Venti ore prima della fine- Matteo

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-Facci uscire! - era da un'ora che i due cercavano il nuovo indizio senza successo.
Matteo aveva passato gli ultimi minuti a sbraitare contro la telecamera facendo ripetutamente il dito medio.
-Ti stai comportando da ragazzino, - disse Mica - mentre io fatico a cercare un nuovo bigliettino tu fai gestacci al nostro carnefice; ci farai uccidere prima del previsto. -
Matteo lanciò un ultimo sguardo di sfida alla telecamere e tornò ad aiutare la ragazza.
-Ho controllato nelle manette e non c'era; neanche nella bocca dell'orso. L'unica cosa strana che ho notato e che su quella parete ci sono delle strane scritte. -
Mica indicò la parete a fianco a loro.
-Però non credo sia stato lui a scrivere queste frasi - continuò la ragazza.
Effettivamente erano delle frasi stupide, che avrebbe scritto al massimo un ragazzino di quattordici anni: Oreste mio eroe, Roma schifo, superman! Orazio sei il mio eroe!
-Io e te la pensiamo in modo diverso, - disse Matteo - secondo me sono queste frasi l'indizio. -
Mica sospirò: - non credo Matteo-

Il ragazzo nel mentre cominciò ad analizzare le frasi.

-Secondo me c'è un modo per leggere quello che c'è scritto veramente, quello che l'assassino vuole che scopriamo. -
-Matteo... potrebbe non essere niente... Anche se fosse veramente come dici tu, l'Assassino Delle Ventiquattro Ore ha già rapito e ucciso altre persone, com'è possibile che nessuna di queste abbia risolto tutti gli enigmi che forse scopriremo? Ci ucciderà lo stesso... -
Il ragazzo si incupì.
-Anche se rimarremo qui con le mani in mano succederà lo stesso. -

I due rimasero lì a fissare le frasi.
-Forse se mettiamo insieme le lettere con cui inizia ogni frase verrà fuori il nuovo indizio... - disse Matteo.

Mica cominciò a lavorare nella sua mente:

Oreste schifo... O... Roma schifo...R...Superman!...S...Orazio sei il mio eroe!... O

O-R-S-O.

Orso.

-Orso. - disse Mica. - Il prossimo indizio è orso. -

Matteo si voltò verso la testa dell'animale impagliato.
Si avvicinò e guardò l'orso negli occhi: erano vuoti e vitrei.
Poi afferrò il collo della bestia e lo tirò verso il basso.
Di fianco a loro si aprì un piccolo cunicolo.
-Figo... - sussurrò Mica.

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