𝟕 - 𝐋𝐔𝐈 𝐄̀ 𝐇𝐀𝐃𝐄𝐒 𝐁𝐋𝐀𝐍𝐂𝐇𝐀𝐑𝐃

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se ci sono errori o ripetizioni, perdonatemi. Volevo aggiornare 🫶🏼🥹

Mentre sfogliavo le pagine di Anna Karenina, mi resi conto che non le stavo affatto leggendo, avevo girato pagina almeno dieci volte senza nemmeno prestare attenzione a ciò che vi era scritto su di esse

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Mentre sfogliavo le pagine di Anna Karenina, mi resi conto che non le stavo affatto leggendo, avevo girato pagina almeno dieci volte senza nemmeno prestare attenzione a ciò che vi era scritto su di esse.

I discorsi logorroici di Juliannah e Talya, il fumo della canna di Klay e i leggeri sorrisi che mi rivolgeva Scott mi stavano confondendo, tanto quanto il pensiero dello sguardo di Hades quel lunedì. Il piccolo sorrisetto odioso che mi aveva rivolto aveva suscitato una reazione in me, e quando avevo capito che era lui il ragazzo con cui avevo litigato fuori al supermercato, avevo compreso il motivo per il quale trovavo i suoi occhi chiari così familiari.

Il suo modo di fissarmi era così attento che temevo avesse capito qualcosa su di me. Mi ero accorta di come il suo evidente pomo d'Adamo aveva fatto su e giù velocemente quando mi ero spostata i capelli sulla spalla, dando campo libero al suo sguardo per atterrare sul mio collo. Non so cosa stava pensando in quel momento, ma dal suo modo di guardarmi, sembrava stesse per avvicinarsi e iniziare a lasciare dei baci umidi e caldi sulla mia pelle.

Chiusi immediatamente il libro, lasciando il mio indice tra le pagine, come per lasciare il segno.

Però continuai a pensare a lui, alle sue labbra piene e carnose, a come le sue spalle erano larghe e il suo corpo possente e vistoso. I suoi capelli sistemati e i suoi tatuaggi evidenti. Il desiderio di riuscire a vederli tutti, di studiarli e di capirne il significato, passò indisturbato per la mia mente. Semplice curiosità, nulla di più e nulla di meno.

Mentre tornai al ricordo di come aveva messo le mani nelle sue tasche fluentemente, le mie gambe distese e scoperte a causa della gonna nera si strinsero l'una contro l'altra, mi sistemai meglio con la schiena poggiata al tronco dell'albero e lasciai il mio libro sul prato verde. Ma quando ricordai il suo sguardo e un calore abbastanza estraneo si espanse per il mio basso ventre, capii che era tutto troppo e smisi immediatamente di pensare, come se avessi spento i ricordi.

Non sapevo a che punto della conversazione erano, ma dovevo distrarmi, trovare qualcosa più interessante da fare, piuttosto che immaginare Hades Blanchard.

Mi leccai velocemente le labbra e lasciai perdere i miei pensieri, cercando di ascoltare le loro voci.

«Ci sarai anche tu?», domandò Julia a Talya, che annuì annoiata.

La mora sbuffò. «Ci saranno anche quel coglione di Dasom con i suoi amici. Mi chiedo se il locale resterà chiuso...» Aggrottò le sopracciglia in segno di curiosità, mentre abboccava un chicco d'uva, preso poco prima dalla ciotola posata sul prato.

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