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Oggi l'agenda di Leclerc prevede uno shooting per RayBan sulla costiera Amalfitana. Ovviamente sono costretta ad andare con lui per gestire tutte le sue relazioni con il brand. Il punto di ritrovo è la Scuderia, da lì partiremo con pullman e mini van messi a disposizione dalla Scuderia apposta per la trasferta. In teoria saremmo potuti partire con un jet privato, ma lo shooting è stato organizzato all'ultimo momento e non è stato possibile organizzarsi diversamente.
L'incontro è alle 6 del mattino in modo tale da arrivare in tempo per la luce migliore. Alle 6:30 è tutto pronto: le varie apparecchiature fotografiche e l'occorrente per trucco e parrucco sono già stati caricati e i collaboratori sono già ai loro posti.
Ma se c'è una cosa che ho imparato è che non importa quanta fatica fai per organizzare tutto al meglio o quante preghiere rivolgi al cielo affinché vada tutto secondo i piani, ci sarà sempre un pilota monegasco che rovinerà tutto.Leclerc non è ancora arrivato, nonostante i suoi tre quarti d'ora di ritardo. L'aspetto più snervante è che non risponde né alle mie chiamate né a quelle di Andrea, il suo preparatore sportivo. Leclerc è definitivamente non rintracciabile.
Affermare di essere disperata è un eufemismo. Arrivare tardi alla destinazione significa posticipare lo shooting e trovare un hotel che ospiti più di trenta persone per la notte, questo farà aumentare i costi e io verrò licenziata prima ancora di poter spiegare la situazione.
Sono ormai le sette quando faccio partire i collaboratori. Perlomeno avranno il tempo di montare e sistemare l'attrezzatura e forse riusciremo a minimizzare i danni anticipando qualcosina.
Provo a chiamare per l'ultima volta il pilota, ma ovviamente non sento altro che la voce metallica della segreteria. L'ultimo tentativo da compiere è quello di andare a trovarlo nell'hotel in cui alloggia.Se non lo troverò neanche lì, probabilmente farò meglio a scappare in Cambogia.
Fortunatamente l'albergo dista solo qualche minuto di auto, infatti, in breve tempo sono davanti alla porta della stanza del monegasco pronta a compiere un mezzo rapimento o ad essere denunciata per disturbo della quiete pubblica. Ovviamente so dove alloggia, dato che ho prenotato io.
Mi fiondo sulla porta e inizio a bussare con tutta la forza che ho in corpo.
"LECLERC ESCI IMMEDIATAMENTE DA QUELLA STANZA O GIURO CHE BUTTO GIU' LA PORTA A CALCI. SE MI FAI PERDERE IL LAVORO TI PROMETTO CHE-"
Ma non faccio in tempo a finire di pronunciare la frase perché un ragazzo che non ha niente a che fare con Charles appare di fronte a me con la faccia ancora assonnata.
"Oh cazzo." sussurro mentre vorrei solamente aprire un varco nel pavimento e sparire dalla faccia della terra.
"Scusami tanto, ho sbagliato camera..."
"No, è la stanza giusta. Charles è qui. Io sono Pierre, piacere." Mi porge una mano che io non accetto: ora non ho tempo per i convenevoli.
"Sì, so chi sei. Lavoro nel mondo della Formula 1 anche io. Posso entrare? Charles è in netto ritardo per uno shooting."
Pierre si sposta di lato, allungando il braccio e facendomi cenno di entrare.
Trovo Charles beatamente addormentato.
E' un dio greco anche quando dorme, specialmente con quei bicipiti in tensione che spuntano da sotto al cuscino."LECLERC! HAI UN CAZZO DI SHOOTING TE LO SEI DIMENTICATO?" A sentire le mie urla sobbalza. "HAI DIECI MINUTI PER SISTEMARTI E USCIRE DA QUESTA STANZA." Non appena finisco di urlare, chiude nuovamente gli occhi.
"Non mi farai perdere il lavoro, brutto stronzetto viziato." sussurro tra i denti prima di afferrare la caraffa d'acqua sul comodino e rovesciargliela addosso sotto lo sguardo divertito di Pierre.
"MERDA PARKER."
"Te lo meriti. Ora sbrigati. Ti aspetto qui fuori."Mentre esco sento Pierre che tra una risata ed un'altra dice a Charles: "Non sapevo che ti avessero rifilato una babysitter."
"Non una parola francesino." risponde Charles.Fortunatamente il monegasco rispetta i miei termini ed esattamente dieci minuti più tardi è all'ingresso del parcheggio.
Sto per aprire la mia auto quando Leclerc scoppia a ridere e dice: "Non penserai davvero che andremo lì con quel rottame?"
"Ehi! Quella è la mia Pandina!"
"Andiamo con la mia macchina: arriveremmo prima e non rischieremo di chiamare il carroattrezzi."
"Assolutamente no. La mia macchina andrà benissimo. E comunque è una valida punizione per qualcuno che ha pensato di andare a fare serata il giorno prima di uno shooting."
"Sono un adulto capace di gestirmi."
"Ah sì? E sentiamo, secondo quale criterio dovrei fidarmi di qualcuno che ha sicuramente bevuto e probabilmente ha dormito solo per due ore?"
"Ti posso assicurare che non ho bevuto alcolici e all'una ero già beatamente a letto. Ho fatto tardi perché ho dimenticato di impostare la sveglia."
Si allontana, poi dato che non lo sto seguendo si gira e mi chiede: "Che fai, rimani qui? Anche se non credo sarebbero molto d'accordo di questa scelta alla Scuderia."
Un po' scocciata dalla situazione, sbuffo e mi affretto a raggiungerlo. Quando schiaccia il pulsante sul telecomando e le portelle si aprono rivelando un vero gioiellino meccanico non posso trattenere la mia meraviglia.
"Wow..." dico a bassa voce. Charles mi lancia un sorrisetto e mi invita ad entrare.Appena dentro abbiamo la nostra prima vera conversazione del giorno:
"Farai un giro sulla Ferrari 812 di Charles Leclerc. Dovresti essere onorata."
"Tu dovresti farmi una statua solo per la pazienza che ho nei tuoi confronti."
"Se non fossi esistito, non saresti potuta diventare una manager."
"Magari lo sarei stata del tuo amico Pierre."
"Può anche darsi, ma in questo universo è andata così perciò mi dovrai necessariamente sopportare."
"Purtroppo. Ma tu e Pierre siete amici o..."
"Amici." Risponde secco. "Non ho nulla contro le persone omosessuali, ma personalmente preferisco le donne, e sicuramente non sceglierei Pierre come compagno. Voglio dire è un bravo ragazzo, ma a volte sa essere davvero un rompipalle professionista. Tipo ieri: era brillo e ha insistito per dormire con me perché aveva paura delle streghe. Ma ti pare?!" Strilla indignato.
Sono piacevolmente sorpresa nel sentirmi ridere di gusto ad una battuta del monegasco. Quando vuole sa essere simpatico.
"Quindi non è gay?" chiedo per capire se afferrato il discorso.
"Decisamente no." Poi, dopo qualche secondo di silenzio aggiunge: "Come mai?"
"Pura curiosità." Rispondo vaga. Sarebbe stata una grande perdita per il genere femminile.
Non so come mai, ma il resto del viaggio si basa sul mutismo selettivo e sulla mia lotta contro il sonno, che alla fine ha la meglio. Così mi addormento cullata dal movimento della macchina attutito dai sedili costosi.
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Ehi, ciao!
QUESTO CAPITOLO NON CONTIENE UNA CANZONE, QUINDI SE AVETE IDEE SU UNA "COLONNA SONORA" PER QUESTA PARTE DELLA STORIA SCRIVETELA PURE. Vi leggerò e la aggiungerò. Grazie ❤️
Eccomi di nuovo qui! So che ormai non ho più una data fissa per aggiornare, ma non sempre ho l'ispirazione per scrivere un nuovo capitolo e non vorrei che fosse banale o che non avesse molto senso con la trama generale che ho in mente per la storia. Scrivere un libro, seppur a livello base come accade molto spesso qui su Wattpad, è un grande sforzo non solo a livello creativo, ma anche a livello temporale. Occorre, infatti, molto tempo sia per la realizzazione del capitolo in sé sia per la revisione.
Quindi vi chiedo scusa, ma credo che la storia non avrà più un giorno prestabilito per la pubblicazione, poiché essa avverrà saltuariamente.
So che molti verranno scoraggiati da questa nuova realtà, ma allo stesso tempo so che ci sono alcuni di voi che continuano a leggere la mia storia anche in questa modalità. Ed è proprio a voi che riservo i miei ringraziamenti più grandi. ❤️Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e noi ci risentiamo con il prossimo aggiornamento :)
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We fell in love in Maranello
Chick-LitElizabeth Parker è un'aspirante manager appena arrivata alla scuderia Ferrari. Charles Leclerc è il pilota di Formula 1 più amato dai tifosi. Fin dal momento in cui si sono conosciuti il loro rapporto è sempre stato caratterizzato da alti e bassi...