5. Circolo di pazzi

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"Manu, ma perché non carica sto coso? S'è spento."

Manuel sbuffa, quando entra in soggiorno e vede sua madre davanti al pc che litiga con il filo. "Possibile che ogni volta che me vedi te serve qualcosa, mà?" le chiede, avvicinandosi a lei e prendendo l'alimentatore da terra. "Te sei scordata de mettere la spina, imbecille."

"Oh, piano con i termini. So' sempre tu madre" gli ricorda Anita, lasciandosi andare poi ad un sorriso quando lo schermo davanti a lei torna ad illuminarsi. "Ah, finalmente. Mo sì che si vede qualcosa, prima era tutto buio."

"Che stai a guardà?"

"Valentina, la planner cosa o come se chiama, m'ha mandato degli esempi di baby shower tra cui scegliere."

"No, mà. Ho sentito male?"

"Che?"

"Tu voi fa davero er baby shower? Io non ce vengo, to dico."

Anita si toglie gli occhiali e guarda suo figlio con aria confusa. "Ma perché devi fà così?"

"Perché è 'na trashata."

"No, è 'na festa."

"Pe scoprì se è maschio o femmina. Non me sembra così importante, eh."

"Guarda, visto come sei venuto su tu, a me lo sembra proprio" lo stuzzica Anita, beccandosi un'occhiataccia offesa da suo figlio. "Sarà na cosa bella, Manu. Dante vole invità la classe tua, io lo voglio dì pure a Nicola. Sarà una bella occasione pe' sta tutti insieme, no?"

Manuel sospira, lasciandosi cadere sulla sedia accanto a quella dove sta seduta sua madre e lanciando uno sguardo allo schermo del pc, dove ci sono foto dei vari allestimenti che stava valutando.

"Senti, Manu" riprende a parlare Anita, addolcendo il tono di voce. "Io non capisco perché te la stai vivendo così male questa gravidanza. Ho provato a chiedere anche a Simone e mi ha detto che sei preoccupato perché io e Dante non ti sembriamo qualcosa di stabile dopo tutto quello che è successo, ma... posso dire che non capisco? Sono passati mesi da quella cosa. Io e Dante abbiamo fatto pace, tu ed io siamo tornati a vivere qua, e quando Simone ha avuto quel momento di crisi, ci credevi così tanto in questa famiglia che sei andato a riprenderlo in Scozia. Cosa ti ha fatto cambiare idea così? All'improvviso?"

"Gnente, mà..."

"Eh, gnente. Io sono felice, Manu, lo capisci? Quella cosa... ha unito me e Dante ancora di più. Sappiamo gli errori che non dobbiamo fare più e ti giuro che ci sentiamo pronti a fare questo passo. Io me lo sento davvero che con Dante, Simone e... questo bambino, o bambina che sta per nascere, riusciremo ad essere quella famiglia che noi due non abbiamo mai avuto."

"Ce credi così tanto?" le chiede Manuel, con un filo di voce.

"Io credo che tu sia diventato un uomo meraviglioso in questi ultimi anni. E so che tu e Simone sarete dei fratelli perfetti, anche se ormai ve siete fatti un po' grandicelli. In questi anni ne avete passate tante tu e lui, eppure vi volete più bene di prima ed è proprio così che funziona una famiglia vera, o' sai?"

Manuel vorrebbe scavarsi una fossa in questo punto esatto e seppellirsi, mentre sente sua madre parlare di lui e Simone in questi termini.

Tra un po' di mesi verrà al mondo un bambino o una bambina che vorrà e dovrà contare per sempre su di loro. Non può permettersi che accada di nuovo qualcosa di non fraterno tra lui e Simone, perché se la prima volta sono riusciti a superarlo e ad andare avanti, questa rovinerebbe questa bella famiglia che sua madre e Dante stanno cercando, con tanto impegno, di costruire giorno dopo giorno.

Anche per il bene del piccolo o della piccola che sta per nascere.

Soprattutto per lui o per lei.

"Famme vede n'po" sospira Manuel, facendosi più vicino al pc per osservare meglio le varie fotografie che ritraggono i gender reveal. "Sta roba del palloncino non è male, ma io sceglierei questo."

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