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Una settimana dopo Elliott ritorna a scuola: i professori lo riaccolgono per la lunga assenza mentre gli studenti hanno sguardi inopportuni, alcuni ridacchiano e altri lo fissano in un modo strano, quasi a farlo sentire a disagio. D'altronde le voci sono girate subito quando Elliott non si presentò a scuola dopo svariati giorni.
Marco è sempre al suo fianco però, mentre camminano assieme, scambiandosi sguardi furtivi e sorrisetti timidi.
Elliott raggiunge il suo armadietto poggiando le stampelle e tenendosi in equilibrio su una gamba. Non appena apre l'anta, una serie di foglietti piegati cadono per terra. Elliott li raccoglie, leggendo quello che sta scritto all'interno. Sono una serie di insulti ed offese, dal "killer" allo "psicopatico", denigrando anche Becky. Elliott sente una rabbia nascere dentro di lui, di nuovo, mentre riaffiora nella sua mente quella voce incazzata, chiedendogli di fare cose assurde. Cerca di mandarla via, buttando per terra tutti i bigliettini che si ritrova nell' armadietto, ormai colmo. Elliott prova a non perdere la lucidità e di essere superiori a quella gente.
«Hey Ellie che hai?» si avvicina Marco con fare preoccupato.
«Dopo ti dico, andiamo in classe dai, siamo anche in ritardo» nel prende le stampelle e fare qualche passo in avanti, un ragazzo che viene dalla parte opposta del corridoio mette il piede attorno alla stampella di Elliott, facendogli perdere l'equilibrio e cadendo così per terra. Marco non può restare lì fermo a guardare, mentre tutti si prendono gioco del suo ragazzo, così reagisce.
«Hey!!» urla Marco fermandosi di colpo, mentre sbatte il ragazzo contro gli armadietti, che rimbalzano dal colpo «Ti credi simpatico?! Chiedi immediatamente scusa!» indicando con un cenno della testa Elliott che sta a terra. Tutti i ragazzi sono fermi a guardare e mugugnare qualcosa sottovoce.
«Okay, scusa! Sfigato» il bullo ridacchia alla sua stessa battuta, seguendo poi altri studenti alle risatine poco carine.
«Non insultare!» sbraita Marco, facendolo sbattere di nuovo contro gli armadietti come spaventarlo.
«Okay okay! Scusa! Ora lasciami checca» dice con fare arrogante il ragazzo, liberandosi dalla presa di Marco. I due si lanciano sguardi malevoli per qualche secondo, mentre ritorna da Elliott aiutandolo ad alzarsi.
«Tutto okay? Ti sei fatto male?» chiede Marco con premura, mentre si china per ridargli le stampelle che erano cadute insieme a lui.
«Si sto bene, grazie. Che cavaliere» dice Elliott sorridendo all'altro, fregandosene completamente della gente che li scruta.
«Sarò il tuo cavaliere dall'armatura lucente che ti proteggerà da tutti i mali di questo mondo» risponde Marco con un tono valoroso, facendo ridere quest'ultimo.
«Se continuiamo così non arrivo a fine giornata» ammette Elliott, con sarcasmo.
«Vedi di sopravvivere invece, perché io e te oggi pomeriggio abbiamo un appuntamento, ricordi Lefevre?» rammenta Marco, con un'occhiata furtiva all'altro. Elliott lo guarda con la coda dell'occhio, sogghignando al pensiero.
«Certo che mi ricordo, Peña. Grazie a Dio non ho ancora l'Alzheimer dolcezza» ribatte subito Elliott, con fare giocoso.
All'ingresso della classe di biologia c'è Marnie, con altre ragazze, che parla scrutando Elliott con un sorriso più falso di una banconota da 3 dollari.
«Elliott! Ma che bello rivederti a scuola! Ci sei mancato sai?» pronuncia subito lei, appena li vede avvicinare.
«Va a farti fottere Marnie, non parlarmi se non vuoi essere citata in giudizio» risponde subito a tono Elliott, cercando di mantenere la calma senza sfociare nella rabbia incontrollata.
«Di che parli?» domanda lei, fingendo di essere confusa. Elliott sta per perdere la pazienza, sospirando nervosamente ed accennando un sorriso sforzato, mentre si avvicina all'orecchio di lei.
«So benissimo che mi hai drogata tu quella sera al party di Halloween, ho le prove quindi se vuoi vivere una vita tranquilla e senza problemi non istigarmi. Sono stato chiaro?» sussurra Elliott, in modo inquietante alla ragazza, per spaventarla. Si allontana poi, entrando nell'aula come se non l'avesse appena minacciata.
Marco lo segue al posto, tenendo la sua cartella coi libri, mentre li appoggia sul banco accanto ad Elliott.
«Questo posto è pieno di serpi Mallie» informa Elliott, da un momento all'altro.
«Lo so Ellie...» risponde sussurrando Marco.
«Dopo scuola ti va di scarrozzarmi da una parte?» chiede Elliott, ormai in confidenza con l'altro.
«Uh, dove andiamo di bello Lefevre» commenta Marco, aprendo il libro della materia.
«In un posto che spero prendano in considerazione ciò che voglio fare» precisa Elliott, mentre il professore entra in aula salutando tutti, dando il bentornato ad Elliott.

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