29. Angelo caduto?

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YOONGI'S POV

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YOONGI'S POV

Non appena mi vede spalanca gli occhi, cercando di richiudere velocemente la porta se non fosse per la mia mano che la spinge, aprendola del tutto. Trema leggermente, provando a mascherare la paura prendendo un coltello, minacciandomi.

<<A-Allontanati- vattene!>> mi sposto rapidamente quando spara un colpo, ritrovandomi davanti a lui. <<È angelica->>

<<E allora?>> prendo di scatto l'arma, disintegrandola <<Non riuscirai a ferirmi con queste stupide armi, non mi fanno nulla>> gli afferro il viso con una mano. <<Chi ti ha mandato?>

<<Cosa? Nessuno>> borbotta e prova ad allontanarsi, fallendo a causa della mia presa stretta.

<<Davvero?>> sorrido leggermente. <<Non ci credi nemmeno tu, quindi fai meglio a parlare- o invece di renderlo veloce, ti farò soffrire, molto>>

<<Meriti di morire>>

<<Park e Yeojun no>> nemmeno Suga.

<<Se sono vicino a te sì, lo sai che ho ragione>>

<<Soomin? Sei andato a cercarla? Ti ha aiutato lei?>>

<<Non avrei dovuto?>> ridacchia <<Non sai quante cose mi ha raccontato... non sapevo che i serafini conoscessero così tante cose su di te, cosa direbbero gli altri?>> con la mano mi stringe il polso, sperando di allontanarmi <<Scoprire che tra di qui sotto c'è sempre stato un->> inizia a tossire quando dopo aver afferrato il suo collo lo spingo sul pavimento, premendo il piede contro il suo petto.

<<Ti sfido a finire la frase>>

<<S-Se mi uccidi- ci saranno conseguenze>> mi tiene la caviglia. <<Min>> espira <<Non...>> deglutisce nervosamente. <<Dovresti calmarti>>

<<Non dirmi cosa fare>> dal cambiamento della voce riesco a riconoscere anche il cambiamento del mio corpo. Mi abbasso leggermente <<Credo che mi divertirò molto a vederti morire>>

<<C-Cosa->>

<<Oh... non tremare o piangere, mi farai solo godere di più>>

[...]

Seduto sul pavimento, con la schiena premuta contro il muro, fisso senza alcuna espressione sul viso il corpo massacrato, anch'esso per terra,
la pozza del suo sangue mi sporca le scarpe e i pantaloni. Sospiro pesantemente e avvicino le ginocchia al petto, abbracciandole mentre le ali mi circondano il corpo, proteggendomi da nulla in particolare. Chiudo gli occhi, mordendomi l'interno della guancia, ascoltando il silenzio. Provo a non rattristarmi e fortunatamente ci riesco.

<<Finalmente un po' di pace...>> sussurro.

Forse anche troppa...

<<Finiamola in fretta>> mi alzo, inciampando quasi sulla sua gamba. Svogliatamente apro un portale nella stanza e senza entrarci guardo la persona nell'ufficio, seduto su una sedia.

It's possible? [bts poly]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora