credo nemmeno nelle entità divine!" Mi urla contro la mia amica.
"Buongiorno anche a te. Comunque perché sarei dovuta decedere?" Chiedo sospettosa.
"Pensavo avessi già letto l'articolo."
"Quale articolo?"
"Beth non ti far prendere dall'ansia, siediti e respira." Inutile dire che faccio il contrario. "I paparazzi hanno scritto un articolo su te e Charles sfruttando la vostra uscita di ieri."
"Che cosa?!" Urlo scioccata. "Mandami il link!"
Sofia me lo gira su WhatsApp e quando lo leggo non posso credere ai miei occhi.
Non fraintendetemi, non mi dispiace essere stata fotografata con il mio pilota preferito. Questo non perché io voglia la fama, non mi interessa raggiungerla sfruttando il prossimo, ma perché dopo ieri ho capito di aver giudicato troppo in fretta il monegasco. Nonostante i battibecchi e i dispetti, credo che potremmo essere ottimi amici, se non di più. La scorsa notte c'era una bella chimica tra noi due, in effetti.Ovviamente stamattina non ci siamo sentiti, ma dopo la notizia sento di dovergli scrivere. Ci tengo a fargli sapere che per me non è stata una serata sprecata. "Hai letto la notizia?" Un semplice messaggio per fargli capire che a me interessa ciò che pensa. Mi preoccupo soprattutto per lui. Alla fine è la sua reputazione che potrebbe essere intaccata: di me non si sa né il nome né altre informazioni strettamente personali.
Mentre aspetto la sua risposta mi faccio una doccia rilassante. Cerco di liberare la mente, ma inevitabilmente il mio pensiero va a cosa starà pensando lui. Non ho idea di come reagirà, non so se gli darà fastidio, ma spero che non si allontanerà solo per delle stupide voci di corridoio.
Quando esco dalla doccia, controllo le notifiche, però non ho ancora ricevuto nessuna risposta. Dopo quasi un'ora e mezza il pilota non mi ha ancora fatto sapere niente. Non posso più aspettare. Non ci penso due volte, indosso la giacca e mi fiondo in hotel da Charles.
Convinco il ragazzo della hall a indicarmi la camera del pilota mostrando il tesserino Ferrari.
Mi dirigo alla camera 213. Prendo un respiro profondo e busso. Sento un "Sto arrivando!" urlato per farsi sentire.Quando il monegasco apre la porta , la mia mandibola tocca il pavimento come nel film "The Mask". Charles, infatti, è completamente bagnato, sicuramente è appena uscito dalla doccia, e indossa solo un asciugamano bianco intorno alla vita. Il suo fisico è muscoloso, ma non esagerato e le goccioline continuano a scorrergli lungo il petto glabro, incorniciandogli il corpo scultoreo. In più, il suo viso leggermente arrossato per il calore e i capelli scompigliati gli donano un aspetto affascinante e sensuale. Dopo questa visione non posso che reputarlo uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto.
Non appena mi vede resta parecchio scioccato e mi chiede: "Elizabeth che ci fai qui?"
Io mi riprendo dallo stato di trance e riacquisisco l'abilità della parola: "Non hai risposto al mio messaggio."
"Lo so." Risponde squadrandomi. "Il mio manager non mi ha ancora fatto sapere come comportarmi."
"Anch'io sono una manager, so come si gestiscono queste situazioni e so anche che dobbiamo metterci d'accordo sulla versione dei fatti." Non aspetto che mi inviti ad entrare e ingrano la marcia verso l'interno. Ma lui mi blocca una spalla e mi guarda intensamente negli occhi. "Non ti ho detto che potevi accomodarti."
"Oh, ma ho come l'impressione che non voglia parlare di certe questioni in corridoio." Gli sorrido beffarda e lui si sposta per lasciarmi passare.
"Vado a mettere qualcosa e torno. Se vuoi qualcosa, fai pure." Dice alludendo alla colazione appoggiata ad un tavolino basso. Poi afferra un po' di roba e va in bagno.
Io ne approfitto per guardarmi intorno e noto una foto sul comodino. Raffigura Charles da piccolo con altre due figure che riconosco essere Jules, il suo padrino, ed Hervé, suo padre. Non so perché, ma questo ritrovamento insolito mi scalda il cuore. Charles è molto più di quello che immaginavo e molto più di quello che si aspettano gli altri.
Il monegasco ritorna con un pantalone della tuta grigia e una maglietta nera con il logo Ferrari. Anche così è davvero sexy, ma non sono venuta qui per ammirarlo.
"Allora che cosa proponi?" Domanda con una nota di stizza e noia.
"Dipende da quello che vuoi fare tu." Non capisco la sua irritabilità. Non ho mica chiamato io i paparazzi!
"L'hai fatto di proposito?" Adesso non mi guarda più. Ha lo sguardo basso e sembra deluso.
"Di cosa parli?"
Ride amaramente. "Avvicinarti a me. L'hai fatto per la fama?"
"Ma cosa dici?"
"Ieri sera eri così felice, così amorevole con me, eppure fino a qualche giorno fa non eri molto contenta di vedermi. Forse il tuo è solo un modo per spuntare su qualche tabloid."
"Spero tu stia scherzando. Ieri sono stata benissimo con te, non intendo usarti per rendermi famosa. Semplicemente ti avevo giudicato troppo in fretta, ma ora so che sei un bravo ragazzo."
"E' inutile che cerchi di convincermi con queste parole dolci. Ci sono già passato. So cosa significa affezionarsi ad una persona e poi capire che ti ha soltanto usato per il tuo nome."
"Non mi interessa ottenere la fama grazie a terze parti! Mi dispiace che tu pensi questo di me. Pensavo ci fidassimo l'un l'altra."
Torna a guardarmi, ma stavolta con disprezzo. "Smentirò le voci. Non voglio mandare avanti questo teatrino. Trova qualcun altro da sfruttare. Sono sicuro che potrai fare la troia con molti altri ragazzi."
A quelle parole sento le lacrime che premono dietro gli occhi, ma le caccio indietro. Non piangerò davanti a lui.
Recupero la mia borsa e vado verso la porta. "Non ho mai pensato di fregarti, Leclerc. Grazie per avermi fatto sentire una merda. Sai cosa? Avevo ragione. Sei un grandissimo stronzo."
Vado via ferita e arrabbiata.
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Ehi, ciao!
Pensavate che i nostri personaggi si fossero avvicinati e invece vi ho fatto uno scherzetto! Mi dispiace dovervi dare questa delusione, ma se non lo avessi fatto non sarebbe stato un enemies to lovers come si deve!
Abbiamo scoperto che Charles è già stato deluso da una ragazza in precedenza ed è per questo che è parecchio prevenuto. Elizabeth dal canto suo è amareggiata per il comportamento del pilota. Voi da che parte state? Sono davvero curiosa di saperlo! Se vi va lasciatemi un commento e una stellina.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e noi ci risentiamo con il prossimo aggiornamento :)
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We fell in love in Maranello
ChickLitElizabeth Parker è un'aspirante manager appena arrivata alla scuderia Ferrari. Charles Leclerc è il pilota di Formula 1 più amato dai tifosi. Fin dal momento in cui si sono conosciuti il loro rapporto è sempre stato caratterizzato da alti e bassi...