4 || Do ut Des

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Dopo una bellissima serata passata insieme a casa di Beppe, i due erano accoccolati sotto le lenzuola, sfiniti ma felici.

Beppe alzò gli occhi per vedere la sua bellissima compagna accendersi una sigaretta, nonostante le avesse detto che odiava l'odore del fumo. La guardò con aria rimproverante e lei si tolse la sigaretta di bocca. "Posso..?" Disse con un sorrisetto ironico. "Vabbuò"

"Comunque...parlando di musica"
"Mhm"
"Giulia vorrebbe andare in studio per incidere il suo pezzo, dovresti darle un permesso..."
Sofia cambiò faccia da rilassata a infastidita.  Come poteva parlare di lavoro in un momento simile?? "Ma che palle, tu parli sempre di lavoro.."
"È molto importante per lei" disse lui, senza desistere.

...
"Beh, io saprei come sdebitarmi...." Disse lui ad un certo punto,  mettendosi sopra di lei, senza interrompere il contatto visivo.
Lei mise la sigaretta da una parte e gli fece un sorrisetto mentre lui si metteva comodo su di lei.
Poi fece un tiro e disse:" Guarda che non è un do ut des.." sputandogli il fumo in faccia.

"E allora io so e basta" disse lui piegandosi su di lei, baciandole il petto e scendendo sempre più giù, fino ad arrivare in un punto dolente della donna.
Sofia non oppose resistenza e lo lasciò fare, sorridendo, facendo ancora un tiro prima di sentire quello che Beppe le stava facendo.
______
"Pensi di convincermi così?" Disse lei una volta che Beppe ebbe finito con lei.
"Beh...si"Rispose lui, onestamente.

Sofia si girò verso di lui, alzando il sopracciglio.
"Ma si può sapere perché sei così?? L'ultima volta che te lo ho chiesto mi sono beccato un ceffone...ma ti prego, lo sai che con me puoi parlare, sono qua per questo."

Sofia sospirò un secondo.."Vedi, non è facile per me..."
Sofia si mise a fissare il soffitto, prendendo un bel respiro e cercando di capire come esprimersi.
"Tanti anni fa....avevo una sorella, si chiamava Elena. Me la hanno praticamente ammazzata davanti dei ragazzini mentre eravamo andate a correre..." disse, sentendo che gli occhi cominciavano a bruciare.
Beppe la guardò incredulo...mettendole una mano sul braccio e avvicinandosi a lei.
"Perché hai scelto questo lavoro allora?" Le chiese lui.
Sofia si mise più comoda sul cuscino. "Pensavo che punire che aveva commesso un crimine mi avrebbe fatto stare meglio..."
Disse lei seria, per poi cambiare la sua espressione in un sorriso.
"...però poi mi sono ritrovata in un carcere pieno di ragazzini che all'inizio odiavo...ed è arrivato l'orsacchiotto più buono del mondo e mi ha fatto cambiare idea..." disse lei girandosi verso di lui e dandogli un lieve bacio sul naso.

Lui in tutta risposta la prese per i fianchi da sotto le coperte e iniziò a farle un solletico, facendola agitare come una matta.
"Ma sei pazzo, ho la sigaretta." Disse lei irritata ma allo stesso tempo divertita. Lui era sopra di lei quindi ne approfittò per prendergliela di mano e spegnerla, poggiando poi il mozzicone suo comodino. "Infatti mi sembra un ottimo momento per spegnerla" disse lui dandole un lieve bacio sulle labbra.

"Comunque." Disse lui sospirando e rimanendosi vicino a lei.
"Mi dispiace per tua sorella, ma trasformare la tristezza in rabbia non è mai la soluzione." Disse lui guardandola negli occhi. "Mi stai parlando come se fossi uno dei ragazzi dell'IPM"
"No era per dire, sai che mi piace dispensare consigli così, modi lezione di vita..." disse lui con il solito tono ironico mentre Sofia gli saltò addosso ridendo e baciandolo.

Mare Fuori || Beppe e Sofia|| Gli opposti che si attraggonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora