Avere un disturbo dissociativo dell'identità non è semplice, soprattutto per Min Yoongi, una figura rispettata dell'inferno.
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Non è l'inferno di Dante. È praticamente come la Terra. Con elettricità, mare, montagne, auto, scuole, lavori ecc...
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NAMJOON'S POV
<<Lo sai che mi piacevi?>> <<È- è stato brutto... vedere il come mi pugnalavi alle->>
Spalanco gli occhi, sedendomi di scatto sul letto, ansimo, spostando le coperte per riprendere fiato.
<<Nam?>> borbotta Jeongguk, strofinandosi gli occhi. <<Che succede? Torna a dormire...>> mi tocca la schiena.
<<Vado a prendere un po' d'aria>> mormora qualcosa, per poi voltarsi dall'altra parte e abbracciare il corpo di Taehyung. Mi alzo e dopo aver preso una vestaglia esco sulla terrazza, sedendomi su una poltrona. Chiudo gli occhi e alzo lo sguardo.
<<Joonie... se il mio unico amico... non-non mi lascerai mai, vero?>>
<<Cazzo>> Sospiro. <<Perché ora?>> sussurro.
<<Perché parli da solo?>> riconosco la voce di Hoseok. <<Come mai sveglio? Incubo o altro?>>
<<Potrei farti la stessa domanda>> apro gli occhi quando si siede di fronte a me. Non risponde, facendoci rimanere in silenzio per qualche minuto.
<<Ho scopato Min>> sbotta all'improvviso, facendomi rimanere ancora di più senza parole.
<<Cosa ci è successo?>>
<<Non dovresti preoccuparti di me, pensa a Jimin. Lui si preoccupa, troppo, di Suga- di Yoongi. Non pensi che... che provi qualcosa per->>
<<Non continuare quella frase>>
<<Non puoi ignorare la situazione, è ovvio che- okay, okay- non guardarmi così>> ridacchia e alza le mani. Ritorna serio, abbassandole. <<Perché lo odi così tanto?>>
<<Io->> distolgo lo sguardo <<Non lo odio...>>
<<E allora, perché?>>
<<Lo odiavo, odiavo che era sempre al centro dell'attenzione- aveva solo sette anni e tutti stavano con lui. Quando l'ho visto con il sangue di suo padre... ho pensato che- che se non ci fosse, avrei preso il suo posto, ed è stato così>> gioco con le dita, nervosamente. <<Ma guardami>> mi indico <<Sono un pessimo leader, un pessimo re e un pessimo ragazzo>>
<<Non lo sei>>
<<E allora perché andate tutti da lui?>> alzo leggermente la voce, alzandomi. Quando mi rendo conto che gli altri stanno ancora dormendo, provo a calmarmi. <<Anche questa volta, lui è il preferito...>>
<<Con tutto il rispetto- sai che ti amo?>> annuisco <<Beh, sei un idiota, e sei stato uno stronzo egoista>>
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