"Al mondo non esiste
nessuno come te
che mi guardi
con gli stessi occhi tristi"Mengoni
Dio, l'ho baciato.
Non riesco a crederci nemmeno io ma ho le sue labbra impresse sulle mie e il ricordo del suo calore mi vortica nella testa.
Mi era mancato tutto di lui ma i suoi baci... oh, quelli sono proprio su un altro livello.
Respiro con il naso mentre esco dal bagno e dietro di me lascio tutto quello che vorrei e che non posso avere. Voglio voltarmi, tornare da lui e baciarlo ancora una volta, all'infinito.
Ma non posso.
Quando torno al tavolo nessuno sembra aver dato troppo peso alla mia assenza e quella di Ale eccetto per una persona che studia ogni mio movimento... e non è Emma.
Mi siedo sotto lo sguardo indagatore di Ghali che non smette di fissarmi. Inclino leggermente la testa di lato, come per domandargli cosa vuole. Lui si volta subito e qualche secondo dopo prende posto anche Ale.
Guarda Emma, che gli domanda se è tutto apposto. Ale annuisce e poi si gira verso di me. I nostri occhi si incontrano e nelle sue iridi scure vedo il cuore battere a una velocità accellerata, che si sincronizza con il mio.
Ho cercato di resistere ma con lui perdo il controllo, in ogni senso della parola.
I primi piatti arrivano e iniziamo a mangiare mentre il chiacchericcio generale si trasforma in un unica conversazione e mi stupisco che, ancora una volta, il centro sono io.
«Marco, sei stato veramente fantastico ieri» mi comunica Amadeus, provocando l'assenso di tutti i cantante. Gli sorrido, ringraziandolo a voce bassa.
«Il tuo Medley era pazzesco! Anche se credo che avresti dovuto inserire un altra canzone...» aggiunge Angelina.
La guardo, interrogativo.
«Quale canzone?».
Lei mi sorride sorniona e per un secondo fa scivolare lo sguardo su Ale.
«Hola. Sarebbe stata perfetta!».In un secondo, mi volto verso di lui che mi sta già guardando. L'abbiamo scritta assieme, erano i nostri cuori che versavano inchiostro. Eravamo noi, in tutto e pertutto... ed è troppo personale per entrambi.
«Sarebbe durato troppo, però» ridacchio, scherzandoci sopra. Portarla avrebbe tirato fuori troppo.
«Ma allora quando te ne vai?» domanda Ghali. Aspetta un secondo... e questo adesso che vuole? Io e Ghali non ci siamo mai parlati, se non per educazione quindi... perchè questo strano tono di voce?
«Domani, probabilmente».
Lasciare già questa meravigliosa città è un colpo al cuore, veramente. Ma devo tornare in studio a scrivere e incidere e... devo andarmene da lui.Stargli troppo vicino fa troppo male a entrambi e tira fuori sentimenti repressi che non devono essere assolutamente scoperti da nessuno. Non possiamo permettercelo.
«Di già?» sussurra Ale, lo sguardo corrucciato, velato da un filo di tristezza. I suoi occhi sono i più belli che io abbia mai visto. Primo mentivo: i suoi baci mi sono mancati ma i suoi occhi tristi li ho sognati ogni notte e ogni giorno e averli ora davanti a me è come star sognando ad occhi aperti.
«Vorrei restare». "Per te" vorrei aggiungere, ma le parole non mi escono dalla bocca. Per me e sembre stato difficile comunicare ciò che provo... con lui più di tutti.
«Ma...?»
«Ma non posso». Mi avvicino al suo orecchio mentre il discorso vola su alte persone, con mia gratitudine. «E tu lo sai», aggiungo.Si irrigidisce di nuovo e dal bacio che ci siamo scambiati sembra essere passata un eternità.
Eppure so che non è bastato. Un solo bacio può provocare trambusto: nel nostro caso, ha aperto il vaso di Pandora.
Lui sente quello che sento io. Vuole ciò che voglio anche io, lo so per certo. La differenza tra me e lui è che lui riesce a dirlo, io no.
"Non ti capisco, Marco!". Urla Alessandro con lo sguardo incastrato al mio. Nemmeno io mi capisco.
"Io ti..." la frase rimane in sospeso, come ogni volta che ho provato a dirla.Voglio dirlo. Voglio fargli capire quello che provo perchè lo provo veramente ma... non riesco.
"Mi...? Marco, io non riesco a continuare cosí". Sospiro. Deve capirmi, io ci sto provando, mi sto sforzando di... di...
"Devi capire cosa vuoi!"Te. Sei tu quello che voglio. Ma, di nuovo, le parole non raggiungono la mia bocca: rimangono nel mio cuore, nella mia mente, impresse nel tempo.
"Io ci sto provando, Ale". Si avvicina piano a me.
"A fare cosa? Dimmelo, Marco."
"A stare con te senza...""Se non vuoi stare con me puoi benissimo andartene".
No. Non volevo dire quello. Sto cercando di stare con lui senza farlo soffrire ma non riesco proprio. Lo sento sospirare, esausto.
"Anzi tranquillo. Me ne vado io".
Allora.
Prima di tutto voglio ringraziare voi che state leggendo (e votando) questa storia: grazie🧡
Capitolo un pò corto e mi fa altamente schifo MA abbiamo iniziato a scoprire un pò la backstory.
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Parlami Di Te
FanfictionUn amore celato agli occhi degli altri, perduto nei secoli ma ritrivato una notte con un solo sguardo.