Caro Jimin,
È passata una settimana da quando ho avuto il dubbio che qualcuno mi avesse scoperto imbucare una lettera nel tuo armadietto.
A questo punto è lecito pensare che tu le abbia lette tutte.
Da quanto tempo sai chi sono? Per quanto tempo hai fatto finta di non sapere nulla? Perchè? Quando hai scoperto chi fosse il mittente perchè... perchè non hai detto niente? Perchè non mi hai fermato? Ti divertiva vedermi rendermi ridicolo?
O forse... no, impossibile. Siamo due mondi opposti, non credo tu sappia nulla di me se non quello che è sulla bocca di tutti. Se non mi sbaglio, credo sia arrivato il tuo turno di dare delle risposte. Mi merito una degna chiusura, non credi?
È vero. Il mittente di queste lettere sono io. Min Yoongi, lo zimbello della scuola. Non so cosa ti è stato detto sul mio conto, ma vorrei essere io a raccontarti la mia storia. La mia verità.
Tre anni fa sono stato vittima di bullismo dall'intera classe del mio anno. Mi hanno pedinato e scoperto che frequentavo un ragazzo di un altro istituto. Avevamo la stessa età. Scoprirono il suo nome e il suo indirizzo e lo minacciarono per giorni e giorni, lo avrebbero lasciato in pace solo se mi avesse lasciato e scritto un post anonimo sul blog degli studenti usando un falso ID. Mi lasciò all'improvviso inventandosi una scusa. Due giorni dopo comparve il post. Tutta la scuola venne a sapere della mia omosessualità senza che io potessi aver un qualche controllo sulla questione, men che meno prepararmi alle conseguenze che quelle parole avrebbero avuto. Da allora, la mia vita è stata resa un inferno a tal punto che la mia famiglia mi ritirò da scuola. Furono giorni bui, non avevo più amici. Solo nemici. Ovunque andassi.
Quell'estate venni a sapere che il ragazzo con cui mi frequentavo si era tolto la vita per colpa delle minacce ricevute e il senso di colpa per quello che era stato costretto a fare. Prima di andarsene lasciò una lettera: raccontava cosa era successo, diceva che era dispiaciuto per come le cose erano andate tra noi. Ma il peso del senso di colpa per avermi rovinato la vita per mano sua era insopportabile. Si dava del debole perchè aveva ceduto alle minaccie e aveva fatto quello che gli dicevano di fare nella speranza che tutto finisse e potesse tornare alla normalità, quando invece doveva denunciare e chiedere aiuto. Mi chiedeva di perdonarlo, ma io non l'ho mai odiato per ciò che era successo. Le mani sporche non erano le sue, ma di chi ha iniziato questo giorno crudele.
Ero distrutto. La mia famiglia non ha mai completamente accettato il mio essere gay, ma rimanevo pur sempre il loro unico figlio e fecero di tutto per aiutarmi, non volevano perdermi come quella famiglia aveva perso il loro di figlio. Persi l'anno seguente di scuola perché lo passai in un istituto psichiatrico a causa della depressione e del disturbo d'ansia. Avevo incubi tutte le notti. Mi trasferii poi in questa scuola ma qualcosa del mio passato mi ha seguito anche qui. Sono additato come quello strambo per via del ricovero. Con il tempo, poi, volevo sentirmi libero e decisi di fare coming out. Ero terrorizzato all'idea che si ripetesse tutto daccapo ma nessuno disse nulla. Ero già abbastanza strano dall'inizio, che fossi gay non cambiava di tanto la loro visione di me.
Ho sempre tenuto un basso profilo per evitare problemi. Fino a che mi sono imbattuto in te. Sapevo che espormi sarebbe stato un problema per entrambi. Tu sei un atleta promettente, il ragazzo più popolare della scuola e per di più fidanzato con una ragazza. L'essere attratto da te è la ricetta perfetta per un fallimento assicurato.
Purtroppo non si può decidere di chi innamorarsi. Ho provato a toglierti dalla mia testa ma da quando hai preso le mie difese in quella discussione con altri ragazzi del mio anno, all'inizio dell'anno scolastico, ho visto quanto eri diverso da tutti gli altri. Da quel momento ogni interazione mi faceva innamorare sempre di più di te. Sapevo che stavo giocando con il fuoco, ma ormai era troppo tardi.
Mi dispiace averti arrecato disturbo e infastidito con le mie lettere. Sono stato un idiota. Non smetterò mai di incolparmi per aver complicato le cose quando mi ero ripromesso di non cadere in situazioni simili. A quanto pare è uno dei tanti difetti che ho.
Non mi scuserò per essere un ragazzo che prova dei sentimenti per una persona del suo stesso sesso. Non credo ci sia nulla di male nell'amare una persona indipendentemente dal loro orientamento o identità sessuale.
Vorrei fosse chiaro che non scrivo tutto questo per fare la vittima o fare leva su sentimenti di pietà. Volevo raccontarti la mia storia perché sono stufo di storie inventate e opinioni campate per aria.
Ti ho raccontato la mia storia perché credo tu sia in grado di decidere da solo a cosa credere e scegliere di conseguenza le persone di cui circondarti.
Non ti sto chiedendo di accettarmi, né di ricambiare i miei sentimenti.
Ti chiedo solo di non odiarmi per ciò che sono e per le scelte che ho fatto.
Se invece il disprezzo nei miei confronti è tale, la mia ultima richiesta è quella di astenerti dallo scrivere parole d'odio nei miei confronti e togliermi la parola.
Il silenzio è una punizione ben peggiore che parole al vetriolo.
Me ne farò una ragione.
Sappi solo che il mio amore per te rimarrà un ricordo che non dimenticherò mai.
Tuo,
Yoongi
![](https://img.wattpad.com/cover/355667209-288-k247863.jpg)
STAI LEGGENDO
Locker 013 || Yoonmin
Fanfiction"Hyung-nim" E' con questo appellativo che iniziano le lettere anonime recapitate nell'armadietto del giocatore di punta della squadra di basket, nonché ragazzo più popolare della scuola. Inizialmente scambiate per semplici biglietti da parte di un g...