Parte 10

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Alle 7:30 mi sveglio. Oggi non ho voglia di fare nulla. Mi sciacquo il viso, attacco i capelli, infilo i jeans, una maglia nera e le all stars bianche. Esco di casa quasi correndo perché, come al solito, sono in ritardo per il pullman. Cazzo, proprio l'ultimo giorno di scuola!? Fortunatamente arrivo alla fermata dell'autobus in tempo e mi siedo sulla panchina, mi infilo le cuffie nelle orecchie e mi lascio cullare dalle dolci note della musica della playlist.
Passano due canzoni e mi sento toccare una spalla, prima di girarmi faccio un grosso respiro. Con la fortuna che mi ritrovo, potrebbe essere di nuovo Mirko, o peggio, Cristian. Mi volto e vedo un sorriso familiare.
"Federico." lo saluto quasi bruscamente.
"Capisco che è mattina, ma un accenno di sorriso potresti farmelo ah."
"Si, scusa. È solo che sono molto assonnata. Stanotte non ho dormito molto."
"Come mai?"
"No, niente. Perché..." mentre cerco di inventare una bugia sul perché sono così gelida, sento il clacson del bus.
Corro dentro il pullman e cerco uno dei posti più solitari. Mi ri-infilo le cuffie e metto "See you again". Canzone azzeccatissima alla situazione, infatti presto vedo emergere dall'inizio del bus Federico. Si avvicina a grandi passi e si siede quasi a peso morto sul sedile accanto al mio.
"Allora... Mi stavi dicendo perché sei così stronza con me." il suo viso è un misto di agitazione, frustrazione e tristezza. Ha due occhi stanchi, solo ora noto le occhiaie che gli solcano il viso ancora giovane e la ruga d'espressione prematura tra le sopracciglia. È un ragazzo stupendo, ha due occhioni da cerbiatto che rispecchiano le sue emozioni, un sorriso smagliante ma che ultimamente sembra più forzato, più finto. Forse è nella mia stessa situazione, forse anche lui è arrivato a sorridere per gentilezza e per educazione.
"È stato un periodo un pò così... Hai presente quando hai fame ma non c'è un cazzo nel frigo? O quando hai voglia di fumare ma non hai sigarette e non ci sono tabacchini aperti? Hai presente quando stai per finire un puzzle difficilissimo, ma ti rendi conto che ti manca un tassello? Ecco, in questi giorni la mia vita è così... Sento solo mancanze che sono incolmabili con altre presenze. Perché quando hai fame, non ti accontenti di un pò d'acqua, quando hai voglia di una sigaretta, non ti accontenti di un lecca lecca, quando hai bisogno di quel tassello per finire il puzzle, non puoi cercarne un altro. So di essere fottutamente fredda e stronza, non sei l'unico che me l'ha detto e probabilmente non lo sarai mai. Ma io sono così. Sono lunatica: un giorno ti amo, un giorno ti odio. Ho cambiato troppe volte per le persone... Sono stanca di adeguarmi alle situazioni, sono stanca di adeguarmi alle persone. So che quello che sto dicendo non ha alcun senso per te. Ma quello che sto passando io in questo periodo, non lo auguro a nessuno." forse parlo troppo velocemente, oppure dico cose troppo forti, perché Federico cerca di fermare l'uscita di fiumi lacrime. Non riesce nel suo intento e scoppia a piangere, mi abbraccia e senza volere cominciamo a cullarci e a coccolarci. Ad un certo punto lui si stacca dal mio abbraccio.
"Oggi non andiamo a scuola. Tanto è l'ultimo giorno, non ci andrà quasi nessuno. Oggi la passiamo noi due, come ai vecchi tempi." mi annuncia con un'aria molto autoritaria.
"Va bene. Dove andiamo?"
"Intanto scendiamo alla prossima fermata, poi si vedrà."

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