12.

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Non potevo starmene lì sdraiata a farmi coccolare. Dovevo prendere una decisione.
Rischiare o allontanarmi?
Forse per il momento era meglio non abituarsi al calore delle sue braccia..
Mi alzai e raccolsi la mia roba che era ancora umida.
L'indossai e lo salutai.
La mia mano scivolò lungo il suo brsccio e intoppò in qualcosa. Era un bracciale.
Da quando lo aveva? Perchè non lo notai prima? Ero cieca?
Lo guardai meglio e c'era una scritta.
'Ludovica'.
Chi era? Da dove era sbucata?
Lui si accorse che stavo osservando il bracciale, lo prese tra le mani e lo fissò "è una mia amica di vecchia data e abbiamo voluto fare i braccialetti" disse quasi tremando "lo puoi buttare, a me non importa molto" continuò porgendomi l'oggetto.

"No, lo puoi tenere. Noi non stiamo insieme e puoi fare tutto quello che vuoi" risposi in fretta e uscii con le lacrime agli occhi.

Stavo male e decisi di andare da Chiara e raccontarle tutto, lei dice sempre qualcosa che riesce a farmi tornare il sorriso.

Bussai alla porta e mi aprì la madre, una signora davvero gentile.
"Chiara è in camera sua, sali" sorrise e mi indico la strada che ormai sapevo a memoria.
Ringraziai ed andai da lei.
Era con Tommaso, ma in quel momento non mi importava. Mi sedetti accanto a lei e scoppiai a piangere.

"Elena! Che hai?"Mise la sua mano sulla mia spalla e mi guardò spaventata.
Feci un gran respiro e sintetizzai la situazione senza entrare nei dettagli.

"Tiziano" balbettai "ci siamo baciati più volte e non erano semplici baci, ma ogni volta si allontana da me fingendo che non è successo nulla. Dice che mi vuole, ma non vuole storie serie. Inoltre ho visto un bracciale che aveva al polso, c'era scritto 'Ludovica', mi aspettavo tutto tranne che fosse fidanzato, ora non so come comportarmi.."

"Elena, Tiziano non è fidanzato. Lui non ha mai avuto storie serie" s'intromise Tommaso.
Io rimasi perplessa e con un'espressione interrogativa. Ma non dissi nulla.
Allora chi era questa Ludovica? Stava dicendo la verità? Sono solo amici?
Avevo le idee davvero confuse.

"Beh, ecco, è una sua amica"il mio cuore ricominciò a battere e sorrisi, ero contenta.
"Con cui si diverte, si conoscono da diversi anni e i genitori di lei sanno che sono fidanzati, così possono dormire nella stessa stanza. Lui va spesso a casa sua, e qualche volta anche lei viene qua. Anzi, dovrebbe arrivare proprio domani." riprese.

Il mio cuore perse almeno dieci battiti.
Rimasi in silenso.
Lui aveva un'amica di letto. Hanno condiviso il letto sul quale sono stata io fino a qualche minuto fa.
Che schifo.
Mi fa veramente schifo.
Il letto, lui, io.
Mi mancò quasi l'aria.
Avevo bisogno urgentemente di una doccia e di molto sapone.
Senza salutare scappai e rientrai a casa.
Una doccia, non desideravo altro.
Senza neanche spogliarmi mi infilai sotto l'acqua che mi scorreva sul viso confondendosi con le lacrime.

Ai miei occhi appariva così diverso. Sarei dovuta stare con i piedi di piombo.
Non avrei dovuto cedere così facilmente.
Quasi provavo disgusto anche verso me stessa.
Dovevo allontanarmi da lui.
Dalle sue braccia calde e accoglienti.
Dal suo respiro confortante.
Lontana dai suoi occhi profondi e magnetici. Dalle sue labbra dolci e delicate. Dal suo profumo e dalle sue mani che non riuscivo a togliermi di dosso.
Elena, basta!
Devi allontanarti. Dimenticarlo. Sop. Devi metterci una croce. Non devi ricordare quanto stavi bene con lui.

Era difficile, molto difficile. E faticoso.
Era un pò come tagliarsi a metà e buttarne una nell'immondizia.
Ma dovevo farcela.

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Il giorno dopo feci una passeggiata mattutina e chi avrei dovuto incontrare?
Lui e la sua desiderata amica.
Aveva la sua mano poggiata sulla sua spalla e sorrideva. E come sorrideva!

Io non sarei mai riuscita a renderlo così felice.

Si accorse della mia presenza e mi guardò, ma io mi voltai e cambiai strada.
Ci mancava solo che me la presentasse.

E da qui fu un continuo evitarsi.
Io evitavo lui e lui evitava me.
La differenza è che io ci soffrivo.
Lui era più felice in quanto era libero di farsene quante ne voleva. Sempre se non gli fosse importato di tradire la sua amica di letto.

Ognuno per la propria strada.
Peccato che la mia era piena di buche senza di lui.

Desiderio di averti mio || OriginaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora