Undici ore alla fine - Matteo

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Matteo si svegliò molto tempo dopo la caduta. Si trovava su un pavimento di marmo, e non riusciva a capire come fosse riuscito a sopravvivere senza essersi fatto niente. Mica era accanto a lui e fissava il vuoto.

-Ah, finalmente ti sei svegliato. - disse senza spostare lo sguardo dal muro.
Matteo non rispose.
-Sai, io sono stufa di tutto questo. - disse Mica - Sono stanca di stare qua con te, essere un pupazzetto con cui uno psicopatico può fare di tutto, risolvendo enigmi e indovinelli senza senso. Sono stati la mia passione fin da quando ero piccola. Indovinelli su indovinelli. Ma ora che sono costretta risolverli, mi viene da odiarli. -
-E' normale, - disse Matteo - quando usciremo da qui ti piaceranno di nuovo. -
-Non usciremo da qui. - disse Mica. -Anche se troveranno l'Assassino Delle Ventiquattro Ore, lui dirà dove siamo rinchiusi? Certamente no. -
-Perché dici questo?! - esclamò Matteo - Almeno prova a essere positiva. -
-Forse hai ragione, - rispose lei - ma fatto sta che se rimarremmo qui a risolvere enigmi finiremo con una pallottola in testa. -
Si alzò di scattò e si avvicinò alla parete.

-Cosa vuoi fare?!- urlò Matteo.
Mica non rispose, si sfilò la scarpa e cominciò a colpire ripetutamente il muro.
-Non abbatterai la parete con una scarpa. - disse il ragazzo.

La ragazza si allontanò dal muro e ci si fiondò con tutta la sua forza. Creò un buco nella parete, scomparendo nel nulla.
-Ma come...? - disse Matteo.
Si affacciò al buco creato da Mica; al di là del muro c'era un'altra stanza, con una porta aperta che dava su un giardino fiorito.
Mica era seduta a guardare il prato.

Matteo sorrise e si avvicinò alla ragazza.
Aveva in mano i loro due cellulari.
-La parete era in di cartone o qualcosa del genere. - disse la ragazza. -Però sembrava veramente un muro. L'Assassino Delle Ventiquattro Ore voleva dare veramente una chance ai suoi prigionieri; in questa stanza ho trovato pure i nostri telefoni. -

Matteo prese il suo telefono e scrollò i suoi contatti.
Poi si fermò su uno, quello di suo fratello.
-Ciao Valeriano! Sono Matte', come stai? Tanto che non ci vediamo eh? -

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