7 - Due partite

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Quella sera, dopo un esaustivo tour dell'hotel guidato da Charlie, tornasti finalmente al tuo appartamento. Charlie ti aveva proposto, o meglio supplicato, di restare in una delle stanze dell'hotel ma avevi rifiutato. Non avevi alcuna intenzione di provare a "diventare parte della grande famiglia", per citare sempre le parole della proprietaria dell'Hazbin Hotel. Inoltre Vox non avrebbe accettato di continuare la missione sapendoti lontana da lui, era stato molto chiaro sul ricevere dei resoconti giornalieri riguardo alle attività del Demone Radio.

Quando l'ascensore emise il confortevole ding che segnalava l'arrivo al piano richiesto ti trascinasti fino al letto. Nel percorso ti liberasti delle scarpe del giubbotto e allentasti la zip dell'abito. Quando arrivasti dietro al paravento la tua prima reazione fu però quella di ritirarla su: seduto sul tuo letto, ancora fasciato dal suo classico completo blu Vox ti stava aspettando.

"Cazzo, Vox! Ti sembra il modo?"

Imprecasti cercando di calmarti. Rendendoti conto di quello che avevi appena detto cercasti però di recuperare.

"Eri davvero così curioso da metterti ad aspettarmi?"

Non avevi molte difficoltà ad immaginare che il demone fosse rimasto nella tua stanza per diversi minuti solo per poterti parlare al tuo arrivo. Lui ignorò la tua domanda e ti fece segno di sederti sul suo grembo. Facesti finta di non aver capito e ti avvicinasti all'armadio per poter tirare fuori qualcosa di più comodo.

"Come è andata la tua giornata?"

Domandò lui continuando a seguirti con lo sguardo. Iniziasti a far scorrere le dita sulle grucce prima di iniziare a parlare con non curanza.

"Abbastanza bene. È stato solo un inutile giro di nomi."

"E lo stronzo?"

Incalzò lui non riuscendo a contenere la sua curiosità. Il sorriso che ti si formò sul volto prese una piega sadica: forse potevi giocare e tenerlo sulle spine per un po'.

"Era lì. Si è presentato come il Front man dell'hotel."

"E che altro? Sospetta niente? Ti ha riconosciuta?"

All'ultima domanda le tue dita si fermarono per qualche istante in più sulla gruccia di una vestaglia di velluto. Non avevi riflettuto sul fatto che, avendo presenziato anche ad alcuni incontri tra Signori Supremi, Vox si aspettasse che Alastor si ricordasse di te. Ma decidesti di andare sul sicuro.

"Non mi ha riconosciuta e non credo sospetti qualcosa se ignora il legame che abbiamo."

Non ti sorprendesti della facilità con cui riuscivi a mentirgli così spudoratamente. Forse era anche merito dell'euforia che derivava dall'idea che il tuo piano di vendetta contro Vox avesse iniziato a prendere forma senza che lui se ne rendesse conto. Tirasti fuori dall'armadio una vestaglia di raso e dagli orli decorati con della pelliccia e sparisti dall'altro lato del paravento. Quando Vox fece per seguirti gli desti una lieve scossa, ben consapevole che su di lui avesse più l'effetto di un innocuo pizzicotto.

"Ah ah, niente sbirciatine. Tu resti di qui."

Vox alzò gli occhi al cielo.

"Oh, andiamo. Non è niente che io non abbia già visto, non credo ci sia bisogno di interpretare il ruolo della pudica."

Ribattè prendendoti una mano e tracciando un percorso immaginario con le punte delle dita dell'altra mano. Raggiunse la spallina dell'abito e la scostò, arrivò poi alla cerniera ed iniziò a tirarla giù lentamente. Fermasti la sua avanzata posando una mano sulla sua.

"Non è essere pudici, ma cauti. Non credo di poter spiegare i segni che lasceresti senza rivelare una possibile connessione tra di noi."

Spiegasti. La spiegazione era effettivamente sensata, ma mancava la parte in cui principalmente non volevi le sue mani addosso o avresti rischiato di vomitare. Vox lasciò andare la presa e ridacchiò scuotendo la testa.

Lights, Camera, Action! [Alastor x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora