Capitolo 27

200 31 2
                                    

Nathaniel sospirò pesantemente mentre si apprestava ad aprire la porta di casa. Non aveva minimamente voglia di suonare al locale quella sera, visto anche che Patrix era bloccato a casa con la febbre e si sarebbe dovuto esibire da solo, ma Albert l'aveva pressato così tanto che alla fine era stato costretto a dirgli di si solo che aveva detto all'uomo che non avrebbe suonato il violino ma il pianoforte. Era stanco morto per via delle prove che erano andate avanti per tutta la mattinata e parte del pomeriggio e suonare ancora il violino lo avrebbe fatto semplicemente impazzire.

Il ragazzo fece per fare tre giri e mezzo di chiave, considerando che era rimasto nuovamente da solo e la macchina dei suoi genitori non era presente segno che non erano ancora tornati, ma la chiave fece solo mezzo giro prima di aprire la porta. Nathaniel sgranò gli occhi anche perché si ricordava perfettamente di aver chiuso per bene la porta quella mattina stessa prima di uscire quindi chi diavolo era entrato in casa?

Il moro strinse con forza la custodia del suo violino prima di mettere il piede dentro casa e guardarsi intorno pronto ad individuare chiunque si fosse intrufolato senza permesso e si chiuse la porta alle spalle senza nemmeno voltarsi in modo da avere la perfetta visuale di quello che era l'ingresso e di conseguenza anche il soggiorno della casa stessa. Avvertì distrattamente dei rumori provenire dalla cucina e con passo quatto si avviò verso la sala pronto a beccare il ladro ma si bloccò di colpo quando la persona che stava frugando nel loro frigorifero si voltò verso la porta e Nathaniel incrociò i suoi stessi occhi azzurri.

-ma cosa...-

-Nath?- domandò invece Darcy togliendosi la ciambellina dalla bocca e osservando quello che a tutti gli effetti doveva essere il suo fratellino che però gli sembrava un completo estraneo.

-Darcy?- chiese a sua volta Nathaniel osservando quello che senza alcun dubbio era il fratello maggiore -che ci fai qui?-

-da quando hai i capelli neri?- chiese invece Darcy osservando attentamente il fratello minore cercando anche qualche altro cambiamento.

-da quando non voglio che la gente faccia battutine sui miei capelli e il mio quoziente intellettivo- sbottò Nathaniel -che cazzo ci fai qui?-

-mi sono laureato tre giorni fa- spiegò il maggiore -credevo che mamma e papà te lo avessero detto-

-ah- sussurrò Nathaniel -mi hanno detto solo che venivano da te senza spiegarle la ragione. Ma non sei in anticipo con la tabella di marcia?-

-si ma l'ho fatto a posta. Volevo laurearmi velocemente per trovare lavoro e mamma e papà mi hanno detto di appoggiarmi qui nel mentre che cerco- continuò a spiegare Darcy parecchio confuso dal fatto che il fratello non sapesse della sua laurea -mi hanno detto che non volevi venire alla mia laurea-

-non lo sapevo Darcy, semplicemente i nostri genitori ormai non mi dicono niente se non che partono per venirti a trovare dal nulla-

-sei stato il primo a non voler venire con loro anni fa-

-perché ero infuriato con te e lo sono ancora ora che mi ci fai pensare- sbottò Nathaniel.

-non si siamo più visti per anni ed eri tu quello che non voleva separarsi all'inizio-

-ma ho accettato la cosa perché pensavo che saresti tornato almeno per le vacanze e invece no te ne esci con un "sono troppe ore di viaggio". Sai che cosa hai combinato con quella frase? Mi hai distrutto Darcy. Mamma e papà hanno deciso che dovevamo avvicinarci a te quindi ho perso tutti i miei amici e ho dovuto iniziare il liceo in una nuova città dove non conoscevo nessuno ma sotto sotto pensavo che ti saresti almeno fatto vivo più spesso cosa che non hai fatto-

-mamma e papà venivano sempre perché dovevo essere io quello che tornava? E poi non ho chiesto io di avvicinarsi-

-non lo avrai fatto a parole ma indirettamente si-

-potevi venire anche tu a trovarmi sai?-

-non volevo perché eri stato tu quello che aveva detto che sarebbe tornato Darcy e poi i nostri genitori hanno deciso di andare sempre quando io avevo altro da fare- ringhiò Nathaniel.

-si come no...venivano nei fine settimana- gli fece notare Darcy -non inventare scuse-

-si da il caso che sono un fottuto violinista Darcy e sono in un'orchestra che quasi sempre ha concerti nel fine settimana. Lo sai che i nostri genitori non sono mai venuti a un mio fottutissimo concerto perché dovevano venire a trovarti?- sbottò Nathaniel. Era come se rivedere il fratello avesse scoperchiato il vaso nel quale aveva nascosto parte della sua rabbia, rabbia che in quel momento stava riversando contro il maggiore.

-ehi non è colpa mia, loro venivano a trovarmi anche quando non volevo!- sussurrò Darcy che non riusciva a capire cosa diavolo doveva fare perché il suo fratellino sembrava letteralmente una bomba ad orologeria.

-anche se fosse loro mi hanno ignorato per anni, mi hanno criticato per anni e non...- la voce di Nathaniel si bloccò.

-Nath ehi adesso ci sono e ti prometto che...-

-mi prometti? MI PROMETTI? So come va a finire con le tue cazzo di promesse Darcy, non le hai mai mantenute e non lo farai adesso. Avevi davvero così tanta fretta di laurearti? Tornatene in quel collegio del cazzo e restaci a vita!-

-NATHENIEL!- il moro si voltò giusto in tempo per notare che i loro genitori erano presumibilmente tornati a casa -non osare parlare a tuo fratello in questo modo! Lui diversamente da te si è laureato con il massimo dei voti e prima del tempo. Tu cosa fai? Suoni e basta per non parlare del fatto che non hai nemmeno scelto di continuare gli studi. Se continui così questa sera non mangi- disse Mia furiosa e Darcy guardò con un sopracciglio alzato la madre: li stava davvero paragonando? Non lo avevano mai fatto quando erano più piccoli quindi perché iniziare proprio in quel momento?

-come al solito sono sempre quello che viene rimproverato senza ragione. Vaffanculo a tutti e tre- sbottò Nathaniel salendo velocemente in camera sua per lasciare il violino e uscire nuovamente di casa sbattendo la porta.

-tuo fratello è diventato un teppista- sbottò Mia guardando verso Darcy che non era certo di essere totalmente d'accordo con le parole della madre -puoi seguirlo e controllare che non faccia danni?-

-va bene- sussurrò Darcy annuendo.

Violin SymphonyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora